Vaccino AstraZeneca letto in modi opposti.

Dopo il parere dell’Ema sui pro e contro ognuno scrive ciò che gli aggrada.

GP

Non c’è da meravigliarsi del fatto che la gente sia molto confusa a proposito di vaccini. A prescindere dagli incoscienti: oggi guardando in strada dalla finestra del mio studio osservavo un anziano fermo, ma che inforcava una bicicletta, ed un giovane che chiacchieravano animatamente. Non c’era traccia di mascherina nei due e tantomeno di distanziamento.

A prescindere, dunque, da incoscienti e da persone offuscate da preconcetti, non è che l’informazione nel suo complesso aiuti a chiarire le cose. Caso tipico oggi. L’Ema (Agenzia Europea del Farmaco) ha aggiornato il suo parere a proposito del vaccino Vaxzevria (nome attuale del vaccino di AstraZeneca).

Ne conferma la sostanziale utilità: “i benefici sono di gran lunga superiori ai rischi”, ma cambia parere sul vincolo di causalità tra somministrazione del vaccino ed episodi di trombosi, che “si verificano in casi rarissimi” ma che non sono, come si era detto e scritto “pura coincidenza” ma collegati alla somministrazione del farmaco. Tanto che sarà indicato nel bugiardino (le controindicazioni).

Se si va a leggere fino in fondo, tutti gli articoli in realtà evidenziano quanto abbiamo appena esposto, ma i titoli, alla cui lettura molti si fermano, danno l’idea di realtà decisamente contrapposte. C’è chi punta sulla conferma della positività del farmaco, e chi sulla pericolosità dello stesso.

Qui non si tratta di libertà di stampa o di libera interpretazione dei fatti. Una cosa è attribuire la responsabilità di uno scontro tra manifestanti e polizia all’una o all’altra parte, come è giusto che sia, altro dire tutto ed il contrario di tutto su fatti squisitamente tecnici che ritengo si abbia il dovere di raccontare senza considerazioni personali fuorvianti. Parliamo di salute pubblica non della distribuzione delle noccioline.

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