Meloni dubita di Salvini e Berlusconi
Teme di essere lei il primo bersaglio dei due leader del centrodestra,
Gianvito Pugliese
Tornano ad agitarsi le acque nel centrodestra, che dalle elezioni di Mattarella non sono mai state davvero quiete, dopo che Giorgia Meloni ha insinuato che il vero obiettivo di Forza Italia e Lega potrebbero essere lei ed i Fratelli d’Italia. Non perseguirebbero la vittoria della coalizione per andare al governo del Paese, ma starebbero pensando a nuove “alleanze arcobaleno” dopo le politiche del 2023, visto che c’è “evidente difficoltà nel centrodestra”.
La Meloni si chiede apertamente: “per loro la priorità è battere la sinistra o frenare la crescita di FdI?“. Replica Antonio Tajani, da Napoli: “Si è leader di una coalizione non tanto per prendere voti per il proprio partito ma se si è in grado di far vincere la coalizione. Senza Forza Italia non si vince e chi guarda la pagliuzza negli occhi degli altri deve vedere se c’è la trave negli occhi propri”.
Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia, rincara: “Un centrodestra diviso e litigioso è perdente e non serve a nessuno. I diktat e le imposizioni non aiutano. Per questa ragione è auspicabile che, invece di alimentare schermaglie su chi farebbe o meno il bene della coalizione, si apra finalmente una nuova stagione di collaborazione e condivisione”.
Lorenzo Fontana, vicesegretario del Carroccio: “La Lega è da sempre impegnata per un centrodestra unito e di successo. Siamo dispiaciuti per i dubbi su nuovi scenari per il centrodestra unito e per la scelta di FdI che in diverse città, da Nord a Sud, non abbia ancora scelto di sostenere i candidati del centrodestra“.
Matteo Salvini replica che il suo “telefono è sempre acceso”, Risponde così alla Meloni che lamenta di non sentire il leader leghista da fine gennaio.
Mentre il fronte di centrosinistra prova a ricompattarsi ed Enrico Letta, è ospite del Congresso di Articolo 1. per chiudere le divisioni del 2018, sul fronte avverso i partiti di centrodestra appaiono ancora divisi, concentrati più sulle divisioni in vista delle amministrative e sull’organizzazione di eventi di partito che sulla tenuta della coalizione, a parole sempre compatta come cemento armato.
FdI si riunirà a Milano a fine mese. mentre Forza Italia chiama a raduno le sue truppe a Napoli e la Lega dovrebbe tenere quell’Assemblea rinviata dopo le amministrative. Le prossime comunali di giugno alimentano fibrillazioni tra alleati: veti incrociati al momento sui candidati a Palermo e Parma, come per la presidenza della Regione Sicilia, che andrà al voto in autunno e dove FdI pone la ricandidatura di Nello Musumeci come ‘conditio sine qua non’ per qualsiasi altro accordo.
Meloni trova incomprensibili le resistenze degli alleati ad appoggiare Musumeci: “È un governatore uscente che ha fatto bene e la regola è che i governatori uscenti che fanno bene vanno ricandidati”, er attacca la ricandidatura del leghista Attilio Fontana alle regionali lombarde del 2023. Daniela Santachè: “Non so quali siano le intenzioni del presidente Fontana, non sappiamo ancora se lui vorrà candidarsi, nel caso faremo una riflessione, ma FdI ha un suo candidato“.
Si questo passo il centrodestra rischia di andare in ordine sparso all’appuntamento della legge elettorale. Equilibra la lotta tra Meloni da un lato ed il tandem Berlusconi-Salvini dall’altro, mai sopita dalle elezioni del Presidente della Repubblica, l’equilibrismo di Conte, che per tenere insieme le due anime dei pentastellati, ha quasi sempre pronto ni nel centrosinistra.
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