La resistenza ucraina tiene duro a Mariupol

Il Putin generoso che ordina a Shoigu di non attaccare l’acciaieria Azovstal, nasconde la debolezza dell’armata rossa che ha già perso troppi uomini, generali compresi

Gianvito Pugliese

I combattenti della resistenza ucraina si sono asserragliati nella loro ultima ridotta, i sotterranei dell’acciaieria Azovstal, dalla quale il migliaio di uomini, tra componenti del battaglione Azov e altri militari, lanciano la sfida ai russi di andarli a stanare. Con loro ci sarebbero 500 soldati feriti e un migliaio di civili.

La loro sfida sbugiarda ulteriormente la sceneggiata del Putin, in vena di umana generosità, che ordina -ovviamente ripreso per lo spot televisivo- al ministro della difesa russo, il generale Sergei Shoigu, che era andato al Cremlino per annunciare allo zar Putin la “liberazione” -come i russi chiamano l’occupazione- di Mariupol, di fermare l’attacco all’acciaieria Azovstal. Per farlo Putin ostenta preoccupazione per la vita dei militari russi, molti dei quali al massimo ventenni mandati al macello con tre giorni d’istruzione, e potenza militare: “circondatela in modo che non possa entrare neanche una Mosca”.

Putin ha bisogno di rivendicare vittorie. come del pane, e lo fa inventandole, amplificandole a dismisura, incurante di essere sbugiardato di dronte al mondo, non sa cosa sia la dignità, gli basta darla a bere ai disinformati russi ed evitare così che il popolo gli chieda conto “dell’operazione speciale militare di denazificazione e smilitarizzazione dell’Ucraina” che è innegabilmente un’invasione riuscita malissimo, che doveva durare al massimo 5 giorni e che tra pochissimo raggiunge e supera i due mesi senza aver raggiunto uno solo degli obiettivi dichiarati e che già a dovuto fortemente ridimensionare.

Ieri, gli stessi Stati Uniti hanno dichiarato che l’affermazione di Putin di aver “liberato” Mariupol, altro non era che la consueta menzogna che la Propaganda del Cremlino mette in giro per nascondere i propri fallimenti. Hanno aggiunto di sapere che le forze ucraine resistevano ancora a Mariupol. 

L’Ucraina sostiene che Putin ha evitato lo scontro finale perché gli mancavano le truppe sufficienti ed hanno anche chiesto di poter evacuare civili e soldati feriti. Ma da “Putin il generoso”, nessuna risposta in proposito.

Nell’incontro -televisivo- con Shoigu, Putin: “Non c’è bisogno di arrampicarsi in queste catacombe e strisciare sottoterra attraverso queste strutture industriali … Bloccare questa zona industriale in modo che nemmeno una mosca possa attraversarla”.

Mariupol, un importante porto nella regione orientale del Donbas, in Ucraina, è un obiettivo primario dei russi, trovandosi tra le aree detenute dai separatisti russi e la Crimea, la penisola del Mar Nero conquistata da Mosca nel 2014. La cattura della città consentirebbe alla Russia di collegare le due aree.

Putin rivendica il suo primo grande successo militare, che non può vantare da quando le sue forze armate sono state ricacciate dalla capitale Kiev e dall’Ucraina settentrionale il mese scorso. Oggettivamente una città ridotta in macerie, ove pure completamente conquistata, e pare non lo sia affatto, non è che sia una conquista importante.

Volodymyr Zelenskiy a tarda notte ha affermato che la Russia fa il possibile per “parlare almeno di alcune vittorie. Possono solo rimandare l’inevitabile: il momento in cui gli invasori dovranno lasciare il nostro territorio, anche da Mariupol, una città che continua a resistere alla Russia indipendentemente da ciò che dicono gli occupanti”.

Mosca quest’ultima settimana ha concentrato i suoi attacchi sull’Ucraina orientale, con contestuali attacchi con armi a lunga gittata contro Kiev e la città occidentale di Lviv, dove i missili hanno ucciso sette persone.

Ieri Washington ha autorizzato altri 800 milioni di dollari di aiuti militari sll’Ucraina, inclusa l’artiglieria pesante e i droni “Ghost”, così chiamati perché si auto distruggono dopo aver attaccato i loro obiettivi.

Joe Biden: “Siamo in una finestra temporale critica ora in cui prepareranno il terreno per la prossima fase di questa guerra”.

Ned Price, portavoce del Dipartimento di Stato americano, in merito alla presunta vittoria di Putin a Mariupol, ha detto trattarsi di “ancora più disinformazione dal loro consunto playbook“.

Mariupol, un tempo abitata da 400.000 persone, è stata scenario della battaglia più intensa della guerra e della sua peggiore catastrofe umanitaria. L’Ucraina stima, infatti in decine di migliaia i civili morti a Mariupol.

Intanto la resistenza ucraina resta asserragliata all’interno del complesso siderurgico Azovstal, una delle più grandi strutture metallurgiche d’Europa, che copre 11 kmq con enormi edifici, bunker sotterranei e tunnel.

Ieri Vadym Boichenko. sindaco di Mariupol: “È importante capire che le vite che sono ancora lì -ndr. circa 100.000- sono nelle mani di una sola persona: Vladimir Putin. E tutte le morti che accadranno dopo ora saranno nelle sue mani“,

Iryna Vereshchuk, vice primo ministro ucraino, ha chiesto che 1.000 civili e 500 soldati feriti fossero portati fuori dall’impianto siderurgico, accusando le forze russe per la mancata creazione di un corridoio umanitario sicuro che, secondo lei, era stato concordato e disatteso dai russi.

Mosca sostiene che la Russia abbia accolto 140.000 civili da Mariupol in evacuazioni umanitarie. Kiev dice che la stragrande maggioranza è stata deportata con la forza, un crimine di guerra.

Martedì scorso Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha proposto una tregua umanitaria di quattro giorni nel periodo della Pasqua ortodossa che cade il 24 aprile.

Zelenskiy ha affermato ieri che la Russia ha “respinto la proposta di stabilire una tregua pasquale“. Non ci sono stati commenti russi.

Kiev ha affermato alla televisione ucraina ieri che le forze russe hanno catturato 42 villaggi nella zona di Donetsk e che l’Ucraina si propone di riprenderli.

Molti Colleghi hanno osservato e sottolineato che Putin, nelle riprese televisive del colloquio con il generale Sergei Shoigu, appariva visibilmente stanco e preoccupato, nulla a che vedere col Putin delle parate e delle vittorie reali. L’occidente dovrà guardarlo a vista. Quell’atteggiamento non fa presagire nulla di buono. Un dittatore che conosce solo l’uso delle armi ed incutere terrore, messo all’angolo, con la prospettiva di essere detronizzato e processato, ritengo sia estremamente pericoloso. Comunque non va sottovalutato.

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