La variante Omicron ed il Natale sotto la lente dei midia

L’Italia è vicina alla zona arancione

Gianvito Pugliese

Ieri in qualche misura abbiamo anticipato l’attenzione che oggi tutti i mass midia riservano al Covid-19. Come sempre, pubblicati il Bollettino epidemiologico dalla Regione Puglia e quello Nazionale dal Ministero della Salute e la Protezione civile, e fin qui nulla di nuovo, solita routine. Ma avevano attirato l’attenzione da un lato l’analisi di Antony Fauci, l’immunologo della White House, e dall’altro la cabina di regia di giovedì 23, presieduta dal Master and commander, Mario Draghi.

E’ la maledetta variante Omicron, quella che maggiormente crea preoccupazioni. Lo afferma con estrema chiarezza Guido Rasi, già direttore dell’agenzia europea del farmaco (Ema) e oggi consulente del commissario per l’emergenza Covid-19, Francesco Paolo Figliuolo. Rasi usa una terminologia da grande comunicatore: “La variante Omicron potrebbe sparigliare completamente le carte“, niente tecnicismi astrusi, tutti lo possono capire, bravo.

Ma andiamo nell’ordine, su Rasi e le cose che dice, torneremo subito, intanto il Ministro Speranza: “E’ sicuramente vero che c’è una situazione non semplice a livello italiano e europeo e i numero sono in crescita e tale crescita rischia di mettere in crisi le strutture sanitarie. Valuteremo la congruità delle misure facendo una riflessione con i nostri scienziati. Bisogna tenere altissimo il livello d’attenzione e chiediamo uno sforzo in più ai cittadini nel rispettare le misure, dalle mascherine all’evitare gli assembramenti. Chiedo con forza di fare il possibile, abbiamo bisogno dello sforzo di tutti. Chiediamo uno sforzo sulle vaccinazioni, il mio invito è prenotarsi per la terza dose“.

Poi affronta l temi della scuola e la cabina di regia: “Su obbligo vaccinale agli studenti il governo è stato più prudente perché c’è un diritto essenziale che è quello all’istruzione. Ho letto la richiesta dei sindaci che merita di essere approfondita ma lo sforzo del governo è trovare condizioni per tutelare il piu possibile la scuola.
Nessuna decisione è stata assunta, ci sarà flash survey domani e solo giovedi sulla base dei dati faremo la nostra valutazione. C’è un elemento di preoccupazione da parte del governo, ci stiamo confrontando e valuteremo le soluzioni possibili. Oggi l’Italia è il paese in Ue che ha l’obbligo vaccinale più esteso per varie categorie. Dopo di che verificheremo i dati epidemiologici e anche la portata della variante Omicron. Le misure che sceglieremo saranno sempre ponderate rispetto alla situazione”.
Oltre 52mila bimbi tra 5-11 anni hanno già fatto la prima dose e dentro questa cifra ci sono anche i miei due figli. Ringrazio il Servizio Sanitario Nazionale perché hanno trovato un clima accogliente e di festa. Invito i genitori a parlare con i pediatri, questa materia non lasciamola ai social o agli studi tv ma fidiamoci dei nostri medici”.

Finalmente, uno che sia uno ha il coraggio di dire “non lasciamola ai social o agli studi tv”. Speranza non si è di certo assicurato così la simpatia dei Colleghi dei salotti televisivi, che -diciamolo anche da questo piccolo giornale- hanno “lucrato” sul covid, spesso invitando a discuterne personaggi assolutamente impreparati che, pur di stupire, davano per certo castronerie assurde, quanto pericolose, contribuendo attivamente alla disinformazione su di un argomento di importanza primaria: è la vita in gioco, non stiamo parlando di bruscolini.

