Il ladro grida “al ladro”

A conteggio in corso Biden afferma “aspettiamo”, Trump si proclama vincitore e agita lo spettro dello scippo dei voti.

GP

E’ un proverbio estremamente popolare e non solo in Italia. Tutti, o quasi ne conoscono il significato. Ovunque, l’uomo che grida più forte di tutti “al ladro” è proprio il ladro, Si nasconde nella folla ed indica un colpevole diverso da sè per sviare quella verità, che non gli fa comodo.

Quando Trump questa mattina in Italia, all’ 1,45 in Usa. è apparso nella sala delle bandiere della White House ha dato, ancora una volta. il peggio di sé. Fanfara, inno nazionale, svergognato da twitter per comunicazione fuorvianta e falsa sull’elezioni, ha ripetuto le stesse cose. Menzogne allo stato puro: abbiamo vinto qui, lì ed ancora là e siamo irraggiungibili. Nello stesso istante le agenzie battevano i dati dei delegati spettanti al momento a ciascuno dei candidati e Trump era in svantaggio di una dozzina di delegati e considerato che si era parecchio oltre i 200 per ciascuno, di vittoria non era assolutamente lecito ed onesto parlare.

Ed un Presidente degli Stati Uniti che a conteggi non ultimati si proclama vincitore, cosa di per sé mai vista, si aggiunge il gravissimo strappo istituzionale di un Presidente che parla di una sua vittoria inventata, di scippo del risultato e di ricorso a quella Corte Suprema, che lui stesso ha appena trasformato in killer della democrazia pro se stesso, complici i repubblicani che glielo hanno permesso.

Seriamente, dovremo attendere i risultati elettorali definitivi che avremo solo tra tre giorni. In molti stati il voto per posta viene scrutinato solo dopo quello delle urne, Le previsioni indicano quel voto largamente utilizzato dai democratici. Ma le previsioni possono essere errate. Trump si prepara a dar battaglia legale per paralizzare quel voto che la legge e i giudici di Contea e di Stato hanno giudicato regolari.

Potrà trascinare i suoi fans più accesi, i suprematisti bianchi eredi diretti del Klu Klux Klan, tutti armati sino ai denti a tentare di scatenare una guerra civile e sembra volersene assumere la responsabilità senza se e senza ma. Il popolo americano ha commesso molti errori e superficialità, a cominciare dalle comunità ispaniche che stanno osannando il boia dei loro connazionali, ma difficilmente accetterà un Presidente che dileggia il voto popolare e cerca di annullarne il valore. La libertà e la democrazia ora sono ad un passo dalla fine e gli americani su quei valori nella storia non hanno mai ceduto.

La Corte Suprema Trump la sventola coma la sua assicurazione sulla conferma presidenziale, non capisce nella rudezza dei suoi convincimenti che sta scavando la fossa alla sua ultima creatura.

Permettetemi di riferirvi un pensiero, suggeritomi da chi insieme a me assisteva alla conferenza stampa di Trump. Non era per nulla sorridente. Incitava ed eccitava il suo popolo, ma l’atteggiamento dell’allegro guascone si era spento. Era visibilmente preoccupato e deluso. Forse leggendo i numeri si è accorto di non avere il peso che credeva di possedere. Comunque, dimostra per l’ennesima volta che non potrà essere mai il presidente di tutti e questo macchia i repubblicani di colpe storiche che pagheranno nel tempo. Contenti loro…..

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