Trump convocato davanti al comitato d’inchiesta anti sommossa del Campidoglio

Deve testimoniare sui fatti accaduti il 6 gennaio 2021 e sul ruolo avuto nella sommossa pilotata

Gianvito Pugliese

All’ex presidente Donald Trump è arrivata l’ingiunzione, che il ricorso alla “sua” Corte suprema non ha fermato, di comparire per testimoniare sotto giuramento e fornire i documenti richiesti, sfuggiti alla perquisizione dell’F.B.I. nella sua residenza californiana. Dovrà comparire dinanzi alla commissione d’inchiesta della Camera dei rappresentanti Usa, che indaga sull’attacco del 6 gennaio 2021 al Campidoglio degli Stati Uniti per mano dei sostenitori del tycoon.

Il comitato ha reso noto l’invio del mandato di comparizione a Trump, contenente la richiesta (in realtà l’ordine) “che i documenti fossero presentati alla giuria entro il 4 novembre” oltre a prevedere la sua presenza per la deporre “a partire dal 14 novembre.

Come dimostrato nelle nostre audizioni, abbiamo raccolto prove schiaccianti, anche da dozzine di tuoi ex incaricati e personale, che hai personalmente orchestrato e supervisionato uno sforzo in più parti per ribaltare le elezioni presidenziali del 2020 e per ostacolare la pacifica transizione del potere” si legge nella lettera di comparizione scritta a Trump.

Il comitato sta cercando documenti da Trump descrittivi delle comunicazioni intercorse mesi prima della rivolta del 6 gennaio con parlamentari, membri di Oath Keepers (guardiani del giuramento) e Proud Boys (ragazzi orgogliosi), tutte associazioni di estrema destra violenta ed eversiva, nonché ex aiutanti, tra cui Roger Stone, Steve Bannon, Michael Flynn e Rudy Giuliani.

Trump, che parla del Comitato d’inchiesta della Camera dei Rappresentanti, come di un “comitato non selezionato“, accusa lo stesso di attacchi politici ingiusti e di non voler indagare sulle sue accuse di frode elettorale diffusa. Ha dimenticato, evidentemente, che finanche la Corte Suprema, che plasmò a suo uso e consumo, ha respinto tale accusa.

È improbabile che si presenti dinanzi al Comitato. Probabile invece un suo tentativo di far scadere il tempo ed arrivare all’inizio del prossimo anno, quando, se i repubblicani vinceranno la maggioranza alla Camera nelle elezioni di medio termine di novembre, il Comitato attuale scadrà.

Ricordiamo che migliaia di sostenitori di Trump hanno attaccato il Campidoglio il 6 gennaio 2021, dopo che Trump ha pronunciato un discorso infuocato a una manifestazione vicino alla Casa Bianca. utilizzando false affermazioni: “la sua sconfitta alle elezioni presidenziali del 2020 da parte del democratico Joe Biden sarebbe stata il risultato di una frode”.

L’assalto ha visto i rivoltosi aggredire e combattere la polizia. Cinque persone, compreso un agente di polizia, sono morte durante o subito dopo la rivolta. Più di 140 agenti di polizia sono rimasti feriti, il Campidoglio ha subito danni per milioni di dollari e Pence , ed altri membri del Congresso, nonchè il personale hanno dovuto fuggire di nascosto o scortati per salvarsi la vita.

La convocazione del comitato è arrivata poche ore dopo che l’ex consigliere di Trump Steve Bannon è stato condannato a quattro mesi in una prigione federale per essersi rifiutato di collaborare con le indagini della commissione. È attualmente in stato di libertà tuttavia, in attesa dell’appello.

Chiarita dal Comitato che la testimonianza al Congresso di un ex presidente o di un presidente in carica non era senza precedenti. La lettera elenca ben sette ex presidenti, tra cui Gerald Ford, chiamati a testimoniare dopo aver lasciato l’incarico. “Anche i presidenti in carica, inclusi Abraham Lincoln e Gerald Ford” sono apparsi anche mentre erano ancora alla Casa Bianca,” ha aggiunto.

“In breve, lei è stato al centro del primo e unico sforzo di qualsiasi presidente degli Stati Uniti per ribaltare un’elezione e ostacolare il passaggio pacifico del potere, culminato infine in un sanguinoso attacco al nostro Campidoglio e allo stesso Congresso” hanno scritto a Trump il presidente del Comitato, Bennie Thompson, insieme al vicepresidente Liz Cheney

Per la legge federale il mancato rispetto di una citazione del Congresso è un reato, punibile da uno a 12 mesi di reclusione. Ma occorre che la commissione deferisca la questione all’Assemblea plenaria della Camera e sarà poi questa a votare se adire il Dipartimento di Giustizia, che decide se sporgere denuncia.

Obiettivo dei rivoltosi rivoltosi fermare la certificazione formale del Congresso della vittoria di Biden alle elezioni presidenziali del 2020.

Il comitato ristretto della Camera ha accertato che Trump è in gran parte responsabile dell’assalto mortale al Campidoglio.

Il repubblicano, infatti, avrebbe pianificato in anticipo di negare la sua sconfitta elettorale, per ore, pur informato non ha provato a fermare migliaia di suoi sostenitori che avevano preso d’assalto il Campidoglio ed aveva, invece, proseguito a diffondere le sue false affermazioni “secondo cui le elezioni erano state rubate”.

Ma aldilà di tutto questo per me il maggior mistero è come mai un Trump estremamente agguerrito e combattivo in molteplici giudizi tutti persi sulla vicenda, si sia tenuto -senza neanche commentare- l’accusa di Yuri Shvets, ex spia Kgb: “Trump risorsa russa per 40 anni”. Sembra gli sia scoppiato un improvviso desiderio di mettere a tacere una questione che ha tanti, troppi riscontri nei fatti citati da Shvets. In realtà, prima o poi gli scheletri dall’armadio vengono fuori.

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