Notizie per l’Italia

Buone, per ora, quelle su economia ed occupazione, assai meno per il virus.

GP

L’Istat nel terzo trimestre di questo tremendo 2020 registra un aumento del Pil (il prodotto interno lordo) pari al 16,1%. Un dato significativo e confortante in se, perché non solo riequilibra in parte i dadi annuali, ma dimostra inequivocabilmente la forza di ripresa che c’è nel Paese. Ancora una volta l’Italia e gli Italiani dinanzi alle grandi difficoltà danno il meglio di sè.

Scivevamo un attimo fa del Pil italiano annuale: grazia al terzo trimestre scende a -8,2%. Nel secondo trimestre si era chiuso con il -13%.

Migliorano anche i dati dell’occupazione. La disoccupazione in termini assoluti scende a 9,6% e tra i giovani al 29,7%. Il dato è sempre fornito dall’Istat ed è relativo al mese di settembre. Rispetto a febbraio, cioè ante pandemia, abbiamo 330mila unità di occupati in meno e 40mila disoccupati e 220mila inattivi in più. Ma nel trimestre il miglioramento dei dati c’è ed è sensibile. Secondo l’Istat, infatti, crescono anche le persone in cerca di occupazione (+18,1% pari a +379mila) e calano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,7% pari a -521mila unità).

Molto peggiori le notizie sul piano della diffusione del Covid-19 e la tenuta delle strutture sanitarie. La diffusione dell’epidemia continua a salire: i 26.831 nuovi casi registrati ieri portano a grandi passi l’Italia verso  lo scenario 4, l’ultimo, il piu’ grave, caratterizzato da una “situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo”. Per Iss “una situazione non gestibile con le misure straordinarie già messe in atto“.

Secondo fonti qualificate il forte aumento di casi avrebbe portato l’indice di contagio Rt oltre l’1,5.

Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) ha dichiarato: “Siamo entrati nello scenario 3, c’è anche lo scenario 4. Quindi, che il lockdown sia una delle ipotesi previste – generale, parziale, localizzati, o come quello che abbiamo visto a marzo – era previsto. Speravamo, auspicavamo di non arrivare a quelle ipotesi. Ma se guardiamo anche ai Paesi accanto a noi, sono purtroppo ipotesi realistiche”.
 
    Il numero dei tamponi eseguiti ha toccato il nuovo record di 201.452 in 24 ore, ma è un incremento che non corrisponde purtroppo alla capacità di individuare tutti i casi. Lombardia, Liguria e Piemonte sono le regioni in cui la situazione è più critica; al Centro sono Lazio e Toscana le regioni con più problemi, ma tengono ancora, e al Sud la regione con più criticità è la Campania. La possibilità di piegare la curva epidemica si giocherà nei prossimi giorni: “Saranno cruciali per cercare di implementare le regole decise dal governo“, ha detto Enzo Marinari, fisico dell’Università Sapienza di Roma, aggiungendo “I primi risultati potrebbero cominciarsi a vedere già fra quattro o cinque giorni e la speranza è di poter cominciare a vedere un leggero calo dei nuovi positivi fra una settimana”. E’ stato anche categorico nel chiedere da tutti il rispetto rigoroso di norme e raccomandazioni: “Dipende da quello che faremo. Se non ci comporteremo in modo responsabile potremmo arrivare a mille morti al giorno: è quello che faremo che potrà determinare l’andamento della curva”.

In conclusione: coloro che si preoccupano solo ed esclusivamente dell’economia per un attimo sono pregati di stare tranquilli, perché oggi è alla curva epidemiologica che dobbiamo guardare, perché se sfugge di mano sono guai seri. Dell’economia ai morti non gliene può fregare di meno. Scusate il turpiloquio ma quando ci vuole, ci vuole.

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