Scalfarotto governatore di Puglia

Il sottosegretario agli Esteri di Italia Viva è appoggiato anche da Azione di Calenda e +Europa di Dalla Vedova-Bonino.

Gianvito Pugliese

Ivan Scalfarotto, attuale Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale del Conte II, sarà candidato a Governatore della Puglia. Lo conferma egli stesso.

Scalfarotto, nativo di Pescara, inizia la sua carriera politica a Foggia, dove la famiglia si era trasferita quando il piccolo Ivan aveva tre anni, divenendo Consigliere Circoscrizionale con i Verdi.

Una candidatura quella odierna, preannuciata da Renzi “Alle regionali Italia Viva avrà candidati in diverse regioni, tra cui …….la Puglia ….”, che si pone contro tutti, dai pentastellati, alla destra, ma prima di tutto contro il Governatore uscente, che secondo Scalfarotto non rappresenta la sinistra. “Altra esperienza quella di Vendola” ed il riferimento alla primavera pugliese è evidente, il Governatore Emiliano “non dice mai che la sua è una coalizione di centrosinistra. Perché non lo sono state le sue politiche: su Xylella, Tap, Ilva ha fatto il contrario dei nostri governi nazionali”, lamenta la mancata realizzazione in Puglia della parità di genere e aggiunge “alle primarie per Emiliano ha votato un sindaco con simpatie per Forza Nuova, all’Acquedotto Pugliese c’è l’ex sindaco di Forza Italia a Bari. Cosa c’entra” Emiliano con “la sinistra?”. E’ Michele Emiliano, il nemico da ostacolare, chiaro e non solo perché è il Governatore uscente, ma soprattutto per il cattivo rapporto con Renzi che, a dispetto delle mediazioni infruttuose del comune amico Antonio Decaro, non è mai, sia pur lievemente migliorato.

Scalfarotto chiarisce, infine, ” Fitto” cioè Fratelli d’Italia, “la Lega sono i nostri avversari. Ma la nostra idea di buon governo non è nemmeno la politica di Emiliano o quella dei 5 Stelle”.

Certo non è una bella notizia per nessuno dei concorrenti. Evidentemente, la coalizione a sostegno del Sottosegretario non si colloca a sinistra, non è la casa di Calenda, o della Bonino-Dalla Vedova, ed a ben guardare, neanche di Renzi. Praticamente entra in quella fascia ampia di centro ambita sia da Eniliano che dalla pentastellata Antonella Laricchia, che come unica donna candidata le sue carte se le può giocare, e a sinistra c’è un vuoto pauroso, che Emiliano non sembra orientato a colmare. Un Sottosegretario, comunque, al Sud è un temibile concorrente. Difficilissimo possa spuntarla, ma voti ne può raccogliere negli elettorati dei concorrenti tutti, nessuno escluso. La cosa interessante è l’alleanza raggiunta. Italia viva, più Azione, più +Europa sono prove di formazione -a livello nazionale- di una possibile coalizione di centro? Già così superano soglie di sbarramento e si avvicinano alle due cifre, se si raggiungesse l’accordo col convitato di pietra, diverrebbero determinanti.

C’è a destra il duello-che sembra vinto, per ora, dal partito della Meloni- tra Fratelli d’Italia, il cui candidato, Raffaele Fitto, è favorito nei sondaggi e dato per certo, e La Lega con Trifone (Nuccio) Altieri, E C’è poi la candidatura nei Liberali a Governatore di Michele Rapanà.

Apprendo poco dopo aver scritto e pubblicato il presente articolo che in una riunione del vertice di centrodestra tra Meloni, Berlusconi e Salvini si sono raggiunti gli accordi per candidati governatori e sindaci. Fitto sarà il candidato di centrodestra, la Lega in Puglia, incarta in cambio parecchie candidature a primo cittadino. Tregua, insomma, fimo alla prossima rottura dei patti.

Forza Italia, tenuta come ruota di scorta, potrebbe decidere diversamente. In fondo il centro gli è più vicino della coppia nazional-sovranista. Difficile accada ora, lo ammetto, -in cui ha incartato ad esempio la candidatura di Caldoro a governatore della Campania-, ma non impossibile.

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* Articolo aggiornato alle ore 21.48 del 22/6/20