Morta Maria Rosa Pilliu che disse no alla mafia

E’ morta per un arresto cardiaco a Riace, dov’era in vacanza,

GP

Aveva 71 anni compiuti Maria Rosa Pilliu, che insieme alla sorella Savina, di 66 anni, seppe dire un no grande e forte alla mafia a Palermo.

Di origine sarda, le due sorelle, trasferitesi a Palermo, erano proprietarie di due casette di fronte al parco della Favorita. Quei terreni occorrevano ad un potente costruttore palermitano, condannato poi per concorso esterno in associazione mafiosa.

Doveva tirare su un palazzone abusivo sul viale che porta allo stadio, “mostro” edilizio al quale le due sorelle si opposero con forza. Le due casette furono danneggiate e il palazzone edificato.

La notizia è stata diffusa dalla Casa editrice Feltrinelli che ha curato la pubblicazione e la diffusione di “io posso” scritto da Pif e Marco Lillo. Un libro per riparare a un torto. 

Una storia di coraggio e tenacia delle due eroiche sorelle e di uno stato che semplicemente non esiste.

Lo stato che non ha riconosciuto alle due sorelle lo status di vittime di mafia, con una decisione del ministero dell’Interno, ha sequestrato tutti i beni dell’imprenditore in odore di mafia, rendendo di fatto impossibile alle due sorelle ottenere dallo stesso il risarcimento danni a cui era stato condannato.

Ma non si è dimenticato invece di emettere una cartella esattoriale a carico delle due vittime (dello Stato, prima che della mafia), di 22 mila e 840 euro notificata dall’Agenzia delle entrate: tasse sul risarcimento riconosciuto dopo la battaglia giudiziaria trentennale contro l’imprenditore mafioso.

Il piccolo particolare che quel risarcimento non è stato mai incassato dalle sorelle Pilliu è risultato indifferente per l’Agenzia delle Entrate.

Il libro di Lillo e Pif ha vinto una prima battaglia raccogliendo e devolvendo i primi ricavati a pagare quella immonda cartella esattoriale. Ora si spera di riuscire a raggiungere la cifra necessaria a ricostruire le due case. “Io posso” è la prova vivente che l’umana solidarietà è più forte degli orrori di Stato o di Mafia.

Mi auguro francamente che il messaggio arrivi a chi di dovere, alle più alte cariche di questo Stato marcio. Ed è un aggettivo generoso nei suoi confronti.

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