Un colpo mortale alla cultura gravinese: il Cinema Sidion chiude

I fratelli Mastrogiacomo decidono di chiudere il cinema Sidion

Redazione Alta Murgia

Riceviamo da un cittadino gravinese “R.G”. , che ha voluto mantenere l’anonimato, ma si è dichiarato disponibili per eventuali aggiornamenti, una “lettera aperta alla città di Gravina” e volentieri la pubblichiamo:

La Fine della cultura nel nostro povero paese”.

Gentile sig. direttore,

apprendo della sicura chiusura del Cinema Sidion, al 31 marzo prossimo venturo, per via delle solite, impronunciabili, beghe ed incomprensioni famigliari, che vedono contrapposti, come sempre nel nostro povero desolato paese, gli interessi personali rispetto a quelli relativi alla pubblica utilità.

E così, dopo oltre quarant’anni di onorato servizio, il Cinema Sidion, come già altri plessi culturali dotati di Storia con la “S” maiuscola, rischia di chiudere per la accesa contrapposizione tra gli animi degli appartenenti alla famiglia Mastrogiacomo, storici proprietari -pro quota- di una siffatta mirabolante “avventura cinematografica”.

Un film lungo più di quarant’anni che ha fatto vivere e sognare intere generazioni.

Senza nulla togliere alle contrapposte ragioni, tutte sacre e legittime, che vedono affrontarsi in giudizio i fratelli Mastrogiacomo, proprietari dell’unico cinema cittadino, volsi semplicemente attirare l’attenzione sull’ennesimo potenziale oblio in una vicenda che rischia invece di far collassare quel che ancora rimane della cultura a Gravina.

Come sempre accade nel nostro paese viviamo continuamente da muti ed inerti, semplici, spettatori, bravi a lamentarci del latte versato e giammai a prevenire la desolazione di un centro murgiano che oramai non riesce a creare aggregazione culturale più da nessuna parte.

Mi rivolgo allora a tutti gli Uomini delle Istituzioni, nessuno escluso (anche qualora valesse la pena affrontare, in una visione più ampia, la questione I Cinema-Teatro a Gravina, dal Mastrogiacomo al Centrone, n.d.r.) oltre che a tutti gli Uomini di Buona Volontà, per primi i sig.ri Mastrogiacomo, i quali prima di essere fratelli, sono i proprietari di una storica fabbrica culturale: non lasciate che Gravina si spenga…l’ultima fiaccola possibile è solo ed unicamente nelle vostre mani…

Profondamente grato per quel che si potrà fare ringrazio della disponibilità e cortesia accordata.

Ormai siamo giunti alla fine del pozzo, l’ultimo barlume culturale cinematografico, di prima visione, chiude. Naturale chiedersi se non ci sia forse la longa manus dei palazzinari.

Ultimamente, anche grazie allo scellerato modo di gestire i bonus edilizi, hanno fatto sparire edifici di pregio sostituendoli con anonimi e lugubri palazzi quasi tutti uguali, palazzi che non hanno una personalità ma che danno il senso della nuova speculazione edilizia.

Ci uniamo a R.G. e chiediamo ai cittadini gravinesi di unirsi a noi per invitare a voce alta e forte il sindaco e l’amministrazione comunale gravinese affinché si facciano avanti e intervengano per scongiurare che l’ultimo barlume di cultura venga spento.

Confidiamo anche nel buonsenso dei proprietari ed il loro amore per il Paese e la sua cultura, alla quale hanno dato tanto e per tanti decenni, affinché decidano di soprassedere alla chiusura del “Sidion”, altrimenti per la cultura gravinese, ormai giunta al fondo del pozzo, invece di risalire, si continuerà a scavare per scendere sempre più in basso e alla fine … ci si seppellisce del tutto. Siamo convinti che manca veramente pochissimo.

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