Intervista di Zelensky. O Mosca cessa i bombardamenti o stop ai colloqui di pace.

Prima di un cessate il fuoco, indispensabile fermare i bombardamenti che mietono vittime soprattutto tra i civili.

Gianvito Pugliese

Intervistato ieri da corrispondenti della Reuters e della CNN Volodymyr Zelenskiy ha dichiarato che la Russia deve smettere subito di bombardare le città ucraine prima che si possano iniziare colloqui, anzitutto sul cessate il fuoco e poi sulla soluzione della crisi.

Finora, ed è il primo a riconoscerlo, il primo round non ha prodotto granché.

Aver identificato alcuni punti marginali non del tutto divergenti su cui poter avviare qualche tentativo d’intesa, è certamente un passo avanti, ma sostanzialmente nulla di che.

L’intervista si è svolta in una struttura governativa di Kiev fortemente difesa e sorvegliata dalle forze armate ucraine. Zelenskiy ha colto l’occasione per chiedere ai Paesi membri della NATO d’imporre una no fly zone nel cielo ucraino per fermare l’aviazione russa e far cessare i maggiori danni da bombardamento alla popolazione civile ucraina. Per il presidente ucraino questa sarebbe solo una misura preventiva e che non trascinerebbe la Nato in guerra con la Russia.

Anche i razzi ed i bombardamenti da terra colpiscono anche i civili, ma sicuramente in misura minore.

Dopo aver precisato di aver rifiutato sia di rifugiarsi negli Stati Uniti, come offertogli da Joe Biden, sia di lasciare Kiev alla volta della più sicura Leopoli, a pochi chilometri dal confine polacco, Zelenskiy ha testualmente dichiarato: “È necessario almeno smettere di bombardare le persone, fermare i bombardamenti e poi sedersi al tavolo dei negoziati”.

Era in pieno svolgimento l’intervista quando è sopraggiunta la notizia che un missile russo aveva colpito la torre della TV vicino al memoriale dell’Olocausto nella capitale ucraina, uccidendo almeno cinque persone. E poco dopo sarà colpito anche il Babyn Y ar (il memoriale appunto). Così come si è appreso, che i missili avevano colpito il cuore di Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina.

Zelenskiy insiste sulla fly zone; ” Non si tratta di trascinare i paesi della NATO in guerra. La verità è che tutti sono stati trascinati in guerra da tempo e sicuramente non dall’Ucraina, ma dalla Russia: è in corso una guerra su larga scala“. Ha precisato di aver sentito Joe Biden, ma che questi gli aveva personalmente comunicato che non era il momento di introdurre una misura del genere.

Se non sarà possibile l’ingresso immediato dell’Ucraina nella Nato occorre almeno “elaborare garanzie di sicurezza comuni per l’Ucraina”. Ha precisato, infatti: “Ciò significa che abbiamo la nostra integrità territoriale, che i nostri confini sono protetti, abbiamo relazioni speciali con tutti i nostri vicini, siamo completamente al sicuro e i garanti che ci danno sicurezza, lo garantiscono legalmente”

Durante l’intervista Reuters e CNN

Zelenskiy avvisa: “E’ molto importante sapere che se l’Ucraina cade, allora tutte queste truppe (russe) saranno ai confini dei vostri paesi membri della NATO… e lì vi troverete ad affrontare la stessa domanda“. Ha poi sollecitato velocità nell’inviare armi e generi di prima necessità: “Abbiamo una guerra ogni giorno, abbiamo bisogno di aiuto ogni giorno. Non c’è molto tempo per la discussione.”

Zelenskiy, sbarbato, con una semplice maglietta color cachi, pantaloni e stivali da combattimento, ha deluso le speranze di Putin di poterlo accusare di vigliaccheria, rimanendo a Kiev, unitamente alla sua famiglia ed ai suoi più diretti collaboratori. Ha fatto ciò pur sapendo di essere ricercato vivo o, possibilmente, morto dal Cremlino.

Alla domanda sul suo vivere quotidiano attuale, ha risposto: “Lavoro e dormo“. Ma era commosso quando ha aggiunto che non vedeva i suoi figli da due giorni.

Alla domanda più impegnativa su quanto tempo il suo paese avrebbe resistito, Zelenskiy ha risposto: “Non resistiamo, combattiamo e la nostra nazione combatterà fino alla fine. Questa è la nostra casa, stiamo proteggendo la nostra terra, le nostre case. Per il bene del nostro futuro dei bambini che stanno morendo. Abbiamo qualcosa da difendere, stiamo difendendo il nostro diritto a vivere. E cosa ci fanno (i russi) qui? Non capiscono il nostro popolo, il nostro stato, la nostra filosofia… Non sanno niente qui, loro sono stati mandati qui per uccidere e per morire. Perciò siamo più forti sulla nostra terra e saremo più forti».

Ottimista, come solo un giovane può esserlo, ha 44 anni, coraggioso, ma anche molto diplomatico e deciso, si sta dimostrando il miglior capo dello Stato che l’Ucraina si potesse augurare in questa tragica circostanza.

Sa bene che Putin non vuole il cessate al fuoco, per andare al tavolo dei negoziati da una posizione di estrema forza, che dopo cinque giorni dall’invasione non ha conquistato. E lo stana abilmente. Se davvero vuol negoziare, deve far cessare i bombardamenti aerei, Diversamente, ancora una volta, dice di volere i negoziati, ma fa di tutto per affossarli. E’ il solito bugiardo seriale.

Sono convinto che l’occidente debba fare molto di più per l’Ucraina. Non che le sanzioni non siano efficaci, lo sono di certo e la decisione di formire armi e quant’altro necessario all’Ucraina va benissimo. Finanche Paesi come la Germania per principio contrari a forniture di armi, hanno derogato ed inviato, anche non poco, materiale bellico e Paesi neutrali da sempre, come la Svizzera, hanno condannato Putin e la sua Russia.

Ma basta? No di certo. Ieri ho guardato per diverso tempo i filmati disponibili sul web. Ti rendi conto che anziani, donne, bambini ucraini vengono massacrati da soldataglia che mentre sta per andare ad uccidere ride ebete e soddisfatta. Di cosa poi, non certo dell’onore perduto, Maramaldo non ne ha mai avuto!

Monta la rabbia anche per quei poveri ragazzi stupidi ed indottrinati, mandati ad uccidere ed a morire senza onore per un sogno folle ed irrealizzabile, la ricostruzione della Russia degli zar. Non è un caso che la sogni e la persegua lo zar del terzo millennio.

Francamente non lo so se in Russia ci sono ancora i manicomi, ma quello è il posto per Vladimir Putin e per quanti lo assecondano.

Per interventi utilizzare il “Lascia un commento” o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it o direttore@lavocenews.it. Per seguirci su Facebook potete mettere il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it. Grazie.