“Il Minotauro oltre Asterione”

Successo per lo spettacolo dei ragazzi del liceo da Vinci di Bisceglie.

Cinzia Montedoro

L’opera è stata messa in scena al termine del laboratorio teatrale: “Theaomai”. Raccontare il mito lasciandosi affascinare dalla bellezza dell’arte, che sa guardare oltre il tempo e le parole, che tocca inevitabilmente il passare scorrevole degli anni e che lascia tracce di sé come solo la storia sa fare. Un verbo importante nella lingua greca: “Theaomai”, esso definisce un’azione molto significativa, in particolare in ambito culturale, indica infatti il guardare, essere spettatore, ammirare. Il verbo si è fatto azione attraverso il laboratorio teatrale del liceo “Leonardo Da Vinci” di Bisceglie guidato dall’insegnante Silvana Afrune che con sapienza e grande passione ha messo in scena lo spettacolo: “Il Minotauro oltre Asterione”, testo ispirato dal racconto di Borges, saggio finale del laboratorio teatrale della scuola. Progetto fortemente voluto dal dirigente scolastico Donato Musci, inteso come piano formativo capace di rispondere ai fabbisogni di crescita culturale e personale degli studenti e, soprattutto, l’impiego del teatro come strumento pedagogico trasversale, in grado di incidere profondamente sulla crescita dei giovani studenti.

Ad essere coinvolte nel progetto tutte le classi prime, dalle quali provengono i dodici corsisti, attori e tecnici dello spettacolo tra i quali: Maria Teresa Campagnola, Arianna Cantatore, Elisabetta Caprioli, Delia de Gennaro, Letizia Di Palma, Gianluca Gregorio, Sonia Mastrototaro, Angelo Pasculli, Aurora Pasquale, Francesca Rumma, Giandomenico Sasso, Andrea Scardigno, la realizzazione dei costumi è stata affidata a Giulia Di Leo, mentre per la grafica Francesco Simone.  La pièce è frutto di un adattamento della professoressa Silvana Afrune che ne ha curato la regia ed è stata coordinatrice del laboratorio stesso.

Nella messinscena tanti gli aspetti che vengono offerti allo spettatore a cominciare dalla gestualità e dall’espressività vocale, inoltre notevoli sono stati i diversi spunti di riflessione, lo spazio narrativo lasciato ai ragazzi affronta il tema della solitudine e del mistero, in un labirinto i personaggi si muovono e agiscono tra squarci di voci, abbracci corali e il sogno.   

Un successo, dunque, il lavoro dei ragazzi, che ha visto due repliche: al mattino come spettatori gli alunni della scuola e nel pomeriggio i genitori dei corsisi. A tutti i ragazzi un plauso per la capacità interpretativa e tecnica, per l’impegno profuso, ma soprattutto per il coraggio di essersi messi in gioco, nonostante gli impegni scolastici, all’insegnate Afrune, per aver infuso nei ragazzi la motivazione e il piacere del teatro, perché l’espressione della bellezza passa anche attraverso la cultura.

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