Stresa: padre bengalese sequestra e picchia la figlia ripetutamente

L’uomo non accettava la relazione amorosa della figlia con un ventitreenne originario del Banghadesh e residente a Milano

La redazione

Picchiava ripetutamente la figlia, dopo averla rinchiusa da almeno quattro giorni nella sua stanza, lasciandola digiuna per diversi giorni.

Il cinquantaduenne padre violento, di origine bengalese sembra che non accettasse la relazione amorosa che la figlia ventenne aveva intrapreso con con un giovane italiano di origine del Banghadesh. Tutto avviene a Stresa (in copertina), sul lago Maggiore, dove padre e figlia vivevano con la famiglia, composta anche dalla madre e due fratelli più piccoli.

I Carabinieri sono stati allertati dal fidanzato milanese ventitreenne della ragazza. Dice ai militari dell’Arma di essere preoccupato per la vita e l’incolumità della fidanzata ventenne, essendo da alcuni giorni privo di notizie. Spiega che il suo rapporto sentimentale era ostacolato dal padre della sua ragazza, probabilmente perché l’aveva promessa ad un’altra persona in Bangladesh

I Carabinieri, risaliti alla famiglia residente a Stresa, e appresone l’indirizzo, si sono recati sul posto. Hanno faticato a farsi aprire la porta dall’uomo, che alla richiesta di dove fosse la figlia, rispondeva ai militari che si trovava con la madre nel loro Paese d’origine. I Carabinieri hanno sentito bussare ad una porta interna e l’hanno aperta trovando la ragazza che presentata evidenti segni di violenze subite. Sono intervenuti gli uomini del 118 che con l’autombulanza hanno portato la giovane all’Ospedale di Verbania,

Impressionante il racconto della vittima agli inquirenti: non approvando il rapporto della figlia con un ragazzo italiano, l’aveva sequestrata richiudendola nella stanza e proibendole finanche di andare in bagno senza controllo. Per quattro giorni aveva continuato a picchiarla sistematicamente e privarla del cibo.

Il padre violento è stato arrestato e gli altri due figli minorenni dell’uomo, sono stati poi affidati ai servizi sociali di Verbania.

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