Doppia vittoria di Biden, Trump finito.

Biden rriceve dal Congresso la conferma della vittoria elettorale e i democratici vincono in entrambi i collegi senatoriali in Georgia.

GP

Doppia vittoria ieri per il neo Presidente Joe Biden, che ora attende solo l’insediamento ufficiale ed il 21 gennaio avrà preso possesso della Casa Bianca. Se questo risultato appariva scontato, a dispetto delle manovre di Donald Trump per alterare i risultati elettorali, non altrettanto scontati erano i risultati elettorali della Georgia, dove, come l’andamento degli scrutini faceva pensare, i candidati democratici hanno ottenuto “la doppietta”, riuscendo, anche se di misura a prevalere sui due senatori uscenti repubblicani. E questa vittoria per il Presidente Biden significa governare molto più agevolmente, essendo entrambi i rami del parlamento a guida democratica.

Ma se joe Biden incarta l’anelata conferma del Congresso, che gli viene servita da Donald Trump come il classiso boccone avvelenato, per la democrazia degli Stati Uniti ieri è stato scritto uno dei giorni più brutti della storia per diverse ragioni.

Donald Trump aveva convocato, poco prima che si aprisse la riunione del Congresso, un comizio all’Ellisse in cui ha chiesto ai suoi fans di “marciare insieme sul Congresso” per impedire che venisse consumato l’ultimo atto del furto di voti a suo danno e Biden fosse confermato Presidente. Trump, che aveva chiesto al suo vice Mike Pence, che presiedeva l’assemblea di fermare la conferma di Biden, ottenendo un garbato rifiuto: “Non credo di averne il potere”, ha aizzato i suoi fans anche contro “i deboli” repubblicani, incapaci di sostenerlo.

Ovviamente il consueto “armiamoci ed andate” e si è guardato bene dal marciare, come appena promesso, alla testa dei suoi fans, tra cui un manipolo di folkloristici estremisti, non per questo meno pericolosi.

I media americani ci avevano dato l’idea di una Washington blindata da polizia e guardia civile per contenere le intemperanze eventuali dei manifestanti. Della guardia civile neanche l’ombra, interverrà solo ore dopo i gravi disordini (4 morti, di cui una donna per colpi d’arma da fuoco, una dozzina di feriti, anche tra i poliziotti e 52 arresti), e il cordone di poliziotti, disposti a protezione del Congresso, ha ceduto dopo un paio di assalti della teppaglia alla testa del corteo, che non voleva “manifestare”, ma fare irruzione nell’aula del Congresso, uno dei luoghi più sacri, in quanto simbolo anche storico della democrazia americana, per impedire di portare avanti la seduta ed il proprio compito istituzionale. Su questa defaillance delle forze dell’ordine dovrà essere fatta chiarezza e trovati i responsabili.

I servizi di sicurezza hanno immediatamente portato via sotto scorta. con le armi spianate (immagini da golpe sud-americano) Mike Pense, Nancy Pelosi (il cui studio è stato devastato), Kamala Harris e altri leader di entrambi i partiti. Hanno poi chiesto ai parlamentari di indossare maschere antigas e di lasciate l’aula parlamentare, poco dopo invasa da scalmanati esaltati dall’impresa appena portata a compimento.

Con l’ausilio di adeguati rinforzi gli occupanti sono stati allontanati ed il parlamento, per decisione congiunta dei democratici e dei repubblicani è tornato a riunirsi ed ha portato a termine il suo lavoro, Stamane verso le otto (le due di notte in Usa) Biden è stato confermato Presidente degli Stati Uniti.

Nel frattempo Biden non stava fermo: dalla televisione stigmatizzava quanto accaduto, distinguendo tra legittimi manifestanti e un manipolo di delinquenti facinorosi autori degli atti vandalici e dell’aggressione alle istituzioni della democrazia americana ed invitando Trump ad andare in tv e fermarli.

Trump ha risposto con l’ennesimo discorso sui social, privo di qualsiasi condanna dell’operato dei suoi, ribadendo che le elezioni erano state una truffa organizzata dai democratici ed invitando i suoi “meravigliosi patrioti americani” a tornare pacificamente alle case prima che la situazione degenerasse. Già perchè assaltare il Congresso e impedirgli di funzionare era un semplice, banale giochino da nulla.

Trump ha ottenuto di essere finanche bannato dai social, visto che in realtà li utilizzava per aizzare comunicando falsità ai suoi fedelissimi.,

Solo quando si è cominciato a parlare apertamente di utilizzare il venticinquesimo emendamento e fargli subentrare Mike Pence, vista la sua manifesta incapacità mentale, Trump, che le frattempo era stato mollato anche dal capo del suo staff, ha dato pubbliche assicurazioni che lavorerà per una pacifica transizione dei poteri che dovrà avvenire nelle prossime due settimane. Non mi fiderei, ma vedremo ciò che accadrà.

Trump era già politicamente finito ed i repubblicani, che pure hanno cavalcato il Trumpismo vincente, ora lo vedono come il responsabile della loro debacle e di un prossimo futuro irto di difficoltà. Tornare al potere sarà un’impresa erculea. Ma quest’ultimo episodio è l’epilogo di un uomo capace di autoaffondarsi come pochi. Infondo è il Trump di sempre, che costruiva imperi economici perennemente sull’orlo del fallimento. Nulla di nuovo,, nulla a cui non è abituato. Assolutamente privo di regole morali, come lo ha disegnato la sorella, assolutamente incolto (non ha mai letto un libro), non riesce ad accettare l’idea di non essere un modello comportamentale. Perciò non pensa minimamente a nascondere le sue nefandezze, che nella sua mente malata sono grandi meriti e non ripugnanti manchevolezze.

Su Trump è calata la parola FINE. Non così sul trumpismo e sulle devastazioni che lascia in eredità al suo successore.

Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, per seguirci su facebook potete mettere cortesemente il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it grazie.