Navi militari russe bombardano Odessa

Lo comunica la locale amministrazione militare.

Gianvito Pugliese

Il fatto è presto detto. Serhiy Bratchuk, portavoce dell’amministrazione militare locale, ha dichiarato al Kyiv Independent: “Navi da guerra russe bombardano edifici residenziali a Odessa. I palazzi sono stati danneggiati ma non si registrano vittime” .

Evidentemente a Putin non bastava ordinare e far commettere reiterati ed efferati crimini di guerra da terra e dal cielo. Le notizie di numerosissime donne ucraine stuprate e poi impiccate dai militari russi sono ormai verificate dalle autorità indipendenti, cosi come i bombardamenti degli aerei russi su obiettivi prettamente civili, ospedali e scuole in primis. D’altro canto, gli ordini impartiti dal Cremlino ai militari di infierire sui civili, per terrorizzare il Paese e spezzarne la resistenza, sono state intercettati, registrati e messi a disposizione delle autorità internazionali, che indagano su crimini di guerra commessi.

Ora si aggiunge alla vergona anche il bombardamento navale di Odessa. Si salvava dall’onta del disonore la sola marina russa, non era giusto nei confronti dell’esercito e dell’aereonautica. Perché, per un soldato, attaccare ed uccidere civili è l’atto più spregevole e disonorevole al mondo. Capita quando il capo supremo delle tuo forze armate è un ex spia, pure mediocre, abbiamo appreso recentemente, di quel Kgb che assassini e torture considerava ordinaria amministrazione.

Intendiamoci, non è che queste siano le uniche e sole atrocità commesse in guerra. E’ proprio la guerra che esercita su chi la vive e la combatte uno strano effetto psicologico, che esalta la violenza, alle volte non solo verso il nemico armato, ma anche contro innocenti, il cui sangue urla ancor più vendetta di quello di un nemico armato, in grado di difendersi.

Tutti gli eserciti coinvolti in guerre annoverano tra le proprie fila episodi, quantomeno, riprovevoli. A proposito di noi “italiani brava gente”, non dimenticherò mai la foto di una giovane ragazza di colore legata alla canna di un cannone perché non potesse opporre resistenza ai reiterati stupri. Ma una cosa è il crimine di guerra commesso, in violazione delle disposizioni, dal singolo o dal branco di militari, come nel caso appena descritto, che coinvolge gli autori materiali ed, al limite, chi avrebbe dovuto vigilare su di loro, e non lo ha fatto, altra cosa è farne sistema, adottato da uno stato belligerante per aver ragione dell’avversario. Quello che fu monopolio dei nazisti di Adolf Hitler, oggi ha un emulo che ne contende il primato: Vladimir Putin ed i miliziani russi.

Dice una gran sciocchezza il premier israeliano Naftali Bennet, quando segue la scia aperta da chi ha protestato nella Knesset per il paragone tra il genocidio ucraino e la shoah, che Zelenskyi avrebbe operato. Zelenskyi è stato chiaro, chi ha subito una tragedia immane come la shoah può capire, più di chiunque altro, ciò che sta vivendo l’Ucraina. Ma a Gerusalemme di filo-russi (motivati dagli affari, non da altro) ce ne sono, anche troppi, e hanno fatto finta di non capire e l’hanno intesa come gli faceva comodo per poter raccattare qualche rublo da padron Putin.

D’altronde Israele non ha varato sanzioni contro la Russia, rompendo così l’asse di ferro storico con gli Stati Uniti e forse ciò che meno è andato a genio del discorso di Zelenskyi è averlo ricordato. C’è divisione in proposito, molti si chiedono a Gerusalemme perché giocarsi l’amicizia degli Stati Uniti e dell’Europa

E se un rimproverò l’occidente si merita tutto, è quello di essersi voltato da un’altra parte quando Israele privava i palestinesi della sovranità nei propri territori e le immagini di militari che sparavano contro ragazzini palestinesi armati solo di pietre faceva il giro del web, improvvisamente popolata da innumerevoli terne delle famose scimmie, quelle che non vedono, non sentono e non parlano. E a proposito di scimmie, se penso al capo del branco dei gorilla, il loro leader, che affronta per primo e talvolta da solo, chi vuol far del male ai suoi amici, mentre tra gli umani i leader sono quelli dell’ “armiamoci ed andate”, comincio a capire la reazione di alcuni gorilla, ma questa è un’altra storia, che si svelerà domattina.

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