Le opportunità dopo il Covid-19

Cosa possiamo imparare da questo tempo che ci è dato da vivere senza dimenticarcene dopo.

Vito Longo

Non nascondiamoci: questa quarantena è pesante e, se ancora non lo è, lo diventerà per un po’ tutti. Stravolgere le nostre abitudini quotidiane dall’oggi al domani è un sacrificio gravoso, ma, mai come adesso, anche necessario. Dobbiamo porci, rispetto a questo sforzo, come chi pianta un albero e sa che i suoi sforzi quotidiani verranno ripagati solo a distanza di anni. A noi, si spera, è richiesta un’attesa minore, verosimilmente di un altro mese ancora, per poter vedere il frutto della nostra pazienza e del nostro impegno.

E allora cosa possiamo imparare da questo momento inedito? Se è vero che ogni crisi costituisce per l’uomo un momento di crescita, vediamo insieme cosa possiamo imparare.

Allegria

Chiunque, anche chi lo nega, si è emozionato e probabilmente continua e continuerà a farlo ogni volta che, alle ore 18.00, sente l’inno d’Italia provenire dai balconi limitrofi. Questi flash-mob sono forse l’indicatore migliore della capacità di resistere e darsi forza di noi italiani. I nostri video caricati sui social hanno fatto il giro del mondo e persino un attore del calibro di Chris Evans, interprete del famoso Capitan America. nei film targati Marvel, si è complimentato con l’Italia per lo spirito che ci stiamo mettendo nell’affrontare una sfida come questa. E non è stato, certo, il solo. Non disperdiamo questo patrimonio di buonumore anche dopo, tra un anno, e ricordiamocene quando, nelle nostre vite, saremo chiamati ad affrontare momenti difficili.

Chris Evans

Collaborazione

L’impegno necessario a fermare il contagio richiede lo sforzo collettivo e generoso di tutti, in una sorta di patto intergenerazionale. E allora portiamocelo anche dopo che la “tempesta sarà passata”, evitando di ricominciare da subito questa lotta di supremazia tra giovani e anziani. Manteniamo l’impegno ad accettare che i giovani possono aiutare gli anziani; lodevoli, ad esempio, le associazioni di volontariato, che si stanno prodigando soprattutto a portare la spesa a casa di chi non può provvedere autonomamente. Impariamo a considerare, o riconsiderare, i nostri anziani come una risorsa preziosa in termini di testimonianza e di esperienza. Mettiamo insieme le forze e smettiamola di farci la guerra: ne guadagneremo tutti.
La collaborazione, però, non può e non deve fermarsi qui. A quanti manca la polemica politica continua, incessante e con ogni mezzo, in tv, sui social e sui giornali? Penso ad una parte davvero residuale della popolazione. Sarebbe bello se maggioranza e opposizione continuassero, ciascuno esercitando il proprio ruolo, a confrontarsi così, con i legittimi distinguo, ma sempre con spirito di sacrificio. Tutti, chi più, chi meno, ha capito che non è il momento delle polemiche, ma di rimboccarsi tutti insieme le maniche per tirar fuori l’Italia dalle secche quando quest’incubo sarà alle spalle.

L’Europa

E, in ultimo, ma non per importanza, occorre sperare e lavorare affinché l’Europa sia davvero unita, senza che necessiti di una pandemia, in ogni situazione, all’insegna del suo principio fondante: il dovere di solidarietà. È vero, ci ha impiegato un po’ di tempo e ha anche commesso degli errori, alcuni notevoli (sconcertanti per chiunque le affermazioni di Christine Lagarde, a capo della BCE, di qualche giorno fa), ai quali, però, ha saputo rimediare, per bocca della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che ha tranquillizzato gli stati membri rassicurandoli sugli sforzi che la Commissione metterà in campo per contrastare questa difficile situazione.

Roberto Burioni

Competenza

Questa situazione sta ridando fiducia e prestigio ad una categoria: i competenti. Ospiti fissi delle trasmissioni sono i virologi, i biologi, i professori, i primari di malattie infettive: tutti coloro che stanno combattendo in prima linea. Eccetto Burioni, già molto conosciuto, un po’ tutti stiamo imparando a conoscere il professor Massimo Galli, direttore e responsabile del reparto di Malattie Infettive 3 all’ospedale Luigi Sacco di Milano; ma anche il professor Walter Ricciardi, consulente tecnico-scientifico del governo, rappresentante per l’Italia nell’Organizzazione Mondiale della Sanità. E ancora il professor Zangrillo, il pugliese Pierluigi Lopalco, i medici dello Spallanzani e i tanti medici e professori intervenuti in queste settimane. A loro si affida l’Italia in un ideale ritorno della competenza, sperando segni un’inversione di tendenza rispetto anche alle scelte future che verranno fatte.

Investimenti

Mai come adesso ci rendiamo conto dell’importanza e del valore del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Immaginiamo di essere nati in America, dove un tampone può arrivare a costare anche 3000$ o di essere nati in Inghilterra, dove Boris Johnson ha sostanzialmente dichiarato il primato dell’economia rispetto a quello sulla salute, annunciando ai suoi concittadini di prepararsi a perdere i propri cari. Proprio per il nostro grande privilegio, tutti dobbiamo pretendere che, usciti dal tunnel, si smetta subito di tagliare investimenti e risorse sulla Sanità. Accanto a questa necessità, ne va sottolineata un’altra: dobbiamo colmare il ritardo nell’innovazione. Banda larga, inclusione digitale e potenziamento tecnologico devono diventare le priorità dell’agenda politica. Grazie a questo potremo realmente implementare lo smart working, con le accortezze del caso, e non sperimentarlo solo come emergenza contingente. Serve uno sforzo maggiore anche su scuole e università, chiamate a fare i salti mortali per non disperdere i primi mesi e poter continuare ad insegnare.

Spirito di sacrificio

Non dimentichiamo lo sforzo che stiamo compiendo in questi giorni e in queste settimane. Stiamo dimostrando che siamo meglio di come ci vedono all’estero e, spesso, anche di come noi stessi ci siamo abituati a pensare. Siamo capaci di comprendere le scelte dure, non a caso il 62% di noi approva le scelte del governo, e di rispettarle. La ripresa non può e non deve farci paura: siamo l’Italia, una grande nazione che saprà ripartire di slancio, supportata da una politica che dovrà garantire a tutti le condizioni necessarie per ripartire di slancio, cancellando le difficoltà di questo periodo.

Presto, sono sicuro, ricorderemo il Covid-19 come un brutto male passato. Ciò che resterà di buono dipenderà soprattutto da noi e da quanto sapremo trarre una lezione da questa difficile situazione che ci chiama a migliorarci. Possiamo farlo, dobbiamo farlo.