Manca poco agli 85 anni di Papa Francesco

Li compie il 17 dicembre

La redazione

Fra tre giorni Papa Francesco compirà 85 anni ed entrerà nella ristretta cerchia dei papi più longevi delle storia della Chiesa.

Nacque, infatti, il 17 dicembre del 1936 a Buenos Aires in Argentina, vivendo buona parte dell’infanzia nel periodo più buio del suo Paese, la Década infame -il decennio infame- cominciato il 6 settembre 1930, data del colpo di stato civile-militare che rovesciò il presidente. Secondo alcuni biografi i ricordi di quel periodo hanno lasciato il segno nella sua successiva linea pastorale.

La sua vita attraversa quattro fasi della storia mondiale: gli autoritarismi degli anni ’30, la Seconda Guerra Mondiale, la Guerra Fredda e con la caduta del muro di Berlino, che anticipa di poco il disfacimento dell’Unione sovietica e del Patto di Varsavia, un periodo ancora privo di un nome.

L’episodio centrale della sua formazione pare il Concilio Vaticano II, voluto da Papa Roncalli (Giovanni XXIII – il papa buono) che lo vide lontano, neolaureato in filosofia ed insegnante nei collegi di Santa Fé. E’ l’ultimo concilio celebrato dalla Chiesa cattolica, ed è ancora a monte di problematiche irrisolte in cui il suo pontificato oggi si dibatte: la Chiesa ha tempi tutti suoi, spesso biblici.

Ma Papa Bergoglio, nonostante i suoi anni, impersona l’immagine di una Chiesa scattante, giovane, aperta alle novità, “in uscita” come la chiama lui.

Non tutti in Vaticano lo amano, l’ala conservatrice delle chiesa, forse maggioritaria nelle alte sfere vaticane, non può amare il francescano (in realtà lui è gesuita) che predica la povertà e l’amore per gli ultimi, gli “invisibili”. C’è tra costoro qualcuno che ancora rimpiange il potere temporale della Chiesa ed il Papa Re, su cui la breccia di Porta Pia del 20 settembre 1870 scrisse la parola Fine. Estremizzazioni a parte, il rimpianto di Benedetto XVI, papa emerito che dimettendosi ha aperto la strada a Bergoglio, è ancora molto vivo nell’ala conservatrice. Il teologo puro era quando di meglio si potessero augurare.

Venne Papa Bergoglio e assunse il nome di Francesco, in onore del poverello di Assisi, patrono d’Italia. E Bergoglio segue Francesco e quelle parole di Cristo “non sono venuto per unire ma per dividere”. Non sa cosa sia la diplomazia e chiama i fatti col loro nome. Le sue pecorelle più amate sono gli ultimi. Ovvio che non possa piacere a tutti, ma ha risollevato la Chiesa da un periodo di oscurantismo e decadenza senza precedenti. Perchè Papa Francesco è amato e stimato oltre che dai non cattolici, anche dagli agnostici e finanche dagli atei.

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