Italia ed Europa unite nel contrasto al Covid-19

Soldi freschi dalla BCE e quarantena prolungata: così l’Italia pronta alla spallata contro il Coronavirus

L’iniezione da 750 miliardi promossa nottetempo dalla BCE ha funzionato, tanto è vero che, nella mattinata, Milano ha aperto al + 4,3%, beneficiando, soprattutto, del calo dello spread, sceso fino a 185 punti base assestandosi poi sui 200, dopo che, nella giornata di ieri, era arrivato a toccare anche quota 270 punti.

A causare questo domino positivo ha contribuito massimamente l’intervento ingente della BCE. Non solo Milano, infatti, ma anche le altre borse europee, seppur in misura minore, hanno potuto trarre vantaggio dal “nuovo bazooka”, traslando un’espressione già utilizzata al tempo del Quantitative Easing di Mario Draghi, sfoderato dalla Banca Centrale Europea.
“Siamo ad un whatever it takes 2.0” raccontano in ambienti finanziari.

Che cosa prevede, dunque, questo intervento?

La mossa della BCE è tesa ad acquistare, con maggiore flessibilità, le emissioni in maggiore sofferenza, ossia quelle italiane. Ed è proprio grazie a questo orientamento che Milano è la borsa più forte in apertura.

Non ci sono, però, solo buone notizie…

Se è pur vero che, al petrolio, reduce dal prezzo minimo dal 2002, è riuscito il rimbalzo, la borsa asiatica non se la cava così bene.

Tokyo e Seul, dove, tra l’altro, inizia ad esserci un po’ di paura per quello che sembra configurarsi come il contagio di ritorno in Corea del Sud, non hanno ottenuto gli stessi numeri delle borse europee e, anzi, come detto, hanno anche subito grosse perdite.

Il dollaro, invece, si attesta come la moneta più preziosa mentre il valore della sterlina crolla visto che Londra sta preparando un “lockdown” (interruzione, n.d.r.) ancora più drastico di quello sperimentato fin qui in Italia.

Proprio tornando alla situazione nostrana, giungono conferme da più parti che la quarantena, finora prevista fino al 3 di Aprile, sarà prolungata.

La misura era nell’aria addirittura già al momento dell’emanazione del primo D.P.C.M., datato 9 Marzo; tuttavia, per motivi psicologici ed economici, sarebbe stato irresponsabile annunciare da subito una chiusura dell’Italia per più di un mese.
Con uno scenario che pare andare migliorando nel numero di contagi, segno, quindi, della bontà delle misure adottate e provvedimenti economici, già messi in campo e da integrare ancora, sarebbe, e sarà, molto più semplice far digerire una scelta di simile portata.

Non resta che continuare a rispettare le misure imposte dal governo e attendere fiduciosi la luce in fondo al tunnel, tentando di non farsi scoraggiare troppo dalle notizie drammatiche che, purtroppo, ancora arrivano, soprattutto dalla provincia di Bergamo, dove sono esaurite le bare, e dalla Lombardia tutta.

La traversata sarà ancora lunga, ma, dopo tanti giorni, qualche buona notizia inizia ad affacciarsi timidamente all’orizzonte. Teniamo duro e presto questo incubo sarà finito.