“Cara”… mamma Rai

Il celebre “Cavallo” dello scultore Francesco Messina, simbolo di Mamma Rai dal 1966….morente, nella sede centrale di Via Mazzini a Roma.

Maria Catalano Fiore

Cara mamma Rai, tu che sei stata da noi da piccoli, tanto amata.

Ma poi…ti sei annullata man mano trasformata nella cattiva Matrigna di Cenerentola e, con tutti i tuoi canali, con appoggio anche delle sorellastre….

Cara Mamma, quando ti sei man mano sminuita nei contenuti ed hai man mano ripetuto continuamente i tuoi soliti palinsesti, con le sorellastre che poi ritrasmettevano a raffica serie i cui protagonisti giacciono nella pace eterna da anni i…. Cara mamma Rai, non hai retto, all’epoca, al confronto con le reti private, altro grande flop, ma almeno gratis….

“Loro si reggono con la pubblicità! e tu Mamma Rai che a volte tagli a mezzo le frasi, o perché di fa comodo, o per inserire assorbenti e prodotti per la prostata all’ora di pranzo?”

Cavallo e logo della Rai

Cara Mamma Rai, quando anni fa, auto-eleggendoti Tv di Stato, servizio pubblico, il tuo esoso canone lo hai fatto passare come una tassa di possesso: cioè l’italiano anno per anno paga un pedaggio per poter usufruire di un apparecchio tv già suo pagato ed ivato…..

Quando cara Mamma Rai, non contenta di questo, mentre i tuoi indici di ascolti calavano ulteriormente, e l’italiano medio si è stancato di pagare questo “pedaggio visivo”, hai operato, in modo molto furbo un vero “Golpe di Stato”: il canone televisivo, suddiviso, ed aggregato di volta in volta alla “Bolletta della Luce” di modo che se l’italiano ha bisogno di corrente elettrica che segua o meno i tuoi programmi, deve pagare comunque il vituperato canone, che viene poi caricato come tutte le altre voci in bolletta, una prima volta, ed una seconda volta sul totale facendo lievitare anche bollette di case inutilizzate, e con consumi elettrici 0, a delle cifre che vanno dai 30 ai 50 euro.

Tutto ciò, pare che sfugga ai più, ma provate ad ereditare una casetta, in campagna, dove non andate mai o quasi, dove neppure esiste un televisore e vi vedrete recapitare delle bollette assurde che tassano qualcosa che non c’è solo perché avete un allaccio alla rete elettrica. Tutto questo ormai sussiste da anni, nessuno ci fa caso, o quasi… pure il povero anziano pensionato abbozza pur di non perdere la compagnia della Tv, che non è detto sia di Mamma Rai.

Si è quindi parlato di una “allegra gestione di fondi”, di un “rimpasto” delle cariche Rai, ma come in un pallottoliere queste pallette/personaggi sono passati da sinistra a destra da un canale all’atro, ma sono sempre li. Il palinsesto idem.

Foro ufficiale del Super salvatore Fourtes

Si è parlato di una nuova “Gestione” nonché di tagli nelle spese, e comunque di un Amministratore Delegato super partes che risanasse il salvabile….

Dopo sette mesi sotto la guida dell’ Esperto messo li da Draghi, la nuova Mamma Rai ha sempre 27 vicedirettori e altri 200 giornalisti, oltre l’ordinario, assunti senza regolare concorso (se la Rai è statale è d’obbligo) e un buco finanziario di 625 milioni di Euro.

Fuortes chiede aiuto, ma a chi ?

Il nuovo e geniale amministratore delegato Carlo Fuortes, ha pensato quindi di “spalmare” questo debito sulle bollette dell’Energia Elettrica. Certamente! giacché ci sarà uno scandaloso rincaro perché non completare l’opera con una buona fetta da devolvere alla povera Mamma Rai? D’altronde lo ricordiamo Commissario governativo alla Fondazione Petruzzelli di Bari per sanarne il bilancio in passivp. Quando andò, finalmente via, il deficit era salito alla stelle. Forse l’aveva ispirato “Polvere di Stelle” film con Alberto Sordi e Monica Vitti, girato proprio nel Tetaro Petruzzelli.

Una domanda ad un giurista sorge spontanea: ma io libero (quasi) cittadino italiano che non seguo i programmi né della Rai né di Mediaset (ulteriormente insulsi e ripetitivi) e mi pago un canale privato per godermi la sera un film o una serie leggermente più interessante, e per i telegiornali vado su La7, che mi dà un minimo di soddisfazione, sono costretto a pagare questo addebito in bolletta? Domanda che rivolgo anche ai vari Codacons o Enti al servizio del cittadino: “Perché devo? e se volessi estrapolare questa voce capestro dalla bolletta cosa posso fare”?

So che a questa mia domanda seguiranno scarse risposte, come scarsa e ridicola è stata la domanda della fine della prestigiosa Collezione di quadri spariti dagli uffici di Mamma Rai per finire in casa di solerti funzionari, ma tutto è finito in una bolla di sapone. La vendita di queste opere “d’arredo” avrebbe tappato eccome questo “buco Finanziario” e non avrebbe ancora una volta messo gli italiani con le spalle al muro a cose ormai fatte. Non mi piace, non ci sto!

Per interventi utilizzare il “Lascia un commento” o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it o direttore@lavocenews.it. Per seguirci su Facebook potete mettere il “mi piace” sulla pagina  La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it. Grazie.