L’uovo e l’arte

E’nato prima l’uovo o la pittura? sembra una domanda impropria,ma è giusta. I pigmenti della pittura sono fatti dalle uova ed elementi coloranti.

Maria Catalano Fiore

Dalle Icone Bizantine alle tavole rinascimentali, l’uovo mescolato alla tempera crea pigmenti resistenti nel tempo ed alle intemperie. Ma l’uovo ha anche la forma che più rasenta la perfezione nella natura e la disperazione di matematici/ingegneri/architetti che da sempre cercano di svelare la sua configurazione ed essenzialità. Lo studio della sua forma, dei simboli che rappresenta: la vita che nasce e che rinasce, la sua trasformazione, la fertilità e lo stesso nucleo staminale. La vita.

Il soggetto uovo diventa, così, uno degli oggetti/simbolo più rappresentati nella Storia dell’arte. Infatti compare in migliaia di opere famose o meno. E se ci chiediamo un uovo quale soggetto o quadro ci ricorda per primo ? Non è una domanda facile neppure per uno studioso. La prima è senza dubbio la famosa Pala di Brera di Piero della Francesca . E’ stata visivamente un incubo ed un interrogativo per tutti i liceali ed oltre. Ovviamente non mi pare il caso di riscrivere la Storia dell’Arte, ma focalizzare alcune opere si.

La Pala di Brera di Piero della Francesca, o Sacra Conversazione, del 1474. Quell’uovo di struzzo, appare come il più grande del mondo ed è emblema dell’Immacolata Concezione della Vergine, fecondata da un sacro embrione, ma anche il simbolo di quella che sarà, poi, la Rinascita del Cristo ora ancora neonato. Ci sono mille congetture e spiegazioni sul suo esistere, sulla sua collocazione in alto, al centro della scena, attaccato ad un filo. Naturalmente ha anche una funzione prospettico/spaziale, l’uovo colpito dalla luce, proveniente da sinistra, è appesoalla volta a conchiglia, però in ombra, l‘uovo stesso non produce ombra. Se questo uovo/simbolo non ci fosse tutto lo spazio ed i personaggi fossero nettamente più piatti e meno significativi, la presenza di quell’uovo sarebbe indispensabile.

Sorvolando artisti di chiara fama ed idee,ritroviamo un fitto mistero dei significati simbolici dell’uovo in Renè Magritte. Nei suoi dipinti surrealisti, un susseguirsi di uova, in gabbia, nel nido, tornare a rannicchiarsi in segreto per raccontare un futuro divenire .

L’uovo non è sfuggito a Giorgio De Cririco,nè a suo fratello Alberto Savinio, ma la vera surrealtà, quasi ossessiva, per l’uovo, e la sua rapprentazione, non può che essere quella di Salvator Dalì. L’uovo è presente in tutti i suoi lavori, si trasforma in testa nel Narciso. L‘uovo come utero primordiale, in cui Dalì stesso vorrebbe ritrovarsi. L’uovo che si apre facendone uscire il mondo. E tornare alle origini si dice appunto “AB OVO”.

Ovviamente queste sono solo piccole riflessioni. Se ci sono domande….