Strage di Bologna – 40 anni in una scia di dolore

Bologna Stazione Centrale 2 agosto 1980. Vista d’insieme del fabbricato Viaggiatori della Stazione poche ore dopo essere stata squarciata dall’attentato dinamitardo a sfondo terroristico che alle 10.25 provocò 85 morti e 200 feriti. Il più grave atto avvenuto in Italia dopo il secondo conflitto mondiale.

Maria Catalano Fiore

Sento di dover scrivere due parole... poichè mi tocca, e ancor più tocca una mia cara amica di Bologna, con piena ragione…. Riprendo un commento da lei postato su Facebook ieri, in serata.

Forse era di sabato, o domenica, quel maledetto giorno!! Si perché anche io c’ero e non ero tanto distante e dopo……” il caos gente che correva con i vestiti bruciati o a brandelli. Poi, dopo tanto vociare ed ipotesi, la verità, una bomba alla Stazione!, poi la presenza di un sacerdote “Siediti Angela, ti devo parlare…. Viviana e Paolo erano li, non ci sono più. Sapeva del nostro legame sin da piccole, più di una sorella…sta di fatto che da quell’anno maledetto la mia vita non è stata più la stessa e non lo sarà mai più.

“Ogni 2 agosto, dal 1980, non posso fare altro che immaginarti..….e non comprenderò perché non ci sono ancora dei colpevoli!!”

Classificata da tutti come “Strage di Stato” ed archiviata o quasi, faldone sotto faldone, cartella sotto cartella di indagini ….. C’è di fatto che è ancora irrisolta. Noi amici di Angela, che vedevamo di tanto in tanto, o da lei nella sua casa di San Lazzaro di Savena, vicina a Bologna, o a Bari avendo lei sposato un barese nostro amico. Li a San Lazzaro avevamo conosciuto anche Viviana, sua cara amica, ovviamente. proprio due sere prima eravamo li tutti insieme, a cena. Il giorno dopo noi proseguivamo in direzione Trieste e Grado, loro si preparavano per un viaggio di nozze, in treno, un po’ in giro.

Quando la sera del 2 agosto, dopo una giornata passata tra le bellezze di Grado, rientrati a Trieste, abbiamo acceso meccanicamente la tv e visto cosa era successo in mattinata a Bologna. Poi nomi delle vittime che scorrevano sul monitor….poi le foto. E’stata peggio di una doccia fredda. Due ragazzi di 23 anni, la mia stessa età, che si amavano da tempo, che avevano scelto di girare un po’ in treno e poi………. due vite spezzate così non le puoi dimenticare.

Angela ri-pensiamo e ti pensiamo, pensiamo a quello che provi ogni anno, al dolore che cresce. A tutto quello che provano i parenti ed amici di tutte quelle vittime. Ad un dolore che cresce, anno dopo anno, soprattutto nell’indifferenza generale, oltre che delle Istituzioni, non solo nel cercare un Chi o un Perché, ma soprattutto nel dare giustificazione a tutti questi morti ignari. Solo guardando questa foto di Carlo e Viviana gli si stringerebbe il cuore, se ancora ne avessero uno.

Scusate se ho citato qualcosa di personale, e soprattutto tu Angela, ma Viviana e Carlo meritavano due parole di ricordo.

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