Mes: maggioranza sempre più spaccata

Com’era prevedibile l’attacco di Grillo al Mes ha spaccato la maggioranza. A Del Rio e Amendola si aggiunge Matteo Renzi.

GP

Non era difficile prevederlo. La vicenda del Mes, che al momento, chiariamolo, non è se accedere o meno al fondo, ma appoggiare o meno le modifiche proposte dalla Commissione europee per renderlo non pericoloso. Si erano apposte Ungheria e Polonia, che hanno trovato una sponda prima in quattro parlamentari pentastellati che hanno lasciato il gruppo e poi in Beppe Grillo, che preoccupato di ricompattare il suo movimento, ha attaccato frontalmente le modifiche al Mes incassando, come abbiamo riferito, prima una netta opposizione sui principi dal capogruppo Dem alla Camera Del Rio e poi dal Ministro Amendola con un attacco frontale estremamente deciso: i dem non possono stare al governo con chi appoggia Orban.

Oggi il fronte dell’opposizione netta alla posizione espressa da Beppe Grillo si allarga. Matteo Renzi lancia a proposito del Mes un attacco alla maggioranza attuale che non ha precedenti. Fino ad oggi gli scontri tra Italia Viva e singoli ministri non sono mancati, come pure su taluni provvedimenti, ma stavolta Renzi spara ad altezza d’uomo: “Se la maggioranza va sotto sulla questione europea della modifica al Mes il Presidente Conte dovrebbe prenderne atto e dimettersi.”

Una posizione che scuote il governo ed i pentastellati la cui permanenza è messa in discussione da parte consistente della maggioranza, tant’è che Di Maio prova a correre ai ripari con un “ non diamo il fianco a chi vuole sostituire il presidente del Consiglio“. Finge di non aver capito o davvero non ha capito che non è solo il premier in discussione, ma la permanenza dei pentastellati nella maggioranza. Grillo potrebbe aver involontariamente suonato le campane a morto al Premier ed all’attuale maggioranza.

Il silenzio tombale dell’opposizione in proposito è la più eloquente conferma di questa interpretazione.

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