60 anni di Costa Smeralda 1962-2022

Si chiude, la 60esima stagione estiva dalla creazione della Costa Smeralda, nata in un bellissimo contesto naturale, come oasi per regnanti e Vip. Ma la sua evoluzione?

Maria Catalano Fiore

Documentazione fotografica “Archivio Nello di Salvo” e mia personale

Primi 60 anni di vita per la Costa Smeralda un bilancio: è così che l’avrebbe voluta Karim Aga Kan IV? In effetti la Costa Smeralda non era tale sino all’intervento e finanziamento del giovane principe/ Karim.

Questi primi 60 anni di vita della Costa Smeralda sono riproposti ad Olbia, sino ad inizio ottobre in un locale del nuovissimo interporto nell’area arrivi e partenze: “Happy Birthday Costa Smeralda”. Iniziativa realizzata dal “Consorzio Costa Smeralda”.

1967: Un giovane Karim Aga Kan, sullo sfondo il nascente centro di Porto Cervo

E’ ormai storia: la Costa Smeralda nasce solo 60 anni fa quando l’Aga Kan Karim acquista “a scatola chiusa”, su consiglio di due amici inglesi, che gli decantano la bellezza incontaminata di un tratto costiero della Gallura, questo territorio definito “Monti di Mola”. Negli anni 60 Monti di Mola ospitava solo poche strutture rurali e qualche pastore con le sue greggi. Quel principe ismaelita cambia per sempre il volto di quelle terre e dell’economia gallurese realizzando un progetto, ancora oggi, unico al mondo.

Nel marzo del 1962 si costituisce il “Consorzio della Costa Smeralda”: 55 km di costa, ed una superficie di quasi 3500 ettari, l’area gestita da privati più grande d’Europa. Certo un business, ma con l’intento di conservare tanta bellezza da futuri guai paesaggistici. Per questo si stipulano precise regole e viene istituito un “Comitato di architettura” sempre attivo.

Viene posizionata la grande pietra in granito scolpito che indica il suo ingresso

Una lunga carrellata di foto, ve ne ripropongo solo alcune, rievoca la nascita e la crescita di questa Costa dal mare di Smeraldo. La maggior parte provengono dall’archivio di Nello di Salvo, un fotoreporter, che su incarico del principe documenta, come in un sogno, il passaggio dei primi lavori, ripresi in b/n, sino all’attuale estesa disponibilità ricettiva creata in un unico linguaggio architettonico. Eccellenza che ha trasmesso il marchio “Costa Smeralda” nel mondo

Porto Cervo ad inizi anni 70

Parte di queste foto sono già state esposte in occasione dei 50 anni della Costa Smeralda nella Galleria fotografica “Nello Di Salvo”, sul Corso di Olbia, li dove era il suo Atelier fotografico, lasciato in eredità alla sua “Tribù”.

Nello, era un personaggio incredibile, una miniera di ricordi e di aneddoti, sulle sue amicizie nel Jet set, che non ha mai sfruttato, solo immortalato.

Nello di Salvo: la sua macchina e la fida macchina fotografica

Nello un personaggio unico soprannominato il “paparazzo gentile” coptato, sin dagli inizi di questa avventura, dall’Aga Kan Karim, per documentare le costruzioni che non dovevano essere assolutamente invasive, niente doveva aggredire il paesaggio, ne’ alterarlo. Documentare le prime presenze importanti e il loro prestigio. Agli inizi invitati da Karim Aga Kan, poi di appartenenti al Jet Set internazionale. Nel neonato hm aeroporto della vicina cittadina di Olbia, affluivano principi, regnanti e magnati vari che, sulla scia del suo fascino e quello di sua moglie Inaara arrivano per curiosare in questo posto, poi si accaparrano un lotto di terra per farsi costruire una mega villa, ma nel rispetto della natura, in norme precise, seguendo le direttive dell’Aga Kan e dei suoi Architetti / naturalisti.

Trafiletto di un quotidiano

Nello, Catanese di nascita, Olbiese di adozione, definiva “Tribù” i suoi tanti figli, frutto di due matrimoni, generi, nuore e nipoti, che immancabilmente, erano intorno al grande tavolo di quercia nella sua grande cucina/pranzo.

Nello la prima persona che ho conosciuto arrivando ad Olbia, nel 1976, seguendo il mio neo-marito, che era già amico dei suoi figli ed accolto nella Tribù. Nello che ha accolto anche me, in attesa di una sistemazione, e che pur non conoscendomi, ha mandato suo figlio Gianfranco, fotoreporter come lui, a scattare le bellissime foto del mio matrimonio e preparandomi due album di scatti, all’epoca fuori dagli schemi e dai gruppi “in posa”, suo regalo personale. Come dimenticarlo, e come dimenticare tutti i suoi lunghi racconti, da affabulatore nato, sulla nascita della Costa Smeralda che aveva migliorato la vita, ma non intaccato, le tradizioni di una zona bellissima della Sardegna. Almeno sino ad allora.

Una foto storica, da un quotidiano

E come dimenticare L’Aga Kan Karim che ho avuto il piacere di conoscere, presentata da Nello, come docente di Storia dell’Arte, (ad Olbia avevo avuto una supplenza in una terza liceo Classico), ero giovane, circa 20 anni, non ancora laureata. Ma la mia passione per l’Architettura integrata nel territorio, senza scalfirne neanche una pietra, è piaciuta all’Aga Kan che ci ha invitato, poi, a cena sul suo panfilo, il “Kalamoun”, ormeggiato a Porto Cervo, affiancato dal “Mau Mau III” del conte Augusta, e dalla goletta a tre alberi “Il Dodi” (Il famoso amante di Lady D., del miliardario Al Fayed. Personaggi dall’indiscussa gentilezza ed educazione.

