L’Ucraina riprende il controllo sulla regione di Kiev

Mentre la Russia, forse, guarda a est

Gianvito Pugliese

Buona domenica, anzitutto. Ci sono giorni in redazione che tutto va per il suo verso. Ci si riunisce, virtualmente e, tra un sacramento e l’altro per i problemi di audio, più che di video, la riunione è davvero produttiva. Delineate le linee di massima si raccolgono le idee dei Colleghi, le proposte di argomenti diversi e si decide la linea del giornale per le prossime 24 ore, sempre che un’ultim’ora non stravolga tutto. Oggi è una giornata (complice il festivo, del quale,peraltro, ho perso la memoria) che va contrario. La notizia sulla bandiera ucraina, che sventola a Chernobyl, ha dettato l’avvio reale del giornale e sollecitato un editoriale che faccia il punto sull’Ucraina. Proposta positiva, accolta, va bene così.

Ieri il Ministero della difesa l’Ucraino ha dichiarato che i suoi uomini hanno ripreso tutte le aree intorno a Kiev, Avrebbe ottenuto anche il controllo completo della regione della capitale e sarebbe la prima volta dal 24 febbraio, data d’inizio delle ostilità russe in Ucraina.

Le truppe russe sembrano raggrupparsi per affrontare battaglie nell’Ucraina orientale e le città intorno a Kiev sono coperte di cicatrici di cinque settimane di combattimenti. Non si contano i bombardamenti dal cielo e da terra che le hanno semi devastate. Civili morti giacciono sparpagliati per le strade e Volodymyr Zelenskiy ha accusato le forze russe di essersi lasciati dietro mine, talune occultare dai corpi delle vittime..

Gli ucraini hanno riconquistato più di 30 tra città e villaggi intorno a Kiev. Hanna Malyar, viceministro della Difesa ucraina: “L’intera regione di Kiev è stata liberata dall’invasore”. Nessuna smentita dai russi.

Nella città riconquistata di Bucha, scoperti resti umani di più di una dozzina di corpi fai lati di una strada, una fossa comune nel giardino di una chiesa era ancora scoperta e mani e piedi spuntavano dall’argilla rossa buttata sopra per coprirli.. 

Secondo Anatoliy Fedoruk, sindaco di Bucha, più di 300 residenti sono stati uccisi. 

Mariya Zhelezova, 74 anni, presa di mira dai soldati russi: “Non vogliamo che tornino. Ho fatto un sogno oggi: se ne sono andati e non sono tornati”.

Liz Truss, ministro degli Esteri britannico sarebbe rimasta sconvolta dalle atrocità a Bucha e ha sollecitato l’indagine della Corte penale internazionale sui potenziali crimini di guerra in Ucraina. La Russia, naturalmente, nega siano presi di mira i civili, come pure i crimini di guerra.

Dal 24 febbraio in quella che definisce una “operazione speciale militare” per “denazificare e smilitarizzare” il suo vicino, la Russia non è riuscita nella conquista di una sola grande città e ha invece assediato le aree urbane, costringendo un quarto della popolazione ucraina alla fuga all’estero..

Damaged military tracks are seen at an entrance to the Antonov airfield, as Russia’s attack on Ukraine continues, in the settlement of Hostomel, in Kyiv region, Ukraine April 2, 2022. REUTERS/Mikhail Palinchak

Ieri le forze armate ucraine riferivano di una diminuzione degli attacchi aerei e missilistici dei russi, ma scoprivano che le truppe russe, mentre si ritiravano da Kiev, nei dintorni nascondevano mine. stavano dispiegando mine.

Zelenskiy ha avvertito gli ucraini: “Stanno disseminando mine in tutto questo territorio. Le case sono minate, le attrezzature vengono minate, persino i corpi dei morti”

Il servizio di emergenza ucraino ha scoperto oltre 1.500 esplosivi in un giorno durante una perquisizione nel villaggio di Dmytrivka, a ovest di Kiev.

La Russia non risponde in proposito e descrive la ritirata delle sue forze vicino a Kiev come un gesto di buona volontà per favorire i colloqui di pace. 

L’Ucraina afferma che la Russia è stata costretta a limitare i suoi attacchi all’Ucraina orientale, a causa delle pesanti perdite subite vicino a Kiev.

Sia Mosca che Kiev hanno definito i colloqui di Istanbul e successivo “difficili”.  Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino: “La cosa principale è che i colloqui continuano, o a Istanbul o altrove“.

I residenti locali passano davanti agli edifici danneggiati dai bombardamenti nella città di Makariv

Di nuovi colloqui di pace non se ne sa nulla, se non che devono ancora essere concordati. . Ma ieri per il negoziatore ucraino David Arakhamia sarebbero stati compiuti progressi tali da consentire colloqui diretti tra Putin e Zelenskiy: “La parte russa ha confermato la nostra tesi secondo cui la bozza dei documenti è stata sufficientemente sviluppata per consentire consultazioni dirette tra i leader dei due paesi”. Silenzio tombale da Mosca.

Tra i morti ammazzati vicino a Kiev c’era Maksim Levin, un fotografo e videografo ucraino collaboratore di lunga data di Reuters. 

Un convoglio della Croce Rossa stava ritentando di evacuare i civili dal porto assediato di Mariupol, dopo aver interrotto un tentativo venerdì per problemi di sicurezza. Si spera di raggiungere la città entro oggi.

Mariupol è tra gli obiettivi principali della Russia nella regione del Donbas, e decine di migliaia di civili sono intrappolati con scarso cibo ed acqua.

Alcuni civili, fuggiti da Mariupol. hanno riferito che i soldati russi. che cercavano militari ucraini, li hanno ripetutamente fermati mentre fuggivano. Dmytro Kartavov, un costruttore di 32 anni: “Hanno spogliato gli uomini, hanno cercato tatuaggi”

Secondo Ewan Watson, portavoce del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), il suo convoglio era partito dalla città di Zaporizhzhia, a circa 200 chilometri (124 miglia) da Mariupol, e avrebbe trascorso l’intera notte in movimento. La Russia incolpa il CICR dei ritardi.

Papa Francesco ha accusato “taluni poteri forti” di fomentare conflitti per “interessi nazionalisti”. Il riferimento è evidente a Putin e la sua cricca, anche se il nome non l’ha fatto: “Ancora una volta, alcuni potenti, tristemente coinvolti in rivendicazioni anacronistiche di interessi nazionalisti, stanno provocando e fomentando conflitti, mentre la gente comune avverte la necessità di costruire un futuro che sarà condiviso o non sarà affatto“. Per i funzionari ucraini attacchi missilistici russi colpiscono ancora diverse parti del paese.

Prosegue imperterrita la disinformazione russa,

Mentre per Dmitry Lunin, capo della regione di Poltava, nella regione centro-meridionale del Dnipro, un razzo russo ha colpito una linea ferroviaria, danneggiando binari e sospendendo il traffico ferroviario e missili russi avevano colpito le città dell’Ucraina centrale di Poltava e Kremenchuk, l’esercito ucraino ha anche riferito di attacchi aerei russi sulle città di Severodonetsk e Rubizhne nella regione di Luhansk.

Il ministero della Difesa russo ha affermato che i suoi missili hanno messo fuori uso gli aeroporti militari di Poltava e Dnipro. Poi ha aggiunto che le sue forze avevano colpito 28 strutture militari ucraine in tutto il paese, inclusi due depositi di armi.

Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Grazie.