Adriano Urso pianista

Adriano Urso, promettente pianista jazz, è morto, Sicuramente una morte evitabile, sicuramente imputabile a questa crisi, ma anche ad uno stato per il quale categorie come musicisti, artisti ed attori sono invisibili…..

Maria Catalano Fiore

Adriano Urso Pianista Jazz, 40 anni, morte o omicidio pandemico?

Può un uomo alto e robusto con una brillante carriera, condivisa con suo fratello Emanuele, clarinettista e batterista, ritrovarsi senza lavoro e senza futuro dall’oggi al domani? Si può, in questa Italia tutto è possibile, perché musicisti, artisti, attori non godono di ammortizzatori sociali.

I due fratelli Urso.

Sono come inesistenti. per un Paese che li applaude sul palco, ma li abbandona se hanno bisogno.

Adriano non si è arreso ha accettato di tutto, da un po faceva il fattorino, il rider per la JustEat, consegnava asporto per quei locali costretti a farlo per sopravvivere. Poi, la sera del 10 dicembre, la macchina si è fermata, lui è sceso, voleva verificare, spingerla per rimetterla in moto, ma si è accasciato ed è rimasto li, con le sue consegne da fare…..

E finita così la sua vita….ma qualcuno si può passare la mano sulla coscienza? Si poteva morire ugualmente di infarto, ma quell’infarto è stato, sicuramente, provocato dalla tensione, dalla frustrazione di chi pur avendo volontà di lavorare trova tutte le porte chiuse.

Ma chi era Adriano Urso? Fumava il sigaro, si esibiva con papillon e pochette, si sedeva al pianoforte elegantissimo, e con la stessa eleganza aveva deciso di non lasciarsi schiacciare, di aspettare tempi migliori, ma…
Oggi la sua storia commuove tutti, non è facile immaginarlo fattorino come uno di quei tanti ragazzi che in questi mesi effettuano consegne a domicilio.

Difficile non avere più serate, niente più tournée, niente più pubblico, ma soprattutto non riuscire più a vivere, senza entrate e senza musica. Un destino amaro che sembra rievocare un film, un triste film in cui la vita si incaponisce contro un uomo, un brav’uomo. E’ solo crudeltà, ma quanti casi ci sono che non appaiono sulle pagine dei quotidiani e comunque quante persone dignitose che non sbraitano, non ingiuriano, non dimostrano, ma quanto ancora potranno resistere?

Una nazione dove i politici, e non solo, hanno dimenticato totalmente, se mai li hanno letti, i principi della nostra Costituzione, a cominciare dall’articolo 1 : L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro bla bla… Art.4 la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il diritto di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. Il lavoro è “un dovere morale”.

Ma cosa sta garantendo lo Stato ai cittadini che hanno voglia di lavorare? assolutamente niente! Si citano alcune categorie, ma le altre?

Signori politici, quanti morti ancora? Un fotografo a Napoli si suicida perché non può reggere più le spese del suo laboratorio, Un ristoratore si Impicca a Firenze nel suo locale, ad un pianista scoppia il cuore….. Concludete questa specie di partita a scacchi, tra chi si uccide, chi muore per pandemia, chi non fa più figli, ma a che punto arriveremo? Alla decimazione degli italiani? Ci estingueremo un poco al giorno?

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