Roberto Fico per una riforma radicale della Rai

Ma è l’occasione per una riflessione complessiva sul movimento e la politica

La redazione

Che i pentastellati non abbiano gradito le recenti nomine in Rai, operate dall’a.d. Carlo Fuertes, con direttori del tg,, pur professionalmente ineccepibili, scelti in applicazione del manuale Cencelli, non è un mistero per nessuno.

Il Presidente della Camera, il pentastellato Roberto Fico, intervistato, non vuole entrare nel merito delle nomine. Si avventura in un discorso più profondo ed articolato. A suo parere la Rai richiederebbe una nuova legge sulla governance, una riforma di sistema sul rapporto fra Parlamento, governo e Rai.

L’indipendenza dalla politica del servizio pubblico televisivo dovrebbe essere il faro di quella riforma. Solo una Rai libera da influenze politiche e partitiche consentirà al Paese di disporre di un servizio pubblico veramente credibile ed autorevole.

Un’utopia quella di Roberto Fico? Forse, da sempre la Rai è stata oggetto di lottizzazione politica. Ma senza un briciolo di utopia muore anche la speranza che il Paese possa crescere socialmente, culturalmente e sulla strada del progresso democratico,

Il Presidente della Camera riserva uno spazio al suo amato Movimento. A suo giudizio il percorso che Conte sta intraprendendo alla guida del movimento “va nella giusta direzione, sta dando una impronta forte al Movimento, ci sono tanti temi sul tavolo, è una strada lunga, ma il progetto è solido e lo condivido”.

Una riflessione, infine, sulle riforme, a cominciare da quelle costituzionali. Non sono impossibili, pur nell’estrema variegazione dell’attuale maggioranza, ma richiedono una unità d’intenti dei partiti che si può raggiungere adottando il sistema di partire dai punti condivisi e d’incontro, anzichè da quelli di scontro.

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