Decreti sicurezza: Conte ed i due Matteo
Conte annuncia che la Lamorgese in settimana o l’altra porterà in Cdm gli emendamenti al decreto sicurezza. Salvini da un lato, Renzi dall’altro lo avversano.
Gianvito Pugliese
In un’intervista il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, annunzia che -finalmente, aggiungo- è stato raggiunto l’accordo per modificare i decreti sicurezza, o “insicurezza” secondo molti, e la Ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, ha ricevuto l’incarico di predisporre il testo definitivo degli emendamenti. Conte aggiunge che, se non in questa settimana, nella prossima, al massimo, dovrebbero essere approvati in Cdm -Consiglio dei Ministri. Era ora: non si può considerarli negativi e tenerli inalterati. Non è serio. Capisco i problemi della pandemia, ma precedenza non significa esclusiva.
Immediata la replica dei due Matteo. Salvini, dopo aver minacciato a giorni alterni le barricate:” Se il governo proverà a cancellare i decreti sicurezza io girerò paese per paese per raccogliere un milione di firme per un referendum per bloccare quello che sarebbe un atto che favorisce solo la criminalità” . 1. Si tratta di emendamenti e parlare di abrogazione è dire ai cittadini cose non vere. 2. E’ noto, a chiunque voglia capire, che facendo crescere a dismisura il numero di immigrati irregolari si fa il più bel regalo alla criminalità organizzata. Si fa, infatti, crescere “gli Invisibili”, vivaio di coltura della manovalanza criminale e degli affari del caporalato.
Fa il paio col divieto di vendita regolare delle droghe leggere a scopo terapeutico. Si restituisce alla criminalità organizzata il monopolio della produzione, import-esport, distribuzione, all’ingrosso ed al dettaglio, di tutte le droghe. Scusate ma è la storia di sempre: in piazza a gridare “al ladro” è quasi sempre il ladro stesso.
Renzi: “Il presidente del Consiglio Conte ha firmato i decreti sicurezza, insieme a Di Maio, quindi capisco il suo imbarazzo”. Indispensabile rimarcarlo. Il Conte I, con annesso M5S, hanno ceduto spesso e volentieri agli ultimatum salviniani. Vero, ma tutti si ricordano benissimo il “stai tranquillo Enrico” e “se perdo il referendum, mi ritiro a vita privata”. Non è il caso di risparmiarsi qualche battuta di troppo? Poi la gente ricorda ed i sondaggi continuano a precipitare.
Sempre la pagliuzza e non la trave? Vale per entrambi i Matteo. Conte non è senza errori e peccati, ma a scagliare la prima pietra non dovrebbero essere proprio quei due.
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