Ci risiamo! Ovunque assembramenti

Da Milano a Napoli folla e feste abusive. L’estate non ci ha insegnato nulla.

GP

Non credo che nella cabina di regia abbiano potuto immaginare, nemmeno lontanamente, che si sarebbe scatenata “la febbre gialla”, come l’Ansa ha soprannominato il fenomeno.

La verità è che tutti sanno che il pericolo e dietro l’angolo, ma a dispetto dell’evidenza ci sono molti, troppi incoscienti che non aspettavano altro che un pretesto anche banale, per rimmergersi nei bagni di folla e le festicciole più o meno abusive, che sono l’humus ideale in cui il virus si diffonde e miete le sue vittime.

E’ vero, siamo tutti stanchi della clausura forzata, a cominciare dal sottoscritto, ma non è una ragione per buttare al vento i sacrifici fatti da tutti e mettere a repentaglio non solo la propria salute, ma anche quella di tutti quei soggetti incolpevoli che con costoro avranno contatti nei giorni, per non pensare ai soggetti a rischio, affetti da patologie croniche che non rischiano solo una brutta malattia, ma si giocano la pelle per l’incoscienza di pochi. Mi correggo, sono una minoranza, ma non sono affatto pochi.

Il coordinatore del Cts Agostino Mizzo: “Il ritorno in area gialla non significa normalità. E’ necessario evitare assembramenti poiché c’è il rischio assolutamente reale che la curva schizzi rapidamente verso numeri difficilmente gestibili. E’ fondamentale ricordare cosa è successo la scorsa estate quando “molti si sono proiettati al ritorno alla normalità senza comprendere che il virus era, come oggi, attorno a noi“.

Gli fa eco il Ministro della Salute Roberto Speranza: “Zona gialla non significa scampato pericolo. Serve ancora la massima prudenza se non vogliamo tornare indietro rispetto ai passi avanti delle ultime settimane”.

Solitamente ho la qualità, il vizio per alcuni, di vedere più il bicchiere mezzo pieno che la parte mezza vuota. Sono cioè per natura abbastanza ottimismo. Ma per quanto faccia appello a quella mia visione dei fatti della vita non riesco ad immaginare che le piazze con la folla da Napoli a Milano, cioè in città diametralmente opposte da tutti i punti di vista, non ci porteranno serie conseguenze da qui a dieci, dodici giorni, Mi dispiace davvero tanto per quelli che come me vivono accettando la reclusione sanitaria i cui sacrifici verranno vanificati, ma ancor più per coloro che a causa di questi imbecilli congeniti si ammaleranno, mentre qualcuno perderà il bene più prezioso: la vita.

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