Putin minaccia il mondo: “Risposta fulminea a chi interferisce nella situazione in Ucraina”

Non so se sia solo arroganza o follia che cresce esponenzialmente.

Gianvito Pugliese

Vado subito al fatto, o meglio, alle dichiarazioni del leader russo. Ma un’anticipazione è d’obbligo. Putin, è incontestabile, le ha tentate tutte per sfasciare la coesione europea, il che, peraltro, è un “vizio vecchio”; si servì di Trump per attaccare l’Unione europea e convincere Johnson ad uscirne. Trump, secondo alcune attendibili fonti, mai smentite da oltre quarant’anni è al servizio di Putin e dei servizi segreti russi.

Il risultato dei maldestri e grossolani tentativi dello zar del “divide et impera” sono stati lievito per una coesione europea inedita, che ritroviamo solo nelle dichiarazioni d’intenti dei padri fondatori. La difesa europea, supportata da una forza armata europea, e ormai dietro l’angolo e prima dell’invasione dell’Ucraina era solo un sogno disperato. D’accordo saranno solo cinquemila uomini all’inizio, decisamente insufficienti, ma è un primo passo. Seguirà, inevitabilmente, parlare agli altri soggetti con una sola voce. Grazie a Putin, in realtà. si è avviato il processo di un’Unione politica europea, alla quale -per dirla tutta- il Covid ha dato una grandissima spinta. Spiace agli europeisti, come me, che due flagelli siano i genitori di questa svolta, ma è una legge eterna del mondo quella secondo cui dal male spesso viene fuori, vincente, il bene. Certo non per il Patriarca ortodosso russo per il quale occidente e democrazia sono il regno del male, ma Kirill è davvero un servo disgustoso del dittatore russo.

Putin, piaccia o no, ha fallito in tutto. Militarmente la sua “operazione speciale”, come chiama ed impone sia chiamata in Russia, l’invasione e la conseguente guerra con l’Ucraina, prevedeva di centrare gli obiettivi (tra cui l’esautoramento di Zelenkiy) in tre-cinque giorni è, invece, entrata nel terzo mese e non ha conquistato una sola grande città Ucraina.

La guerra santa per costruire l’impero Eurasia da Vladivostok a Lisbona, lo dice il ventriloquo di Putin, Medvedev, non fonti occidentali, non ha raccolto i potenti alleati sperati. Cina ed India se ne tengono decisamente sempre più lontane, terrorizzate dalle sanzioni occidentali che stroncherebbero la crescita economica, che dopo secoli finalmente è arrivata in quei due colossi mondiali.

Usa, Canada, Unione europea, Austalia e finanche Giappone, hanno isolato la Russia e ne strangolano l’economia con un crescendo rossiniano di sanzioni che lascerà Putin e gli oligarchi letteralmente “in mutande”, dopo ovviamente che il popolo russo, primo a pagarne le conseguenze e su cui si abbatte la scure delle sanzioni, sarà ridotto davvero alla fame.

Ovviamente quegli stessi Paesi, che hanno compreso che l’invasione dell’Ucraina e solo il primo atto dell’attacco all’occidente, forniscono l’armamento necessario per resistere all’attacco russo.

Le minacce di Putin all’uno ed all’altro cadono nel vuoto, non ottiene nulla e lui non conosce altra lingua ed altro metodo che la minaccia e l’uso della forza. E la forza si è rivelata alla prova dei fatti abbastanza debole. Non ha sortito effetti neanche chiudere il gas. La Polonia ha risposto annunciando una causa per inadempimento contrattuale e risarcimento danni connessi.

La fortuna di Putin è solo che i russi, grazie ad una Propaganda di regime che impone ai media una voce unica e chiude tutti i collegamenti con fonti d’informazione diverse dalle velina del Cremlino, non sanno praticamente nulla di ciò che sta accadendo e soprattutto di ciò che li aspetta. Esagero? Per nulla, fino a ieri, i quasi 25mila soldati russi morti erano indicati, dallo stesso Peskov, come meno di tremila. Non è difficile capire che i familiari dei soldati deceduti non hanno mai saputo ed ancora non sanno di aver perso il congiunto, figlio o fratello che sia.

Nel frattempo le prove dei crimini di guerra si accumulano, alla Corte penale internazionale oltre seimilacinquecento, senza contare Mariupol. Se una città bombardata e distrutta al 90% ed oltre non è di per se crimine di guerra, io ho studiato medicina e non giurisprudenza. Ed incombono su Putin l’imputazione, gioco di parole che ci sta tutto, ed il dover rispondere di crimini di guerra e genocidio. Bell’affare. Possono negare finchè vogliono, le prove, finanche satellitari, li inchiodano al muro.

Francamente, non so come definire le ultime minacce-dichiarazioni di Putin, se gesti da disperato, da arrogante dittatore o da persona che ha da tempo varcato il limite della follia. Fate voi, care lettrici e gentili lettori.

Vladimir Putin, infatti minaccia di “risposta fulminea” chi “vuole interferire nella situazione in Ucraina creando una minaccia strategica. Garantiamo che la Russia risponderà adeguatamente a tutte le sfide e minacce, lo è sempre stata e sarà così adesso. I colpi saranno fulminanti su chi vuole interferire nella situazione in Ucraina creando una minaccia strategica”. Gli fa da megafono Ria Novosti.
Putin aggiunge a beneficio di colore che “intendono intervenire”: abbiamo tutti gli strumenti per una risposta fulminea e “non ci vantiamo, se necessario li useremo“.

Una sola chiosa. Non so Voi, ma io trovo follia allo stato puro voler imporre a tutti i Paesi del mondo di comportarsi in modo da assecondare le mire imperialiste sue e della sua Russia. E chi non si piega, subirà la risposta fulminea.

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