Renzi: “Se IV arriva al 5% lavoreremo per nuovo governo Draghi”

“Il veto di Letta su Iv ci ha restituito spazio politico”

La redazione

Se prendiamo il 5% lavoreremo per mantenere questo premier che è l’orgoglio dell’Italia e che è stato mandato a casa da populisti e sovranisti”. Lo afferma in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera Matteo Renzi, leader di Italia Viva.
Poi prosegue: “Tutti dicono che non abbiamo voti. E poi però ci cercano tutti. Non possiamo stare insieme a Forza Italia non solo per il passato, ma anche per il presente. Draghi è andato a casa per l’azione di Conte ma anche per la sfiducia di Salvini e Berlusconi. E questo basta per dire che Forza Italia ha commesso un errore clamoroso. Molti moderati voteranno per noi, a condizione che non ci alleiamo con il Pd. E molti riformisti voteranno per noi, a condizione che non ci alleiamo con la destra. Questo è esattamente ciò che faremo”.

E conclude: “Credo che il motivo per cui Letta abbia parlato con tutti tranne che con noi sia legato a piccole vendette personali per le vicende del passato. Non si spiega una coalizione che mette insieme storie totalmente diverse che parte da un veto a una e una sola forza politica. Evidentemente Enrico pensava di ferirci nel dire: ‘Tutti, ma non Italia viva’. Vedendo come sono andate le cose non finirò mai di ringraziarlo. Ci ha restituito uno spazio politico e l’indecoroso balletto di queste ore del centrosinistra mi rafforza nel progetto di non partecipare a coalizione finte e posticce. Correremo da soli, parlando di inflazione, guerra, energia, cultura. E faremo una campagna elettorale in nome del coraggio e della coerenza”.

Subito dopo nuova intervista con Radio Montecarlo: “Noi vogliamo chiedere il Mes -Meccanismo europeo di stabilità,- sulla sanità. Vuol dire trentasette miliardi di euro per la sanità perché oggi, dopo la pandemia, nessuno parla di sanità, ma ci sono diverse regioni che hanno delle liste d’attesa vergognose. L’unico partito che dice con chiarezza sì al Mes è Italia viva. Trentasette miliardi per abbattere le liste d’attesa e per i nostri uomini e donne che lavorano nella sanità”.

Dichiarazioni che ci lasciano alquanto perplessi: molte delle cose che dice Renzi sulla sua Italia Viva sono condivisibili, ma è stato chiaro ed evidente, fin dal primo momento di questa trattativa per sopperire a quel campo largo, che il M5s ha condannato a morte col suo agguato a Draghi, a sua volta suicidandosi, che Renzi lavorava ad una soluzione diversa rispetto a Letta: cioè a quel centro con Calenda e Dalla Vedova, di cui parla in termini di rimpianto per un’iniziatica abortita che “avrebbe dato al centro un dieci per cento”, candidandolo, nelle sue mire, ad ago della bilancia, che è la posizione più ambita da sempre dal Senatore di Firenze. E prima ancora, probabilmente è stato spiazzato dall’imboscata, ai danni di Draghi, da parte del Cavaliere, che così ha scritto “The End” sul patto del Nazareno tra Matteo e Silvio, il patto più longevo e duraturo della politica italiana nella seconda repubblica.

Sembra proprio che nessuno sia disposto a caricarselo come compagno di viaggio. E, con la sua storia politica, non c’è proprio da meravigliarsi. Ma è anche presto per dire che questa è la linea definitiva.

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