La Chemmèdie

E’ disponibile in libreria, edita dalla Rizzoli, la nuova opera letteraria di Filippo Favia. Una nuova ed interessante opera non in “lingua” barese, ma in santospiritese………

Maria Catalano Fiore

testo di Filippo Favia

E’ uscita in questi giorni, edita dalla Rizzoli, la nuova opera di Filippo Favia.

Se la Casa Editrice Rizzoli, si è interessata a questa opera….evidentemente è valida, non solo nei confini dell’hinterlad barese, ma in tutta la nazione. In effetti è tutta scritta nella lingua natale di Filippo: “santospiritese”.

La vetrina della libreria Rizzoli a Milano

Ironicamente il Sommo Poeta si presenta: “Finalmente vi informo e ve lo dico che è uscito, di Santo Spirito, lo libro di Filippo, mio caro amico…..”

“Con sommo piacer torno a parlar de lo amico mio, per ringraziar tutti voi e lo buon Dio, concessor de lo buon momento e de lo subitaneo arrivo”.

Un omaggio, molto particolare al Sommo Poeta nel 700° centenario della sua morte con dei particolari molto specifici non sfuggiti alla Rizzoli.

In copertina Filippo si rispecchia nell’immagine di Dante e come Dante cerca il Paradiso lui è in cerca della “sua” santo Spirito: “Sande Spirde u Paravise perdute”.

Una Divina Commedia rivisitata in vernacolo, in quartine e sonetti, dalla traduzione specchiata in italiano. Come nelle precedenti opere letterarie di Filippo Favia, “Spine de Rizze” e “Na ceclatère de pausì”.

Le tre ultime opere letterarie in lingua di Filippo Favia

Ma adesso il discorso si fa più profondo, Dante ne è coinvolto, un Dante curioso segue, nel suo percorso per le stradine di Santo Spirito, borgo marinaro a nord di Bari, un Filippo/Virgilio, sua guida. E’ una Santo Spirito tra gli anni 60 e 70, del vecchio secolo, non ancora trasformata ed urbanizzata. La Santo Spirito dell’infanzia di Filippo, che qui è nato ed ha vissuto, prima di spostarsi nel capoluogo per motivi di studio, animata da personaggi particolari, piccoli artigiani, pescatori, ma soprattutto gente reale.

Ben 350 personaggi si propongono in queste righe, sembrano balzar fuori, ma sono personaggi che, a guardar bene, hanno popolato anche i nostri borghi e città in quell’epoca. Un bellissimo viaggio a ritroso, già accennato in alcuni precedenti componimenti in versi di Filippo, ma adesso finalmente emersi in un vero poema.

Non ci resta che leggerlo, aiutati magari dalla traduzione, ma comunque avvinti da questo bellissimo percorso a ritroso.

Auguri Filippo di buon onomastico e di replicare, anzi, ampliare i tuoi passati successi.

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