Draghi ed i partiti

Oggi prosegue il secondo giro di consultazione. Tocca anche alle parti sociali.

GP

Il secondo giro di consultazioni con i partiti, avviato ieri e destinato a concludersi oggi, prevede in coda l’incontro del presidente incaricato con le parti sociali. E’ il segnale che siamo alle conclusioni e che la salita al Colle di Mario Draghi è prossima.

L’ex presidente della Bce ha riservato questo giro di consultazioni al programma: scuola, Ue, vaccini e lavoro sono i temi di confronto, Una sorta di verifica della condivisione del programma, dopo aver incartato nel primo giro la piena adesione di tutti, o quasi, sul suo nome.

Indiscrezioni fanno trapelare pressioni dei Partiti sui nomi dei Ministri. Draghi non li comunicherà prima, nè tantomeno è orientato a discuterli con le forze politiche, ma è evidente che i partiti si misureranno fra loro per il numero di ministri attribuiti ed il peso dei ministeri assegnati. Aspettarsi che si rassegnino ad attendere la comunicazione dei nomi, che forse già venerdì 12 andranno al Colle a giurare nelle mani di Sergio Mattarella, è pura utopia. Ovviamente con Mario Draghi non funziona l’aut aut per cui le pressioni prendono la forma di garbate richieste o di suggerimenti non richiesti, ma alla fine anche di queste il presidente incaricato dovrà in qualche misura tener conto. Lui ha in proposito una parola d’ordine su cui non transige: il governo dei migliori. Non potrebbe affrontare i gravosissimi impegni che gli si prospettano dinanzi senza una squadra di fuoriclasse. E se tecnici di livello in Italia non mancano certo, il livello scende sensibilmente quando di tratta di “tecnici di area” ed ancor più quando si arriva ai politici. Ma Draghi è talmente navigato e capace da riuscire a tirar fuori finanche dal cesto della politica cavalli di razza. Già perchè appena giurato comincia la corsa contro il tempo per sistemare tante di quelle cose in sospeso da troppo e ci sarà la necessità di galoppare senza sosta per un bel po’ di tempo.