Incastrato dal dna dopo 14 anni

Violentò una donna per strada.

La Redazione

Male non fare paura non avere. Regola che non valeva evidentemente per un cittadino algerino di 49 anni, in carcere dal 2017 per reati diversi, da quello di cui scriviamo.

Quattordici anni or sono violentò per stada a Milano una donna che si recava al lavoro. Il 20 agosto 2006, alle 6 del mattino, una donna si presentò alla clinica Mangiagalli sotto choc. Era stata aggredita da uno sconosciuto mentre andava alla fermata dell’autobus per recarsi al lavoro. 

L’algerino, all’epoca dei fatti trentaquattrenne, avvicinatala con la scusa di chiederle l’ora l’aveva trascinata in un angolo appartato e costretta a subire violenza, minacciandola con una grossa pietra. Sfogati i suoi bassi istinti, prima di abbandonarla l’aveva derubata di una collanina d’oro, del cellulare e di una ventina di euro.

I carabinieri rilevarono da mozziconi buttati via il dna dell’uomo che ora è emerso da un tampone salivare eseguito nel carcere di San Vittore. Eseguita nel carcere dagli stessi Carabinieri l’ordinanza di custodia cautelate il carcere.

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