Ricordo benissimo, quando all’inizio della vicenda ci fu raccontato che il Coronavirus era una banale influenza o poco più. Lo dissero eminenti scienziati, ma non per disinformare e stupire: purtroppo ne sapevano molto poco anche loro. Ma ricordo anche un noto ed eminente rianimatore nell’estate 2020, pur di parlare fuori dal coro e stupire, affermare che il Covid era finito, e ci siamo beccati altre due ondate e per Natale, a cinque giorni di distanza, non sappiano ancora che pesci pigliare, e non sto parlando dell’indecisione della padrona di casa per i pesci della cena della vigilia. Quel “signore”, si fa per dire, che ho sentito affermare di essere il solo scienziato meritevole di cattedre e di essere ascoltato, dovrebbe essere bandito sine die da qualunque studio televisivo o giornale, degni di essere definiti, se non altro, seri.

Guido rasi

Ma torniamo alle dichiarazioni. Dicevamo di Guido Rasi: “Temo di sì, ci stiamo avvicinando, perché continua ad aumentare l’occupazione dei posti ospedalieri. fondamentale dunque fare subito le terze dosi. I vaccini ci sono e la campagna sta procedendo bene ma è una corsa contro il tempo. Speriamo che il sequenziamento del virus aumenti in modo sostanziale: solo questa attività ci dice esattamente quale tipo di variante abbiamo di fronte. Tuttavia, soltanto 70 laboratori contribuiscono alla piattaforma che l’Istituto superiore di sanità ha messo a disposizione e 70 laboratori per 60 milioni di italiani sono pochi. Si raccolgono pochi dati e lentamente. Rischiamo di sapere tardi la portata dell’andamento del virus, ritardando decisioni importanti”.

Guido Rasi, lo confesso lo scopro solo oggi, mea culpa, lo apprezzo tantissimo, non solo le sue capacità tecniche e comunicative, ma anche per il coraggio di denunziare, dall’interno del sistema, è il consulente del gen, Figliuolo, le cose che non vanno del nostro Ssn. Settanta laboratori, sono davvero pochi, e questa carenza, come quella dei posti in terapia intensiva, che abbiamo dovuto rabberciare, creandoli nei posti più disparati, ha un nome ed un cognome: l’assenza di prevenzione. Prevenire e meglio che reprimere, si usa dire in criminologia. Vale ancor più nella sanità, dove farsi trovare impreparati è letale. Come vale per i nostri beni culturali dove, per un bene monumentale che il competente Ministero (Mibact) mette sotto tutela e restaura, mille e più sono abbandonati all’incuria ed al disinteresse e sono condannati al disfacimento, altra follia che urla vendetta. Sui beni culturali, che il nostro Paese possiede in numero straordinario, ed il connesso turismo potremmo trasformare l’Italia, dal far west odierno, in una opulenta California aurifera, solo che li curassimo.

Divagazioni, certo, ma anche ragionamenti conseguenziali. Tornando al nucleo della questione, interessanti e decisivi gli argomenti del Ministero delle Salute, riassunti in una recentissima circolare, Rafforzamento delle misure organizzative per la gestione dell’attuale fase epidemica : il Paese si trova “in fase epidemica acuta, caratterizzata da una elevata velocità di trasmissione del virus SarsCoV2 nella maggior parte del paese. Nel raccomandare la tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative per fronteggiare un eventuale incremento, anche sostenuto dalla domanda di assistenza sanitaria, sono prevedibili ulteriori impatti epidemiologici ed assistenziali potenzialmente correlati alla maggiore diffusione della variante Omicron. Nelle ultime otto settimane sul territorio nazionale sono stati registrati rapidi incrementi dell’incidenza, che ha ormai raggiunto i 241 casi/100.000 e del tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva (9,6%) e nelle aree mediche (12,1%), mentre si mantengono stabilmente e significativamente al di sopra della soglia epidemica sia l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici (1,13) che l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (1,09). Alla luce dell’attuale andamento epidemico ed altresì in considerazione degli ulteriori impatti epidemiologici ed assistenziali potenzialmente correlati alla maggiore diffusione della variante virale B.1.1.529, designata dall’OMS come variante Omicron, le cui caratteristiche in termini di trasmissibilità, gravità della malattia e sensibilità ai vaccini attualmente in uso non sono ancora chiaramente definite, si ritiene importante raccomandare la tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative atte a fronteggiare nelle prossime settimane un eventuale incremento anche sostenuto della domanda di assistenza sanitaria legata all’infezione da SARS-CoV-2, sia a livello territoriale che ospedaliero, garantendo l’adeguata presa in carico dei pazienti affetti da COVID-19 in relazione alle specifiche necessità assistenziali”.

