Conte alle 12 al Quirinale per le dimissioni.

Le ha comunicare in un consiglio dei ministri durato meno di mezz’ora.

GP

Ci siamo, tanto tuono che piovve. Oggi a mezzogiorno Giuseppe Conte sarà ricevuto dal Presidente della Repubblica Sergio Matterella. Il Premier rassegnerà le sue dimissioni da Presidente del Condiglio al Capo dello Stato.

Non ci sono dubbi sul fatto che Mattarella dovrà accettarle, non avrebbe senso una verifica in parlamento. I numeri ora coma ora non ci sono.

Mattarella farà un giro di consultazioni o darà direttamente il reincarico a Conte per tentare di dar vita al Conte III? Non è dato saperlo prima delle decisioni di Mattarella.

Sta di fatto che i capi delegazione del M5s Alfonso Bonafede, del Pd Dario Franceschini e di Leu Roberto Speranza in Consiglio dei ministri hanno confermato l’appoggio incondizionato dei rispettivi partiti a Giuseppe Conte Tanto subito dopo che il presidente del Consiglio ha comunicato la decisione di dimettersi.

Dario Franceschini ha dichiarato in Cdm: “Abbiamo affrontato la pandemia e una delle fasi più difficili della storia repubblicana al meglio delle nostre capacità e crediamo con molti risultati positivi, grazie alla guida del presidente Conte e al sostegno delle nostre forze politiche. Questo cammino ci consente oggi di pensare a questa maggioranza anche in prospettiva, come una area di forze riformiste alleate non solo temporaneamente. Per questo è fondamentale salvare questa prospettiva anche nel percorso della crisi che abbiamo davanti”.

E dal Pd arriva la voce della vice presidente Deborah Serracchiani: ” Credo che il Pd abbia dimostrato di essere un partito di grandissima respnsabilità. Il Pd è unito e c’è bisgno di essere un punto fermo in un percorso strettissimo e complicato. Abbiamo bisogno di rilanciare l’azione di governo e lo abbiamo detto anche prima di questa crisi che è incomprensibile. Il punto imprescindibile è Conte e bisogna allargare e rilanciare l’azione di governo. Nessuno può mettere veti a nessuno e in politica mai dire mai. La crisi è una battuta di arresto che ci preoccupa immensamente, e prendiamo atto che lo steso Renzi ha detto che non ci debbano essere veti su Conte. Cerchiamo di fare ragionamenti solidi in tempi brevi”. 

Un’altra voce si alza, e non dalla politica. E’ quella del presidente della Cei card. Gualtiero Bassetti: “ La Chiesa “non è di questa o di quell’altra parte. Quello che ci sta a cuore è il bene di ogni persona e di ognuno insieme agli altri, quello di cui c’importa è la vita delle persone, quello che sosteniamo è il nostro Paese. Guardiamo con attenzione e preoccupazione alla verifica politica in corso in uno scenario già reso precario dalla situazione che stiamo vivendo. Auspichiamo che la classe politica collabori al servizio dei cittadini, uomini e donne, che ogni giorno in tutta Italia lavorano in operoso silenzio e che si giunga a una soluzione che tenga conto delle tante criticità”.

Sicuramente registreremo a breve dichiarazioni da tutti e di tutti i generi, ma l’attenzione è focalizzata dalle decisioni che prenderà il Presidente della Repubblica e che sapremo a breve. Dunque, care lettrici e lettori, a breve.

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