Una storica copertina

Tra panfili ormeggiati e la piazzetta di Porto Cervo era vivo davvero un altro mondo, un mondo da rotocalchi e gossip.
Nello non ne approfittava, il suo motto era, come quello dell’Aga Kan: “Fotografare tutto, ma rendere pubblico solo ciò che poteva essere utile alla crescita della Costa Smeralda, non scandali che potevano risultare controproducenti”.

Margaret d’Inghilterra arriva all’aeroporto di Olbia con il marito Lord Snowdon e i figli, accolta dall’Aga Kan.

Persino in una delle sue ultime interviste, Nello ribadisce ancora questo concetto, cosa non più applicata dal subentrare di “nuovi ricchi” calciatori e subrettine a caccia di notorietà e soldi a qualsiasi costo. Questa, ormai, non è più la vera Costa Smeralda dei veri VIP.

Negli anni 60/70 sorgono punti di riferimento, come l’esclusivo Porto Cervo, con la sua “piazzetta”: boutique delle migliori griffe, bar aperti h24, tavolini accoglienti, vip e chiunque in cerca di visibilità. Ora frequentati da nuovi paparazzi, privi di remore e di rispetto. Anche il modesto porticciolo diventa l’attracco per lussuosi panfili.

1976: Porto Cervo in costruzione

Tutto cresce, ma razionalmente, si espande verso il mare, potenziando la ricettività del Porto di Olbia, ora scalo anche di croceristi, e di Porto Cervo; si crea un vero, magnifico, aeroporto, nella vicina Olbia.

2022 l’attuale Porto Cervo

L’abitato di Olbia, un antico nucleo abitato sin dai tempi dell’era pre-nuragica, come testimoniato da importanti ritrovamenti archeologici, ascrivibili al paleolitico medio (4000-3500 a.C.). Olbia che, dagli anni 60, cresce, progressivamente, economicamente e demograficamente, sotto la spinta della Costa Smeralda. Una città arricchita, man mano, da un esteso aeroporto ed un porto ospitale, punto di snodo per tutto il Nord-Est della Sardegna.

Nasce, sempre finanziata dall’Aga Kan, una compagnia aerea la “Air Sardinia”, collegamenti diretti e frequenti con ogni zona d’Italia e del mondo.

Ingresso ed accoglienza passeggeri

Viene ampliato il porto di Olbia, passando da un porticciolo da pesca sino a uno scalo efficiente anche per scali croceristici. Viene prolungato verso il mare: le grandi navi non attraccano, ed incidono, sull’abitato, ma al largo, poi progressivamente gli yacht e, più vicine alla costa barche da diporto ed altro. I pescherecci sono separati dalle imbarcazioni da diporto.

L’attuale porto di Olbia

La città di Olbia cresce, si espande, in un corretto piano regolatore, passando dai 2500 abitanti circa degli anni 60, agli attuali 60.500.

Nel 2005 diventa, con Tempio Pausania, staccandosi da Sassari, capoluogo della provincia di Olbia-Tempio, soppressa nel 2016, ma sempre capoluogo dell’istituenda “Provincia del Nord-Est Sardegna”. Olbia resta sempre l’antica capitale del “Giudicato di Gallura” e la prima sede vescovile della Gallura. Senza dubbio è diventata, ormai, una delle città principali della Sardegna, oltre che una realtà industriale e commerciale.

Storia di un principe e del suo sogno

Importanti, oltre a aeroporto, porto e scuole, tutte le opere pubbliche realizzate, con grandi progettisti: Una caserma dei vigili del fuoco, ubicata tra porto ed aeroporto, con l’arch. Francesco Cellini, la Chiesa della Sacra Famiglia, dell’arch. Vito Mossa, il “Teatro sul Golfo” di Giovanni Michelucci, uno dei più grandi architetti di tutto il XX secolo.

La “stagione” sulla Costa Smeralda, è attualmente molto prolungata, comincia da maggio/giugno sino a tutto ottobre, favorita dal suo clima mite, mediterraneo. Gli alberghi restano aperti, oltre agli europei vari, che approfittano della convenienza dei prezzi della bassa stagione, vi sono anche sciami di orientali e “borgatari” che ostentano…e prelevano bottigliette di quella sabbia rosa, finissima. Forse tutto ciò non era nello spirito di Karim haga Kan che si auspicava una grande crescita, ma anche maggior rispetto verso quei luoghi incontaminati.

Il principe Karim con Gianni Agnelli, uno dei primi imprenditori ad acquistare, e uno dei primi a vendere, con grande profitto, all’apice del successo

Karim contro la burocrazia ottusa e gli sciacalli ha gettato la spugna anni fa, stanco. Ha passato completamente le consegne alla Regione Sardegna ed al “Consorzio Costa Smeralda”, ha visto il conseguente fallimento della sua linea aerea e di altro ancora: villaggi turistici sorti come funghi, su suoli appartenuti ad ex Vip o case regnanti. Conserva le sue proprietà amministrate da altri, non frequenta più la zona.

Un progresso ed espansione che, molto probabilmente, andava gestito molto meglio. La mercificazione della Costa Smeralda è ormai palese a chi come me ne ha seguito, dall’esterno, l’evoluzione.

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