Il Ministero, come si può concludere, non si sottrae alle responsabilità connesse ai propri compiti, ma chiama le regioni, a cui è riservata la competenza della gestione sanitaria nel territorio di appartenenza, ad una fattiva collaborazione mettendo in atto tutte quelle iniziative e soluzioni indicate nelle varie circolari ministeriali.

Ed a proposito di regioni, per la Campania il Governatore Vincenzo De Luca: “In relazione alla crescita abnorme di contagi registrati nelle ultime tre settimane e segnalata dalle autorità sanitarie, con particolare incremento relativo alle fasce di età giovanili, si sono rese indispensabili misure di contenimento e di divieto di feste al chiuso – che continuano irresponsabilmente – con particolare riferimento a feste scolastiche, feste di laurea, di compleanno e simili. Si ricorda inoltre che in Campania l’uso delle mascherine anche all’aperto – che viene introdotto in altre regioni – è rimasto obbligatorio per tutto l’anno, anche nei mesi estivi. Si sollecita un controllo, anche con sanzioni – che per ora è rimasto assolutamente inadeguato – da parte delle forze dell’ordine e delle polizie municipali”.

L’ordinanza del presidente della Regione Campania consente infatti: “il solo svolgimento di pranzi e/o cene, nel rispetto dei protocolli vigenti e di altri eventi esclusivamente in forma statica, con posti seduti e preassegnati e con obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata dell’evento“. Vieta invece “feste ed eventi consimili in sale da ballo, discoteche e locali assimilati”.

Aggiungiamo che a Firenze e Roma ordinanze dei Sindaci hanno proibito le feste in piazza, e sul loro esempio probabile si muovano i loro Colleghi. I Sindaci, in primis quelli dell’Ali, presieduti da Matteo Ricci, ma a seguire quelli della potentissima Anci, presieduta da Antonio Decaro, stanno esprimendo al Governo le preoccupazioni loro e delle rispettive popolazioni cittadine per quanto sta avvenendo a cominciare nelle scuole.

Tutti segnali, se non lo si fosse ancora capito che, se è vero che la situazione è ancora sotto controllo, fanno capire che basterebbe un nonnulla per farsela sfuggire di mano, una tragedia che il Paese non so se sia in grado di sopportare e neutralizzare.

Sbaglierò, e francamente lo spero con tutto il cuore, ma, riprendendo l’insegnamento di Guido Rasi dobbiamo, ancora una volta prestare tutti indistintamente la massima attenzione ed il massimo impegno nel prevenire i contagi, dai vertici sanitari, Ministero della Salute ed Assessorati regionali al ramo, a noi cittadini che siamo chiamati a vaccinarci anzitutto, ma anche ad utilizzare mascherine, sia dove è obbligatorio, che dove è semplicemente prudenziale, evitare assembramenti, igienizzare le mani e chi più ne ha più ne metta.

Aggiungo un obbligo per noi cittadini: non voglio trasformarvi in delatori, “infamoni” li definirebbero gli “uomini d’onore” che spadroneggiano in alcuni territori ad alto tasso mafioso, dove lo Stato è poco presente, se non del tutto assente. Ma assembramenti da movide, feste clandestine, da quelle nella casa del vicino ai rav party, vanno segnalate alle Forze dell’ordine senza se, senza ma e senza indugio. Anche da questo passa la sicurezza nostra, dei nostri cari ed, in ultima analisi dell’intero Paese e dei suoi abitanti.

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