Strani party e Covid

I party negli Usa diventano più inquietanti che mai. Ai rave party, con i seguiti che letteratura e cinema ci hanno mostrato nella loro cruda realtà, ora di aggiungono i folli Covid party.

Gianvito Pugliese

E’ noto che i party hanno avuto origine negli Usa, con l’utilizzo delle fabbriche abbandonate nei dintorni delle metropoli, per riunirsi liberamente, ascoltar musica, sballarsi o magari, bere un bicchiere in più, senza troppi controlli e controllori. Fu Detroit la prima ad ospitarli, poi l’abitudine si diffuse, abbastanza rapidamente, in Europa, in particolare in Gran Bretagna e lì la nascita dell’acid-house. Ma non è della musica amata dalle giovani generazioni che voglio parlarVi.

In tempi di Covid-19, di diatribe scontate e talmente banali, da suscitar sconcerto, ha attirato la mia attenzione una notizia che mi è subito parsa strana. E quando ne ho parlato con amici, normalmente parecchio informati, mi ha colpito la loro reazione d’incredulità. Dunque, non sapevano e li coglievo impreparati. Solitamente accadeva il contrario.

Negli Stati Uniti ora sono in gran voga i Covid party. Cioè ai party Usa non si va più, o meglio non solo, per sballarsi, con tutto il resto che lascio alla Vostra immaginazione, gentili lettrici e cari lettori, quanto per contrarre rapidamente il virus. Il percorso: essere contagiati da infetti, obbligatoriamente presenti alla serata, ammalarsi, cercare di guarire, acquisire l’immunità ed essere liberi di uscire e non esserne più condizionati.

A prescindere dal fatto che la scienza ad oggi non è in grado di dirci, con evidenza e certezza scientifiche, se l’immunità post guarigione venga acquisita da tutti indistintamente e quanto dura, la notizia riferitaVi mi ha indotto a ripensare alla famosa immunità di gregge, invocata da Boris Johnson ed, all’inizio della diffusione pandemica in Usa, dallo stesso Donald Trump, salvo rimangiarsela subito dopo, dove il gregge, a mio modestissimo parere, non è la massa di cittadini contagiata, ma la massa di pecoroni, notoriamente parecchio ruminanti e assai poco pensanti ed ancora meno discernenti.

Devo confessarlo mi ha fatto anche più prosaicamente, e magari volgarmente, pensare al più noto marito del mondo. Sì, certo, proprio quello che per fare una dispetto alla moglie si tagliò……. i gioielli di famiglia. Sarà un mio limite, con il superamento dei 14 lustri tendo all’intolleranza, perdendo una delle poche qualità che mi riconoscevo, ma uno che cerca volontariamente di ammalarsi di un male che mette a rischio la pelle, per quanto giovane e forte tu sia, lo vedo mentalmente identico al predetto famosissimo marito.

Gli Americani, nel senso di cittadini Usa, ci hanno abituato a tante stranezze, per ragioni che quì sarebbe difficile analizzare e sintetizzare. Ne cito una per tutte: la diffusione impressionante di “Santoni” truffatori e di annesse comunità numerose, in tutti i sensi, che s’irradiano attorno a questi strani personaggi. Non che da noi manchino, i nuovi sui media ed in particolare sui social, mentre guaritori e guaritrici sono un retaggio ormai del passato, per il quale dovremmo chiedere la protezione del Wwf, come bestie in estinsione.

Quante volte diciamo che l’Italia è ormai invivibile e che la soluzione è l’estero, incredibilmente sia per i giovani in cerca di occupazione che per vecchi, pardon anziani o, meglio, diversamente giovani, in cerca di una decorosa fine della vita senza l’inevitabile Rsa-lager. Ebbene, attenti a non ritrovarvi in qualche posto che ve la fa rimpiangere. Sareste oltre l’ammazza caffè, ovvero al frutto pomeridiano delle 16-18. Il numero intermedio non lo scrivo. Non si sa mai. Bastano ed avanzano i guai che ci ritroviamo..