Dl aiuti approvato senza il M5S

Draghi: “Difendere famiglie e imprese”.

La redazione

La conferenza stampa del presidente del Consiglio a Palazzo Chigi dopo l’approvazione del Dl aiuti, presenti i ministri Daniele Franco e Roberto Cingolani, rispettivamente all’Economia e Finanze ed alla Transizione ecologica, parte da un accenno alla mancata partecipazione al voto del Movimento cinque stelle, argomento che sarà opportuno approfondire.

Il Movimento ha motivato il suo dissenso in una nota: “Abbiamo chiesto una cosa che credevamo scontata. Eravamo favorevoli alla norma sui poteri straordinari al sindaco di Roma e, in particolare, anche a quella che gli attribuisce la facoltà di autorizzare nuovi impianti per lo smaltimento rifiuti in deroga a tutte le norme ma avevamo chiesto che questi nuovi impianti, in linea con la normativa europea, fossero di nuova tecnologia, eco-sostenibili e non inceneritori come preannunciato più volte dall’amministrazione capitolina. Niente di tutto questo. Si è preferito mantenere una norma che non c’entra nulla con la sicurezza energetica e il sostegno alle famiglie e alle imprese. Una norma che contraddice la transizione ecologica e riporta indietro le lancette dell’orologio”.

In altri termini non si partecipa al voto sul Dl aiuti, che riguarda 28 milioni di italiani per dissenso sul termovalorizzatore. voluto dal sindaco Gualtieri. per risolvere la questione rifiuti a Roma. No comment. Meglio farlo in un approfondimento complessivo sull’aria che tira tre i pentastellati.

Draghi, dopo la doverosa anticipazione sui Cinque Stelle, in conferenza stampa, ha messo una cornice al quadro delle misure, con al centro gli interventi del governo sulle bollette, carburanti ed energia, necessari alla luce dei rincari conseguenti all’invasione russa dell’Ucraina.

Mario Draghi definisce il dl approvato ieri “un provvedimento molto articolato, con l’obiettivo principale di difendere il potere di acquisto delle famiglie e la capacità produttiva delle imprese. Questo decreto testimonia l’impegno del governo nel sostenere le famiglie, in particolare le più povere, le imprese nel clima di grandissima incertezza che c’è. Il governo fa il possibile per poter dare un senso di protezione, di vicinanza a tutti gli italiana e le decisioni di oggi rappresentano bene la determinazione del governo. E’ il senso del governo stesso”.

Ha poi spiegato che ci sono “numerose liberalizzazioni, importanti riforme e semplificazioni per le rinnovabili, che ci permettono di accelerare la transizione ecologica e fare lo scatto negli investimenti nelle rinnovabili che contribuiranno a renderci più indipendenti dal gas russo”. Un tema quest’ultimo più volte ripreso.
E ha aggiunto: “Le misure di oggi affrontano prima di tutto il problema del caro vita che penalizza la grande generalità dei cittadini e può frenare la ripresa, ad aprile l’inflazione era a 6,2%, in calo rispetto a marzo ma ai livelli più alti degli ultimi decenni. Questo dipende in grande misura dall’energia. Cosa significa? Che sono situazioni temporanee e vanno affrontate con strumenti eccezionali. Senza questo intervento si indebolisce l’economia e poi si creano situazioni permanenti di povertà. L’economia attualmente attraversa una fase di rallentamento, meno 0.2% nel trimestre, non è per ora recessione. Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi“.

Il provvedimento di oggi vale 14 miliardi che si aggiungono agli oltre 15 mld precedenti, in totale quasi 30 miliardi, senza ricorrere a scostamenti di bilancio. Questo sta a dimostrare che non sono tanto gli strumenti che contano ma la risposta alle esigenze. Veniamo incontro anche alle esigenze manifestate nella riunione con i sindacati che voglio ringraziare per contributo fattivo e costruttivo. “Il governo trova il suo senso nella protezione delle famiglie e delle imprese” e “resta pronto a tutti gli interventi che dovessero essere necessari nel caso di peggioramento della congiuntura”.

Avviandosi a concludere Draghi: “Rinnoviamo per altri due mesi il taglio delle accise su benzina e gasolio”, ma aggiunge varato anche un “importante provvedimento di sostegno ai redditi per 28 milioni di italiani” tra cui i pensionati, per chi ha redditi “fino a 35mila euro ci sarà un bonus uguale per tutti di 200 euro”.
Ha concluso, passando la parola al ministro Franco secondo il quale circa 14 miliardi del decreto aiuti sono finanziati per 8 miliardi dai margini sul deficit indicati nel Def e per 6 miliardi dall’estensione del prelievo sugli extraprofitti delle imprese energetiche. La parola quindi al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani: tra iniziative già prese e nuove norme, i rigassificatori “ci consentiranno per metà 2024 di essere virtualmente indipendenti dal gas russo”.

Un decreto legge estremamente articolato che pure necessiterà di un altro apposito approfondimento. Qui ci siamo limitati a riferire della conferenza stampa.

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