Secondo sondaggio politico dell’era Draghi.

Cresce di uno 0.6% la coalizione di centrodestra e cala di uno 0,7% la ex maggioranza Conte II

GP

Gli ultimi sondaggi danno in salita per complessivi 0,6% la coalizione di centrodestra (Lega, FdI, FI) ed in ribasso di uno 0,7% la ex maggioranza del governo Conte II, oggi coalizione di centrosinistra (Pd ,M5S, Leu). E’ il risultato della somma dei sondaggi sulle intenzioni di voto relative ai singoli partiti che riportiamo nell’immagine qui sotto.

Rispetto alle elezioni del 4 marzo 2018, esattamente tre anni rispetto al giorno del sondaggio, molto è cambiato.

Innanzitutto la Lega di Matteo Salvini era uscita dalle elezioni terzo partito del Paese ed oggi è il primo col 23,5%, + 1/2 punto rispetto a due settimane fa. Resta, come uscì dalle elezioni, in seconda posizione il PD, al 19,2%, -0,4% rispetto a due settimane fa. Anche Fratelli d’Italia è cresciuta passando da quinta a terza forza politica del Paese: oggi è al 16,7%, con un +0,2 punti di crescita.

Il calo maggiore rispetto all’esito elettorale di tre anni or sono è quello del Movimento 5 Stelle, sceso da primo a quarto partito del Paese: oggi avrebbe il 14,8%, stabile rispetto al sondaggio di riferimento del 18 febbraio. Forza Italia, oggi è all’8% rispetto all’8,1% due settimane fa, rispetto alle elezioni perde il quarto posto e diviene il quinto partito. Sotto il 4% tutti gli altri schieramenti, con Azione che sarebbe la prima forza del polo centrista-liberale col 3,9%, superando sia Italia Viva (2,9%) che +Europa (2,2%), polo centrista che rispetto a due settimane fa ha guadagnato complessivamente lo 0,5%.

Tutto secondo copione con spostamenti di decimali tra i partiti. Se rispetto a tre anni or sono la Lega ha conquistato la prima posizione guadagnando 6 punti, la crescita stupefacente è stata quella del partito di Giorgia Meloni che ha quasi quadruplicato in termini di preferenze i voti conseguiti nel 2018 e con circa 12 punti in più si conferma quello maggiormente cresciuto.

Se ci focalizziamo esclusivamente sulle forze che sostengono Draghi, scopriamo come i giallo-rossi abbiano il 37,2% dei consensi contro il 32,6% del centrodestra di governo (FdI è al’opposizione). La componente centrista-liberale composta da Italia Viva, Azione e +Europa onterebbe invece 9 punti percentuali.

La maggioranza del Governo Draghi raccoglie il 78,8%, andando ben oltre le percentuali raggiunte dal Conte I e Conte II.

Credo che uscendo dai soli numeri e correlandoli ai fatti accaduti di recente si osserva che il Movimento cinque stelle avrebbe tenuto nonostante le numerose espulsioni, probabilmente grazie anche all’adesione di Conte che quando sarà totalmente operativo potrebbe determinare un rilancio significativo del movimento.

La crescita del centrodestra, secondo alcuni analisti politici, risiederebbe nel vecchio eterno sport di “saltare sul carro del vincitore”. Le recenti nomine e gli orientamenti di Draghi, nonostante il centrosinistra sia maggioranza nel suo governo, sembrano propendere per l’altra parte e questo favorisce la crescita dei partiti più spostati a destra.

Dobbiamo sperare comunque in un periodo di stabilità. Solo il tempo ci dirà se il Governo Draghi sarà capace di fare cose migliori o peggiori di quello Conte, appena andato a casa, ma è certo che la crisi ha dato una battuta d’arresto al Paese, che non può permettersene altre. La pandemia non minaccia solo vite e salute dei cittadini, ma anche l’economia di un Paese. che già prima di questa sciagura era oberato da un debito pubblico stratosferico. E il Coronavirus non si lascia condizionare dai tempi della politica e men che meno dalle sue esigenze.

E questo ci porta ad dato dell’astensione vicina al 50% degli aventi diritto al voto. Un dato fin troppo chiaro, che tutti vogliono ignorare perché totalmente scomodo, e che mostra senza mezzi termini che la politica, com’è oggi nel suo complesso, nessun partito escluso, disgusta la metà dei potenziali elettori. Il caso Zingaretti è emblematico del clima che si respira. Se aggiungere i tanti che sostengono di andare a votare “turandosi il naso” le uova sono rotte e la frittata è servita.

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