Putin parla alla Duma

Ospiti della Camera bassa russa le alte sfere militari del Paese. In copertina
Putin parla alla Duma, Mosca 21.02.2023

La redazione esteri

Putin si colloca tra quattro bandiere russe a destra e quattro a sinistra. Nell’intenzione degli organizzatori dovrebbe esaltare lo spirito patriottico dello zar Vladimiro I. Il parterre è formato dai parlamentari della camera bassa russa, che ospitano l’incontro, la maggior parte degli oligarchi e le alte sfere militari.

Parlo in un momento molto complesso e decisivo di cambiamenti radicali che definiranno il futuro del nostro Paese e popolo. Su ciascuno di noi c’è una grandissima responsabilità per difendere il nostro Paese e liquidare la minaccia del regime neo nazista“. Così si esprime subito Vladimir Putin poco dopo l’avvio del suo discorso al parlamento russo. 

Ribadita la funzione “dell’operazione speciale militare per denazificare e demilitarizzare l’Ucraina“, Putin non perde tempo nel cominciare a raccontare la “sua verità distorta”, quella propinata ai russi (ed oltre confine ai minions) dalla propaganda del Cremlino, cioè dalla centrale comunicazione di Evgenij Prigožin a San Pietroburgo. Ecco, infatti, che per Putin la Russia: “Ha svolto pazientemente trattative per uscire pacificamente dal conflitto in Donbass, ma alle nostre spalle l’Occidente ordiva un altro scenarioL’Occidente si è impegnato in imbrogli, ha chiuso gli occhi sugli omicidi politici e sulle repressioni del regime di Kiev e ha incoraggiato i nazisti a commettere atti terroristici“. 

La platea applaude e Putin rincara la dose affermando che la Russia faceva di tutto per trovare una “soluzione pacifica in Ucraina ed evitare l’intervento militare, ma l’Occidente giocava con carte false per ingannare Mosca”.

Infatti, scusate l’interruzione per un commento, erano stati i leader occidentali, riuniti -dove non si sa- a giurare il 22-23 febbraio 2022 che le truppe russe ammassate al confine con l’Ucraina erano lì per una mera esercitazione e mai e poi mai “uno stivale russo avrebbe schiacciato terra ucraina”. Non era stato Putin a giurare al mondo su quanto di più sacro.

Riprendiamo la patetica sceneggiata. Sì patetica sceneggiata, perché il parterre non era formato da contadini russi che del mondo sanno solo ciò che gli propina la propaganda del regime. E’ composta da oligarchi, parlamentari, alte gerarchie militari, tutta gente che sa benissimo come sono andate realmente le cose. Riprendiamo, dunque. Sempre Putin: “L’Ucraina voleva dotarsi di armi nucleari, voleva attaccare, oltre al Donbass anche la Crimea, e l’Occidente l’ha preparata ad una grande guerra e oggi lo riconosce. L’Occidente ha già speso 150 miliardi di dollari in aiuti militari all’Ucraina, il flusso di denaro non diminuisce“. E si tratta di quel “medesimo Occidente che negli anni ’30 ha aperto la strada al nazismo in Germania e “adesso fa lo stesso in Ucraina“.  

Scusate ma il patto Molotov-Ribbentrop, ufficialmente di non aggressione, in realtà di alleanza, dato che la Polonia fu attaccata contemporaneamente dalla Germania nazista di Hitler e dalla Russia comunista di Stalin (che se la spartirono), lo firmarono Roosevelt, Churchill e De Gaulle, o gli emissari di Hitler e Stalin? Possono essere tutti i presenti a quella farsa di stato totalmente ignoranti della storia del mondo, o piuttosto essere talmente abituati alle menzogne della propaganda da considerarle una normalità nelle riunioni ufficiali?

Non siamo ancora all’apoteosi della menzogna, ma ci avviciniamo, un minimo di pazienza. Putin continua: “Più armi a lunga distanza arrivano in Ucraina, più lontano saremo costretti a respingere la minaccia dai nostri confini. Più l’Occidente e le forze della Nato avanzano, più lontano saremo costretti ad allontanare la minaccia dai nostri confiniOggi a queste 4 regioni sotto il nostro appoggio diretto voglio dire che adesso siamo con voi, faremo di tutto perché in questi nostri territori torni la pace, la ripresa sociale e economica per far ripartire le imprese e il lavoro e costruiremo strade moderne come in Crimea”. Il diritto internazionale non conta, conta la conquista armata. Ragionamento da rapinatore, al massimo da predone ottocentesco, più che da leader di un grande Paese moderno.

