I post e l’educazione.

Un articolo serio ed un commento inappropriato. Un’occasione per ragionare con i lettori su fenomeni d’attualità.

GP

Ieri, la nostra capo cronaca cultura Maria Catalano Fiore, autorevole storica e critica d’arte in questa testata e fuori della stessa, ha commentato con un articolo la scoperta de “Il vero volto di Raffaello”, quello da adulto.

Stamane leggo un post di una presunta lettrice (non farò il nome non per omertà, ma perchè non merita di essere citata e di ricevere gratuita pubblicità, che cerca col lanternino) che con l’articolo su Raffaello Sanzio, l’arte, la storia c’entra come il cavolo a merenda.

La villana interlocutrice, spiegherò perchè villana cybernauta, fa uno sproloquio lunghissimo sul covid come invenzione, lei che avendo seguito le fasi del Covid-19 dall’inizio, perciò stesso è divenuta virologa ed epidemiologa eccelsa, infettivologa e sociologa di fama intergalattica, unica al mondo ad aver capito tutto, che nega il negazionismo ed infila in quel post ogni possibile corbelleria. Superfluo io me la prenda con quei soggetti che per mero calcolo elettorale, da accattoni di un consenso squallido, fomentano queste tesi ed aizzano questi personaggi, la cui pericolosità sociale è latente. Le conseguenze sono che esaltati reagiscono estremizzando quelle tesi assolutamente contrarie ad ogni evidenza scientifica.

Ma quello che ha attirato la mia attenzione e di cui vorrei chiacchierare con Voi, gentili lettrici e cari lettori, è la “maleducazione cybernauta”. In un momento della vita molto particolare mi sono distratto o, semplicemente divertito, a fare il moderatore di una multinazionale tedesca di giochi online. Nello staff personaggi da manuale froidiano, ma su questo stendiamo un velo pietoso. Ho appreso dell’esistenza di una netiquette, ovvero il galateo di internet, o più semplicemente non il bon-ton ma l’elementare educazione e del dovere per il moderatore di farla osservare. Mai scrivere tutto maiuscolo, equivale ad urlare (cosa maleducata a prescindere, ovvero ovunque la si eserciti per strada, come in parlamento, nella vita reale come nella virtuale), ma soprattutto rispondere in modo appropriato, garbato, attenendosi al tema proposto dal “padrone di casa”. Si perchè il mio post, come il Vostro è un po’ casa mia o Vostra nel web. Entrare in casa altrui e voler imporre un argomento di conversazione scelto da me, che non sono neanche invitato, è cafone, coatto se preferite, nella vita reale come nella virtuale.

A dir la verità non è che poi la cosa mi abbia dato fastidio più di tanto, visto che quotidianamente alle fila ai semafori, o all’ufficio postale, come dovunque ce ne sia una, il furbo che passa avanti c’è sempre ed è e resta un grandissimo, o una grandissima, cafone/a. Devo riconoscerlo: nelle donne tanta villania è assi meno frequente. L’orgoglio coatto, la cittadinanza onoraria della buzzurronia appartiene più che altro a noi maschietti. Mi spiace, ma è così. E, purtroppo, oggi la parolaccia ricorrente, quasi un’intercalare, l’arroganza deficiente fa divenire personaggi. Amo il progresso, ma questo non è tale, ma regresso in tutti i sensi: civile, culturale e morale.

Gradito il Vostro parere, cari lettori, oserei dire essenziale. Alla prossima.

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