Meloni: presidenzialismo

Un tweet della leader di Fratelli d’Italia con la proposta di elezione diretta del capo dello stato mentre Mattarella s’insedia,

Gianvito Pugliese

Ho scritto nell’editoriale di stamane che ” Un’articolo a parte richiede il gesto della leader di Fratelli d’Italia. compiuto esattamente in contemporanea con la cerimonia d’insediamento di Sergio Mattarella, confermato Capo dello Stato“……….. “Ma va detto che mentre la Giorgia Meloni lanciava il suo tweet, buona parte dei parlamentari del suo partito applaudivano Sergio Mattarella”. Sono stato indeciso, lo confesso candidamente, se scriverle una lettera aperta o semplicemente commentare.

Ho il cuore a sinistra e non ne faccio mistero, ma non sono omologo e, tantomeno, asservito a qualcosa (partito) o a qualcuno (uomo politico). Non ho avuto remore, quindi, a collaborare molti anni fa con “Puglia d’Oggi”, il quotidiano fondato e diretto da Pinuccio Tatarella, ai successori del quale do atto di non avermi mai chiesto di cambiare una sola virgola e di aver rispettato le mie idee, anche se molto diverse dalle loro.

Mi duole molto che, mentre la stampa internazionale, come evidenziato nel citato editoriale “la stampa mondiale riserva attenzione anche all’Italia. Da un lato la rielezione di Sergio Mattarella al Colle è stata accolta come il miglior segnale che il Paese aveva a disposizione da mandare agli investitori internazionali, che hanno ricevuto un messaggio forte di stabilità del Paese” lei non trovi di meglio che postare questa proposta politica, in se accettabile, anche se discutibile in un sistema parlamentare rappresentativo, E non credo proprio che sia una combinazione il fatto che lei l’abbia postato il 3 febbraio esattamente alla 15,55, mentre si svolgeva l’insediamento dell’Uomo che non voleva restare lì, ma vi è stato costretto -per senso delle Istituzioni- dall’incapacità dei partiti e degli schieramenti a trovare un nome condiviso, che sia uno. Ed i suoi parlamentari che applaudono il Presidente Matterella che s’insedia, evidentemente non condividono il suo desiderio “di guastare la festa”, Le ripeto il presidenzialismo non è blasfemia, è una convinzione politica lecita, come il maggioritario o il proporzionale, l’elezione diretta del Primo ministro-Capo dello Stato che allora. e solo allora. diverrebbe premier, come impropriamente viene denominato Draghi in mille articoli, magari solo per sintesi impropria. Ma farlo mentre s’insedia, ha un significato preciso. Non si nasconda dietro il dito della proposta politica. Non è sufficiente a nascondere l’intenzione.

Potrei chiederLe, infatti, come mai il presidenzialismo, a suo avviso panacea di tutti i mali del Paese, dalla mafia alla mala-burocrazia, dalla pandemia alla dilagante corruzione, non se l’è ricordato quando ha candidato il povero Carlo Nordio, bruciandone tra l’altro la figura. Si perchè Nordio è stato da magistrato, un ottimo servitore dello Stato e, francamente, non capisco come abbia accettato una “mera candidatura di disturbo”, anteponendo la sua lealtà alla leader di Fratelli d’Italia, al rispetto del servizio fino a ieri, pardon, ormai avantieri, reso al Paese. Certo, lei ha verificato, con legittima soddisfazione che l’hanno votato in 90 se non erro, da venti a trenta voti oltre il recinto del suo partito, segnale inequivocabile della sua crescita politico-e elettorale e della imminente acquisizioni di personaggi adusi al cambio di casacca. Scelte sue, che moralmente non condivido, ma che capisco sul piano pratico.

Poteva risparmiarsela gentilissima onorevole Meloni, mi creda avrebbe fatto miglior figura a proporlo magari il giorno dopo, tanto la sua avversione nei confronti di Mattarella. per inciso il politico più amato dagli italiani, forse l’unico amato e rispettato, era ed è nota. Mi perdoni, ma è un gesto muscolare insulso, che non le fa certo onore e, quel che è peggio, umilia un partito erede di una storia di dignità e coerenza, non avulsa dal buon gusto. Devo rammentarle che Giorgio Almirante andò a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer e che i due si avversarono per una vita, ma al contempo si rispettarono com’è giusto che sia.

Auguri, a nome dei miei lettori e forse anche della stragrande maggioranza degli italiani, di buon lavoro al Presidente Mattarella.

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