Mostra al Castello Angioino

Al Castello Angioino di Mola di Bari, inaugurata un’interessante mostra. Una personale di Oronzo De Matteis , con uno spazio riservato a Marinella Sorino.

GP Foto e montaggio di Lidia Petrescu

Nella sala a piano terra del castello si è svolta l’inaugurazione di una doppia mostra: in pratica due personali quella del “pittore degli oceani”, cioè Oronzo De Matteis, e quella di una giovane signora molese, Marinella Sorino, che da poco sembra aver trovato la sua strada artistica nel ritrattismo.

Due belle personali, ma non anticipiamo troppo. Intanto i discorsi inaugurali, aperti dall’anima autentica di questa organizzazione foriera di eventi, Antonio Calabretta, già Sindaco di Biandronno, paese del Varesotto con un molo fantastico, molese d’adozione, non solo per aver sposato una distinta e simpaticissima signora molese, ma perchè acquisito alla vita sociale e politica di Mola come elemento fondante, da quando neo pensionato si è trasferito giù con la famiglia. Mola, come in genere i pugliesi, non conosce la parola sinergie. Calabretta ha compiuto un piccolo miracolo laico: ha saldato quattro associazioni molesi che organicamente e sistematicamente ormai sfornano eventi di qualità, in quantità mai vista non solo a Mola ma in tutto l’hinterland circostante. Così erano al tavolo la Pro loco, l’associazione Filatelica e Numismatica, Le 7 Muse di Apollo e l’Associazione nazionale carabinieri, tutte ovviamente molesi. E ciascuno ha dato il meglio di sè. Grazie all’associazione carabinieri tra i relatori si è potuto annoverare un preparato Colonnello dell’Arma, Sezione Tutela del patrimonio artistico, che ha tenuto un’introduzione interessante sull’arte pittorica del De Matteis. Calabretta è stato esplicito, prima di passare la parola al Vice Sindaco, Vito Orlando. L’obbietivo delle associazioni culturali consorziate è quello sì di presentare nomi illustri, ma anche in funzione di abbinare e lanciare giovani molesi. Il saluto del Vice Sindaco è andato leggermente oltre il mero saluto e si è spinto a parlare della cultura a Mola, trattata però molto superficialmente ed “di striscio”. D’altronde non era un convegno ma un’inaugurazione. Qualche intervento e si è andati al piano superiore che accoglieva nelle prime due sale i dipinti del De Matteis e nella terza ed ultima la galleria dei ritratti della Sorino.

De Matteis: tutti i suoi dipinti hanno come soggetto il mare, sempre o quasi in tempesta, con in alcuni timidi accenni o massicce presenze di gabbiani. Lo stesso soggetto e, credo sia la sua “specialità”, viene rappresentato con qualche minuscola variazione del disegno, ma al contempo registra una variazione cromatica integrale. I colori più usati, l’azzurro ed il verde. Ma non mancano riflessi di un sole presente ma mai apertamente visibile. Ed un mare più temuto e rispettato che amato, o magari amore per un mare che pochi potrebbero apprezzare. Ed in quel mare un dipinto con i pesci ed uno con vegetazione marina si distaccano dagli altri. Una interessante personale, dunque, che se visiti non ti chiedi, certamente, perchè ci sei andato, come talvolta capita.

La mostra di ritratti di Marinella Sorino si stacca completamente sia per le tecniche di realizzazione che per i soggetti. Lei è una ritrattista brava, non c’è ritratto che non abbia affinità col soggetto rappresentato. In maggioranza erano disegni in bianco e nero, ma anche qualcuno realizzato con i colori ed il pennello. Sentivo i commenti. Molti erano attratti dalla somiglianza del disegno al personaggio rappresentato e lo sottolineavano commentando. Se posso osservare, a mio giudizio è esattamente l’opposto: dove la Sorino si è preoccupata della somiglianza del personaggio al ritratto c’è qualcosa di scontato nell’opera che, invece, diventa molto comunicativa e particolarmente interessante quando Marinella si sofferma sull’espressione che traspira dal personaggio e così trasmette il suo messaggio artistico: che, come è noto, ognuno coglie differentemente. Complessivamente due belle personali ed il manifesto di presentazioni, infatti, onestamente, così le rappresentava. Vale la pena care lettrici e lettori di andare a visitarla, anche da fuori Mola.

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