Crisi: le novità di oggi.

Oggi si vota sulla piattaforma Rousseau l’adesione o meno del Movimento 5 Stelle al governo Draghi.

GP

L’unica verità rilevante oggi, almeno fin’ora è il cambiamento nel Movimento 5 Stelle della scelta dei tempi in cui votare sulla piattaforma Rousseau l’adesione o meno al governo Draghi.

Beppe Grillo, garante del Movimento, aveva deciso che si dovesse votare poco prima della fiducia in Parlamento al nuovo governo. Invece si vota oggi, anzi la votazione è già iniziata dalle 10 e si protrarrà fino alle 18, mentre per le 19 è prevista la pubblicazione dei risultati.

Tutto è maturato dopo una telefonata tra il Garante del Movimento ed il Presidente incaricato, in cui Grillo ha ottenuto da Draghi per i pentastellati un super ministro ‘green’: titolare di un dicastero che accomuni le competenze dell’ambiente e dello sviluppo per una ‘transizione ecologica’.

La prospettiva è mutata, le scelte di Grillo escono rafforzate anche perchè generosamente premiate da Draghi (nessun altro partito ha avuto concessioni del genere, anzi, parlare di ministri e ministeri è un tabù in queste consultazioni) ragion per cui Grillo ha deciso di sfruttare l’onda del successo appena incartato e di andare subito al voto.

Il quesito è conseguente: “Sei d’accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?”.

E la formulazione ha suscitato più di un mal di pancia nel Movimento. Tredici parlamentari del Movimento sostengono che il quesito sia stato formulato: “in maniera suggestiva e manipolatoria, lasciando intendere che solo con la partecipazione del M5s al governo si potranno difendere i provvedimenti adottati dal precedente governo e dalla precedente maggioranza.” Aggiungono che la votazione è “tendenziosa e palesemente volta a inibire il voto contrario alla partecipazione del M5s al Governo Draghi”. Si tratta evidentemente dell’area Di Battista-Lezzi. Ed i numeri scarsi di parlamentari ci dicono che non hanno incontrato, come speravano l’appoggio di Davide Casaleggio, che in questi giorni dichiarava urbi et orbi l’unità di vedute ed intenti con Beppe Grillo.

Tutti i big del partito stanno scendendo in campo per sostenere il si, da Giuseppe Conte a Roberto Fico, da Chiara Appendino a Luigi Di Maio. La vittoria dei sì appare scontata, desta interesse quanti nella base saranno contrari: serviranno ad un chiaro confronto tra maggioranza e ala Di Battista-Lezzi.

Giuseppe Conte non si è limitato all’appello al si. ha auspicato, in una intervista col Corriere della Seram che il governo Draghi sia nella pienezza delle funzioni al più presto perchè il Paese sia messo in sicurezza. Ma da quella intervista trapela anche una preoccupazione di Conte: “È evidente che, essendo il quadro delle forze che si dichiarano disponibili ad appoggiare la maggioranza molto esteso, possa risentirne la coesione tra le forze stesse”. Conte teme di conseguenza “le difficoltà nell’azione di governo, rispetto a questioni che esulino dalla stretta emergenza“.

Per il momento null’altro di rilevante nel panorama politico nazionale. Se non ci saranno altre rilevanti novità, appuntamento a questa sera per i risultati del referendum sulla piattaforma Rousseau.

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