Drammatica in Ticino la diffusione del Covid-19

Il Covid-19. più noto come Coronavirus, ha evidenziato, anche a livello di media, una radicale differenza tra Paesi. Di alcuni si parla, anche troppo, su altri un silenzio colpevolmente indifferente.

GP

E’ il caso della Svizzera ed in particolare del cantone Ticino dove vivono e lavorano (da residenti o da frontalieri) tanti di quegli Italiani da superare la popolazione di una nostra regione medio-grande. Ma la nostra stampa, o meglio i media a cominciare dalle tv, sembra volutamente e colpevolmente ignorare quella tragedia.

Per inquadrare i fatti sarà necessario, qualche accenno alla composizione del Paese e delle sue forme di governo. Ma lo rinviamo alla fine dell’articolo. Ora i fatti.

In Ticino, il principale cantone di lingua italiana (le altre lingue sono il tedesco, il francese ed il romancio) dove buona parte dei 350mila e più abitanti sono pure di nazionalità od origine italiana e quotidianamente, anche nella prima fase della pandemia, ha continuato ad ospitare oltre 75mila frontalieri, la stragrande maggioranza dei quali proveniente dalla Lombardia, la situazione della pandemia è disperata. Forse anche a causa di quanto abbiamo appena descritto.

Lago Maggiore al confine tra Italia e Svizzera

Oggi ha chiuso le frontiere, ma non del tutto, visto che senza i 4mila e più operatori sanitari italiani frontalieri la, pur ottima, sanità del cantone sarebbe, praticamente, paralizzata. Sta di fatto che «In Ticino si muore otto volte di più» che nel resto della Svizzera, in particolare il paragone è impietoso confrontato con i cantoni di lingua tedesca. E’ infatti a quei cantoni riferito il paragone in quell’impietoso titolo che non è mio, ma appartiene al notiziario del canton Ticino.

Le morti lì non si contano più e registrano un tasso di 53.5 decessi ogni 100’000 abitanti. Il numero dei morti ticinesi è pari al 17% delle vittime in Svizzera, ma la popolazioni è pari al 5% del totale. Anche i cantoni francofoni non vanno benissimo, anche se la situazione non è così tragica come in Ticino.

L’unica consolazione per i nostri connazionali che vivono lì è che l’opposizione nazional-sovranista al governo cantonale del Ticino, che potremmo sintetizzare come di sinistra moderata, ha deposto le armi e collabora pienamente con le autorità cantonali. Nulla di quanto sta accadendo in Italia, sulla quale stendo un velo pietoso e qui mi rifiuto di commentare.

Ciò che più offende è la sistematica ignoranza della tragedia da parte dell’informazione che conta, quella “occidentale”, per la quale sembrano esistere solo strani confini, ancor più strani padroni e le tragedie immani in Ticino, che coinvolge nostri fratelli, come al confine tra Turchia e Grecia, nel Mediterraneo ed in tutta l’Africa, semplicemente al momento non esistono, se è vero che siamo nell’epoca in cui esiste solo ciò che appare o di cui si parla. E non è neanche una questione di soldi, perchè in Svizzera ci sono da sempre ed il reddito medio è di 82.796,55 USD, cioè dollari Usa, dato rilevato nel 2018.

I 26 cantoni dela Svizzera

Dicevo prima di un accenno utile a comprendere il tema. La Svizzera è uno stato federale, composto da 26 cantoni, in pratica, piccoli o grandi stati con autonomia legislativa, amministrativa e, finanche, giudiziaria, salvo il ricorso al tribunale di Losanna, Corte di ultima istanza. Per grandi linee c’è una sorta di accorpamento o solidarietà più accentuata fra cantoni, costituita da ciascuna delle quattro lingue parlate a cui abbiamo accennato.

Non credo che il discorso sarà limitato a questo primo articolo di notizie sommarie. Spero francamente di poter approfondire con informazioni ed interviste, più dettagliate. Contro i grandi “silenzi” possiamo fare poco, forse pochissimo, ma lo faremo.