Nicolaus Fest “Finalmente questo bastardo se n’è andato”. Il “bastardo” sarebbe Sassoli

L’europarlamentare tedesco di estrema destra sconfessato finanche dal suo partito.

Gianvito Pugliese

Finalmente, quella totale nullità che risponde al nome di Nicolaus Fest, ottenere uno scannetto a Bruxelles non significa essere qualcuno, è riuscito a far parlare di se. E come ha ottenuto questo agognato risultato. Appostato come un sciacallo, o se preferite una iena, dal suo pulpito di eurodeputato (WhatsApp), attende la tragica morte di David Sassoli e da “leone della tastiera” qual è, forte dell’immunità parlamentare, a differenza dei suoi colleghi non necessità dello pseudonimo, vigliaccamente attacca Sassoli, il suo presidente (che senso delle istituzioni, da manuale) quando disteso sul catafalco funebre non può certo rispondergli, con la dolce ironia che ha sempre caratterizzato il Collega Sassuoli, Noi amiamo ricordarlo innanzi tutto come il volto più amato del Tg1.

Finalmente questo bastardo se n’è andato” e non soddisfatto: “un antidemocratico, una vergogna per qualsiasi idea parlamentare“.

. Nicolaus Fest

Chi è Nicolaus Fest, eurodeputato dell’Afd, la formazione di estrema destra tedesca, che ha esultato in una chat interna del partito per la scomparsa del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli? Un emittente tedesca sostiene di avere lo screenshot del messaggio. Superfluo commentarlo, ma il “genio” politico ha ottenuto finanche la piccata reazione del leader del suo partito. “Una tale affermazione su un collega che è appena morto dopo una grave malattia è inquietante, profondamente ripugnante e imperdonabile”, ha detto Meuthen ad Ard.

Nicolaus Ferst (ci spiace per il nostro San Nicola!!!) è il “garbato gentiluomo” che ha augurato la morte ad Angela Merkel, definisce l’islam “movimento totalitario”, preciso: non questa o quella frangia terroristica, che innegabilmente esistono, ma tutto un mondo, ovvero 1,8 miliardi di persone e circa il 23.4% della popolazione mondiale. D’altra parte Nicolaus Fest è figlio d’arte. Il padre, Joachim Fest, è noto in tutto il mondo come autore di quella che per decenni è stata la principale biografia di Adolf Hitler. Superfluo aggiungere quale lettura da del peggior mostro che la storia ricordi. E non si era limitato ad augurare la morte alla Merkel, In un dialogo tra cittadini, organizzato da un’associazione distrettuale dell’Afd, Fest aveva evocato che la cancelliera Merkel venisse “abbattuta”, affermazione definita “pietosa” dal vicepresidente del Bundestag, Wolfgang Kubicki.

Membro dell’Afd dal 2016, viene candidato senza successo al Bundestag nel 2017, ma riuscirà, non si sa come, a farsi eleggere due anni dopo all’Europarlamento. Nel partito dell’ultradestra non è uno qualsiasi: dal 2020 al 2021 è stato membro della segretaria commissariale dell’Afd. 

Caporedattore cultura della Bild Zeitung, il principale tabloid della Germania, sul suo blog definì “primitivi e maligni” i gruppi di “giovani arabi, turchi o africani”, aggiungendo che la Germania aveva “chiesto lavoratori ospiti ma ha trovato marmaglia”.

Nel luglio 2014, il “fine” eurodeputato Afd aveva scritto per il domenicale della Bild, che l’Islam rappresenterebbe “un impedimento all’integrazione”: Fu sconfessato dal direttore del tabloid, Klaus Diekmann, che ne prese le distanze. Ma si guadagnò, anche per le precedenti dichiarazioni sull’Islam, una denuncia presso la Procura di Berlino, poi archiviata.

Tra i suoi bersagli preferiti Angela Merkel: in un articolo per la Junge Freiheit – un foglio della cosiddetta ‘nuova destra’ – Fest aveva tracciato paralleli tra lo stile di governo della cancelliera e la presa di potere dei nazisti nel 1933, motivo per cui i tedeschi dovrebbero “svegliarsi e prendere la politica nelle proprie mani”. Il classico del bue che dice cornuto al ciuccio,

Il padre d’altronde, in quanto autore della biografia di Adolf Hitler ha ricevuto anche delle dure critiche negli anni: in particolare per non aver affrontato in modo esaustivo i pogrom nazisti, cioè le sommosse sanguinose contro gli Ebrei, del 1938, aver del tutto tagliato fuori il tema delle leggi sulla razza e per aver relegato in poche pagine la questione dell’Olocausto. Se non un negazionista, poco ci manca, In realtà un “minimizzatore” delle atroci efferatezze hitleriane.

Mi chiedo, se il suo odio per Sassuoli non sia anche istigato dal nome di battesimo (David) e dalla sua dichiarata vicinanza alla comunità ebraica, testimoniata anche oggi. “Perdiamo un grande presidente del Parlamento europeo e un uomo di spessore che incessantemente si è speso per tessere una tela valoriale di altissimo livello, in tutte le tappe della sua vita“. Così si esprime  Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane.

Ma Fest non ha il monopolio dell’idiozia, la madre degli idioti è sempre notoriamente in cinta. Infatti, «Una testa di ca**o in meno», è l’affermazione di Nicola Franzoni, altro vuoto a perdere, rivolgendosi a David Sassoli, in un suo video pubblicato questo pomeriggio alle ore 15:49 sul suo canale Telegram. I social, sempre pronti a bloccarti per stupidaggini insulse, si è guardato bene dall’intervenire o non risulta affatto rimosso. Viene condiviso da altri canali o gruppi complottisti, No vax e No Green pass.

Alla fine Presidente Sassoli, anche da defunto lei ci aiuta a meglio definire questi individui, pericolosi per se e per gli altri. Non aggiungo altro, meritano solo di essere evitati come un escremento qualsiasi sul marciapiede.

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