Sondaggi politici, intenzioni di voto

Risultati dalla Supermedia di YouTrend

Gianvito Pugliese

I numeri tra parentesi indicano le differenze percentuali in aumento o diminuzione a distanza di una settimana

Dati del 6 aprile 2023

Supermedia liste

  • FdI 28,8 (-0,3)
  • PD 20,1 (+0,1)
  • M5S 15,7 (+0,1)
  • Lega 8,8 (+0,2)
  • Terzo Polo 7,5 (+0,1)
  • Forza Italia 6,9 (=)
  • Verdi/Sinistra 3,1 (-0,1)
  • +Europa 2,2 (=)
  • Italexit 2,1 (=)
  • Unione Popolare 1,6 (+0,1)
  • Noi Moderati 1,0 (-0,2)

Supermedia coalizioni 2022

  • Centrodestra 45,5 (-0,3)
  • Centrosinistra 25,4 (+0,4)
  • M5S 15,7 (+0,1)
  • Terzo Polo 7,5 (+0,1)
  • Italexit 2,1 (=)
  • Altri 3,8 (=)

Sintesi dei dati.

I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti: EMG (3 aprile), Euromedia (31 marzo), Ixè (30 marzo), Piepoli (28 marzo), Quorum (3 aprile), SWG (27 marzo e 3 aprile) e Tecnè (25 marzo e 1° aprile).

Significativa tra i risultati positivi nei partiti, ad una settimana, la crescita Lega dello 0,2 seguita dallo 0,1 di Pd, M5S, Terzo Polo e Unione popolare. Calano: anzitutto FdI con un -0,3, poi Noi Moderati con -0,2 ed infine Verdi/Sinistra dello 0,1. Stabili Forza Italia, +Europa ed Italexit.

Quanto alle coalizioni Centrodestra scende al 45,5 e Centrosinistra resta al 25,4 ma riduce la distanza dello 0,3. Il dato del Cs sommato ai pentastellati ed ai centristi del Terzo Polo (il nuovo campo largo), significherebbe oggi il 48,6. Il destra-centro, quindi, nei sondaggi sarebbe sotto alle tre maggiori opposizioni del 3,13%, mentre il totale delle opposizioni li porta sotto del 9,0%. Sta di fatto che l’alleanza tra Pd e gli altri due soggetti -M5S e Terzo polo- somiglia sempre più ad una “mission impossible”. Alle prove, già complesse di per sé, di trovare punti d’accordo tra Pd e M5S risponde a picche il duo Calenda-Renzi, per il Terzo Polo, che appare aspirare solo ad una sinergia con la Meloni, che finora ha sempre respinto al mittente le proposte del Terzo Polo.

Considerazioni sull’astensione del corpo elettorale.

Astensione alle politiche: 36,1% . La coalizione di Cd ha ottenuto il 43,8 e, dunque, governa (data l’astensione al 36,1%) con meno del 29,5% di consenso reale. Le tre maggiori opposizioni, pur con maggior consenso elettorale, non essendosi unite in coalizione, per effetti della legge elettorale (il Rosatellum) si è ritrovato perdente. Il centrodestra governa, dunque, legittimamente, pur rappresentando una minoranza del corpo elettorale.

Altro dato estremamente significativo. L’assenteismo alle regionali (Lazio e Lombardia) del 12 e 13 febbraio ha raggiunto record impensabili. In Lazio 62,8%, in Lombardia 58,22, media in Italia 59,99. Ha votato quindi solo il 40,01% degli aventi diritto. In Friuli dati leggermente migliori: astensione al 55%.

La Politica dovrebbe tremare a fronte di questi dati, ma la politica se ne infischia e pensa al potere. D’altronde, più cresce l’astensione, più cresce la forza delle truppe cammellate e dei grandi elettori (tra cui i rappresentanti di categorie). E tanto sembra star bene a tutti, finché dura la pacchia. Altro che finita…

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