Donne, la parità si allontana

Quando incrocio figure di grandi donne, e poi confronto con il quotidiano di altre, ben diverso, mi chiedo c’è una giustizia? Spesso pare sia un gambero, un passo avanti, due indietro……

Maria Catalano Fiore

Donne se ci ripensate, io è da parecchio che ci penso, ma non vengo ascoltata, al solito. A volte mi pare di fare la Cassadra della situazione, ma la situazione della donna va gradatamente peggiorando, a volte proprio per scelte demenziali di altre donne. Cosa resta delle conquiste femministe degli anni 70 – 80 – 90 ? Poco. Eppure abbiamo quote rosa in tutti i posti e le amministrazioni, ma di rosa hanno poco, basti pensare alle recenti scelleratezze sull’aborto! Una legge di tutela per cui si è combattuto e votato, con in testa proprio quella Emma Bonino che su questa questione ci ha costruito un carriera politica. La tale Signora, che da giovane ha praticato aborti illegali, tipo macellaia, poi è diventata suffragetta. Dopo aver ottenuto una assistenza ospedaliera per quelle povere donne costrette a fare una scelta così brutta per vari motivi, non certo per piacere… Ora nel 2020 non solo asserisce, come altri, che l’aborto è legale anche dopo il terzo mese (cioè con un feto in formazione) ma addirittura sino al nono mese quando non si uccide un feto, ma un bambino completamente formato,pronto per affrontare la vita! Ma non finisce qui non è necessario fare un aborto presso una struttura ospedaliera che ti segue, NOOO basta la pillola del giorno dopo! Un vero abominio. Dolori indicibili, tutto a casa da sola, con emoragie fortissime e rischio di lasciarci la pelle in due. Ma femministe e quote rosa quando ascoltate queste cazzate dove siete?

Lasciamo in sospeso l’argomento,magari un medico o una ginecologa saprà spiegare meglio questo passaggio a dir poco da macelleria.

Donne a casa per il Corona virus, perché in cassa integrazione o lavoro da casa, quando c’è. Figli a casa da seguire anche nelle didattiche scolastiche, parenti anziani, ammalati ed altre situazioni. In questi momenti le donne sono più fragili, pagate sempre meno e spesso con il ricatto di perdere il posto. Portano, come sempre, tutta la gestione famigliare sulle spalle.

Proprio oggi sfogliando una rivista femminile, del maggio scorso, F di Cairo editore, accantonata, proprio perché qualcosa mi interessava, mi sono trovata di fronte a 4 interviste sul tema, rese da 4 donne note e da sempre dalla parte dei problemi femminili. Vi stralcio qualche passaggio:

Tiziana Ferrario

Tiziana Ferrario, giornalista, attrice e scrittrice di articoli e saggi sul tema donne: “Casa e figli non possono essere solo a carico delle donne, basta stereotipi.” In questa crisi le donne rischiano di pagare il prezzo più alto a livello economico e sociale. Tante stanno perdendo il lavoro e si ritrovano a scegliere tra un impiego poco pagato e la famiglia. La mentalità comune pensa che il più grande desiderio di una donna sia il matrimonio e dei figli. Ma non dimentichiamo che se si investe sulla parità permettendo alle donne di lavorare ne beneficia anche tutta l’economia del paese ed il pil aumenta. Le donne “nelle stanze dei bottoni “ci sono, ma non aiutano altre donne. La rivoluzione culturale tra sessi è ancora lontana.

Michela Marzano

Michela Marzano: filosofa e scrittrice, professoressa ordinaria di Filosofia morale all’ Univeritè di Paris Descartres. “Famiglia, lavoro e pulizie, le giornate si sono triplicate”. Dal suo punto di vista c’è stata un’inversione nella parità e se ci lasciamo andare per quieto vivere, torneremo alle vecchie abitudini di madri e nonne di fare distinzioni tra sessi. “Non è possibile dire al figlio maschio,” va a fare i compiti o altro e alla donna tu sparecchia” i bambini devono crescere senza differenza di genere. Le quote rosa, poi, non servono a molto. Anche se le donne sono in politica o tra le dirigenti pare che facciano solo da tappabuchi per zittire la massa.”

Lucrezia Lerro

Lucrezia Lerro: poetessa, scrittrice e psicologa, ha appena pubblicato ” Il sangue matto” dedicato al corpo femminile. “Indietro non si torna, ma proteggiamo le più fragili In questi decenni è stato fatto un grande lavoro sull’indipendenza e la libertà femminile, non credo che tutto andrà perduto, ma le donne non ne sono consapevoli, nella società attuale c’è ancora i 74% della gente che considera le donne inferiori. E’ un dato terribile, ma non dobbiamo stupirci, sono le stesse donne che negano questa realtà e sono succubi di padri e mariti, spesso violenti con conseguenze che leggiamo tutti i giorni sui giornali. ” Non avremo mai un risultato se non riusciremo ad abbattere le nostre frontiere interne.”

Lella Costa

Lella Costa: scrittrice ed attrice, i suo ultimo libro “Ciò che possiamo fare”.”Alle donne viene sempre chiesto di fare un passo indietro in tempi di difficoltà, chissà perché gli uomini sono sempre “Indispensabili” le donne accessori. Ma sono le donne che reggono il peso delle famiglie. E’ offensivo che la presenza femminile venga vista come una “gentile concessione”. Le quote rose sembrano inutili, eppure non possiamo rinunciarci. Gli uomini devono capire che i sesso forte siamo noi. Molte donne sono arrivate in alto quindi non possiamo abbatterci ne mollare, chi è più forte deve prestare aiuto e consigli a quelle più deboli o vulnerabili”

Ascoltiamo queste donne e facciamoci coraggio,anche parlando tra di noi dei nostri problemi e chiedendo un supporto per superarli. Prendiamo esempio da tante grandi donne, si sono sacrificate per un futuro migliore e pensiamo anche alle nostre figlie.

Mi piacerebbe instaurare un dialogo con lettori/lettrici per conoscere la loro opinione in merito. Parità si o parità indebolita?

Le foto sono state estrapolate dalla rivista F di Cairo editore.

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