Scenografia del discorso di Putin 21.02.2023

E l’apoteosi arriva. “L’economia russa ha superato tutti i rischinel 2022 il calo del Pil è stato del 2,1% . Abbiamo tutto per garantire la sicurezza e lo sviluppo del Paese. Ma non basta, ovviamente, l’escalation per Putin non è solo nei bombardare da terra, dal mare, o dal cielo, è soprattutto delle menzogne allo stato puro. Infatti: ” Attraverso le sanzioni l’Occidente “sta punendo sé stesso. Hanno provocato un aumento dei prezzi nei loro paesi, la chiusura di fabbriche, il collasso del settore energetico, e stanno dicendo ai loro cittadini che la colpa è dei russi … l‘economia russa è stata ristrutturata e la Russia fa ancora affari con molte aree del mondo: Grazie ad una buona bilancia dei pagamenti della Russia, non abbiamo bisogno di inchinarci e mendicare soldi all’estero. Peccato stiano vendendo le riserve auree per affrontare i costi della guerra.

E a conferma della bugia macroscopica, il presidente russo aggiunge che: ” La Federazione ha stanziato oltre un trilione di rubli a sostegno della sua economia per contrastare le sanzioni: fondi che saranno reperiti non con emissione (di titoli) ma con un forte contributo del mercato. Mercato che semplicemente non esiste, come sanno i cittadini russi. Ovviamente i signori in quella sala non sanno cosa sia andare nei supermercati e trovare gli scaffali vuoti o quasi. E’ appena il caso di ricordare che le auto che oggi produce la Russia sono quelle datate 1970. Ottimo per i collezionisti di auto d’epoca, meno per chi vorrebbe usarle per la circolazione.

E forse alla stesura del suo discorso deve aver collaborato l’ex collega spia Kirill, oggi patriarca della chiesa ortodossa russa. Infatti, si passa all’occidente impero del male di Kirilliana memoria. Putin: “Siamo obbligati a proteggere i nostri figli e lo faremo. Proteggeremo i nostri bambini dal degrado e dalla degenerazione” dalla “catastrofe spirituale in Occidente, dove la distruzione della famiglia, dell’identità culturale e nazionale, la perversione e l’abuso dei bambini, fino alla pedofilia, sono dichiarate la norma della loro vita e i sacerdoti sono costretti a benedire i matrimoni tra persone dello stesso sesso“.

Un pensiero lo ha anche per l’Italia ingrata (fatti salvi gli amiconi Berlusconi e Salvini). “La Russia sa essere amica e mantenere la parola data, non deluderà nessuno e sosterrà sempre i suoi partner in situazioni difficili, lo dimostra il nostro aiuto ai paesi europei, come l’Italia, durante il momento più difficile della pandemia di Covid, esattamente come stiamo andando in aiuto nelle zone del terremoto“.

Peccato che a Bergamo al seguito di due medici, Natalia Y. Pshenichnaya e Aleksandr V. Semenov, c’erano 102 militari russi. presumibilmente del GRU, il servizio segreto militare russo, che non rimasero a Bergamo, dove il Covid faceva stragi, ma si dedicarono al tour d’Italia per contattare colleghi italiani di altro grado, pubblici funzionari e cittadini comuni. Furono ovviamente seguiti passo passo dai nostri servizi segreti militari, che sanno per filo e per segno quali furono i contatti e quanti furono “conquistati” alla causa russa; tutto ciò in previsione dell’invasione che non era iniziata, ma era in programma fin da due anni prima, siamo, infatti, nel primo trimestre del 2020.

E la balla finale, che somiglia tanto ai fuochi d’artificio delle feste patronali della nostra provincia, con il “botto” finale, ovvero il top. Annuncio “Le elezioni a settembre e le presidenziali nel 2024 saranno tenute nel rispetto della legge”. Infatti, il leader dell’opposizione Alexei Navalny è in carcere il Siberia, grazie ad un processo farsa e ci rimarrà a tempo indeterminato.

Ciliegina sulla torta. Putin “la Russia si sospende dal trattato sulle armi nucleari” e “la forza di deterrenza nucleare della Russia è dotata al 90% di armi avanzate”… “chiunque intraprenda la strada del tradimento diretto, commetta atti terroristici e altri crimini contro la sicurezza della nostra società, l’integrità territoriale del paese, sarà perseguito dalla legge“.

Tradotto: in Russia, chi si oppone a me sarà liquidato. Oltre una quarantina di giornalisti scomodi assassinati, oligarchi caduti dal balcone o affogati cadendo dalla barchetta di trentacinque metri, raccontano parecchio a chi vuol capire.

Nulla di nuovo, tutto secondo copione.

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