Il primo ministro britannico Johnson perde le roccaforti di Londra

Gli scandali di Johnson si fanno sentire alle elezioni locali. In copertina i laburisti esultano

Gianvito Pugliese

E’ andata proprio male al Partito conservatore del primo ministro britannico Boris Johnson, che prova a minimizzare, nonostante abbia perso il controllo delle roccaforti tradizionali a Londra. Non solo, ma ha subito anche altre battute d’arresto alle elezioni locali. Gli elettori hanno punito il suo governo coinvolto in una serie di scandali, ma che aveva promesso mari e monti con la Brexit, ed ha invece messo gli agricoltori nell’impossibilità di esportare la propria merce e fatto andar via quasi tutte le banche che contano da Londra, trasmigrate in massa nell’Ue.

I risultati evidenziavano che Johnson, ex sindaco di Londra, perdeva consensi anzitutto nel sud-est dell’Inghilterra e lì si sono catapultati i suoi sostenitori elettorali per dire all’elettorato che Johnson era leader che avrebbe potuto ancora rilanciare l’economia in crisi del Paese.

Il partito di Johnson invece è stato disastrosamente perdente a Wandsworth, una roccaforte conservatrice, primo e non unico episodio riscontrato di una tendenza nella capitale britannica rabbiosa per il costo della vita e le infrazioni del primo ministro alle proprie regole di blocco COVID-19.

Il partito laburista di opposizione ha stravinto, per la prima volta a memoria d’uomo, a Westminster, distretto sede della maggior parte delle istituzioni governative. Perso dai conservatori il borgo di Barnet, altra loro roccaforte storica.

Keir Starmer, leader laburista: “Risultato fantastico, assolutamente fantastico. Credetemi, questo è un grande punto di svolta per noi dal profondo delle elezioni generali del 2019“,

Per Johnson è stata una “notte dura” in alcune parti del paese e il suo governo, promette, darà aiuti per il maggior costo della vita. Ha dichiarato ai giornalisti: “Abbiamo passato una notte difficile in alcune parti del paese, ma d’altra parte, in altre parti del paese, si vedono ancora i conservatori andare e fare passi avanti. La grande lezione che ne traggo da questo è che questo è un messaggio degli elettori che quello che vogliono che facciamo… è concentrarsi sulle grandi questioni che contano per loro: portare avanti il ​​Paese, assicurarci di aggiustare il post Scossa di assestamento economico COVID“.

La perdita di Londra, dove i conservatori sono stati quasi spazzati via, aumenterà la pressione su Johnson, criticato da tempo anche da molti conservatori. Finito l’idillio con i suoi per l’ottimo esito delle elezioni del 2019.

Elezioni locali a Londra
voti scrutinati

Ma i conservatori hanno tenuto nelle aree centrale e settentrionale dell’Inghilterra, le stesse che hanno sostenuto la Brexit, ed i sostenitori di Johnson ritengono improbabile che i critici nel partito abbiano i numeri per innescare un colpo di stato, almeno per ora.

Le elezioni di giovedì riguardavano quasi 7.000 seggi del consiglio, compresi tutti quelli di Londra, Scozia e Galles, e un terzo dei seggi del resto dell’Inghilterra.

Johnson ha vinto alla grande nelle elezioni del 2019, ma d’allora si è impantanato in scandali messi a tacere e nel costo della vita che non riesce a contenere. Proprio mentre si votava la Banca d’Inghilterra ha reso noto che la Gran Bretagna rischia la recessione e un’inflazione superiore al 10%. 

Fuori dalla capitale, i conservatori hanno perso il controllo dei consigli di Southampton, Worcester e West Oxfordshire.

Ma il partito conservatore è andato meglio di quanto previsto da alcuni sondaggi. Con la maggior parte dei risultati contati, i conservatori erano sotto di 285 seggi. Alcuni sondaggi li davano a -800.

John Curtice, professore di politica all’Università di Strathclyde, ritiene che i risultati indicano che il Labour potrebbe non essere il primo partito alle prossime elezioni. Grande incertezza si prospetterebbe.

Oliver Dowden, il presidente dei conservatori, ha difeso Johnson: “Quello che vedi nel Primo Ministro è qualcuno che fa le cose, un creatore di cambiamenti. Abbiamo bisogno di quel tipo di leadership audace…”

Ma diversi leader conservatori locali hanno chiesto a Johnson di dimettersi.

Per Daisy Mitchell, elettore 32enne di Wandsworth, è un voto espressione della rabbia della gente per le feste a cui ha partecipato illecitamente: “Solo perché non ha seguito le sue stesse regole. Molti di noi l’hanno fatto… le persone non hanno visto i membri della propria famiglia per molto tempo. Quindi penso che molte persone abbiano pensato perché non puoi seguire le tue stesse regole?”.

Personalmente penso che, certamente costo delle vita e festini proibiti al 10 Downing Street, abbiano contribuito alla disfatta, ma gli inglesi, anzitutto, non gli perdonano di averli illusi che la Brexit avrebbe portato ricchezza e benessere e si è rivelata, alla prova dei fatti, economicamente disastrosa.

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