Sondaggi politici, intenzioni di voto

La coalizione di centrodestra alle elezioni ha ottenuto il 43,8 dei voti espressi e, dunque, governa (data l’astensione al 36,1%) con meno del 29,5% di consenso (dato aggiornato). All’opposizione il centrosinistra dove il Pd ed i pentastellati avviano, almeno a livello regionale, prove di dialogo e di collaborazione, mentre il terzo polo che sembra aver smesso di strizzare sempre più l’occhio al destra-centro, che non mostra di gradirli riprende il ritornello col Pd “O noi. o loro” (Ndr. i Cinque stelle)

Gianvito Pugliese

Il nostro riferimento è la Supermedia dei sondaggi che YouTrend realizza per l’Agenzia Agi, facendo la media delle proiezioni delle maggiori e più autorevoli istituzioni demoscopiche del Paese. La stessa opera il confronto a due settimane, noi ad una. I due confronti non confliggono ma si integrano. Questa settimana gli istituti che hanno contribuito al sondaggio sono: EMG (12 e 19 dicembre), Piepoli (20 dicembre), Quorum (16 dicembre), SWG (12 e 19 dicembre) e Tecnè (10 e 17 dicembre) . Tra parentesi la data o le date dei sondaggi.

Il posto di Primo partito sempre a Fratelli d’Italia che conferma e consolida il sorpasso dell’agognato 30%, ottenendo il 30,6%  rispetto al 30,1% di 7 gg. or sono. Un significativo +0,5 in termini assoluti il miglior dato percentuale.

Al secondo posto si conferma il Movimento cinque stelle che scende di un decimale; torna al 17,2%, di due settimane fa, contro il 17,3 della scorsa settimana. In sintesi -0,1 ed un distacco dal primo partito salito al 13,4 da 12,8%

Rimane al terzo posto il Pd che scende ulteriormente al 15,9% dal 16,2 con un -0,3, il peggior risultato della settimana in termini assoluti ed un distacco dal primo partito aumentato da 13,09 a 14,7 e dal secondo da 1,1 a 1,3%.

Quarta La Lega che torna all’8,8% di 14 gg. fa dopo l’8,6 della settimana scorsa. Un +0,2, che non risolve per Salvini le grandi difficoltà interne al suo partito.

Quinto il Terzo Polo (Calenda-Renzi)  che dal 7,6  va al 7,9% un +0,3 che coincide con il ritorno indietro, per mano dei due leader, della virata tutta a destra di Renzi (la mente) e Calenda (il braccio). Virata che è stata decisamente non gradita dal centro del centrodestra (FI e Noi Moderati) ed ignorata totalmente dalla Meloni, dopo le belle parole del tete a tete che avevano illuso lo sprovveduto Calenda.

Sesta Forza Italia, che dopo essere precipitata 7 giorni fa al 6,5% dal 6,9 ora tocca il 6,4% . Un -0,1, in se modesto, ma che indica l’incapacità della classe dirigente di mettere un freno ad disfacimento progressivo. Dall’ipotesi di candidatura di Berlusconi al Colle, Forza Italia ha perso un terzo dell’elettorato. Il peggior risultato in termini relativi.

Settimi Verdi/Sinistra Italiana calati dal 3,6 al 3,5% con un –0,1

Ottava + Europa che perde due decimali e decresce al 2,4% dal 2,6%, totalizzando un –0,2.

Nona Italexit di Gianluigi Paragone ferma al 2,2.

Decima Unione Popolare di Luigi de Magistris pure ferma all’1,7%.

Undicesimi Noi moderati (Toti, Lupi, Cesa e Brugnaro) decresciuti all’1,3% da 1,4 e quindi come risultato ultimo un -0,1.

Nel centrodestra cresce più di tutti, in termini assoluti, Fratelli d’Italia che ottiene un +0,5, mentre La Lega ottiene un +0,2, e Forza Italia e Noi Moderati segnano ognuno un -0,1. In totale il centrodestra questa settimana ottiene una crescita di cinque decimali.

Nel centrosinistra si registra il Pd a -0,3, i Verdi/Sin.It. a -0,1 e +Europa a -0,2 per un totale di -0,6. Aumenta il distacco dal centrodestra dello 1,1%. Il Terzo polo, riconverte la svolta a destra, ma voterà la riforma della giustizia di Nordio), ottiene un +0,3 nonostante una politica ondivaga senza uguali. Italexit di Paragone e l’Unione popolare di de Magistris restano immobili.

L’ascesa dei pentastellati che si era arrestata, in concomitanza con la riscoperta di momenti non “gloriosi” di Giuseppe Conte da premier dei giallo-verdi, ora perde il lieve progresso (+0,1) della scorsa settimana e segna un -0,1.

Ancora una volta si conferma che il potere, nella luna di miele post elezioni, attrae ed affascina +0,5 alla maggioranza, nonostante in Italia, a livello europeo, i successi vantati in realtà sono inesistenti, si prova ad accapigliarsi con la Francia e la politica interna -nella bozza di bilancio- sia ancora peggio (dai Rav, all’immigrazione, dalla riforma della giustizia, ai Pos, al tetto al contante, alle pensioni… non si salva nulla, né del confermato, né del cancellato con una vistosa defaillance).

In conclusione, aggiungiamo, anche l’odierno sondaggio sulle coalizioni.

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