Zelensky alla Knesset paragona i russi ai nazisti

Mosca vuole “la soluzione finale”

La redazione

Non è una esercitazione russa in Ucraina, è una guerra vera e propria su ampia scala. La Russia ha l’obiettivo di distruggere il nostro popolo, i nostri bambini, le nostre sovranità. Come gli ebrei che cercavano sicurezza e di sfuggire ai nazisti. Vogliono una ‘soluzione finale’, senza questa guerra non potrebbero mettere fine alla questione ucraina, esattamente come 80 anni fa con il popolo ebraico”. E’ il nucleo del discorso di Volodymyr Zelenskyi, intervenendo alla Knesset.
Zelenskyi, parla in videcollegamento al parlamento israeliano e traccia un calzante parallelismo tra la Shoah di 80 anni fa e l’invasione russa di oggi: “Ascoltate quello che raccontano i russi spesso utilizzano una terminologia che è stata utilizzata quando il partito nazista marciava sull’Europa e voleva distruggere tutto e tutti, voleva soggiogare i popoli, così come i russi vogliono distruggere noi senza sentire una parola di dissenso”.

Knesset

Per la questione ebraica parlavano di soluzione finale. È quello che stanno facendo anche oggi i russi, parlano anche loro di soluzione finale e lo fanno riferendosi alla questione ucraina. Sono parole che non si dovrebbero più sentire pronunciare. Stiamo chiedendo aiuto a voi, alla comunità internazionale, perché non dobbiamo riceverlo? Perché ci state facendo questo? Che cosa è la vostra risposta? Indifferenza? O qualcos’altro? Sapete che cosa succede quando c’è indifferenza. Ma qui stiamo parlando di una lotta tra il bene e il male e Israele sa da che parte deve stare, perché Israele è il paese che ha messo a punto il sistema missilistico più potente e sofisticato al mondo. Quindi sapete cosa significa ricevere una minaccia dal cielo”. Ucraina e Israele, conclude Zelenskyi, “affrontano la stessa minaccia, in passato e ora, la minaccia della distruzione di un popolo”.

Vi chiedo per favore difendete anche la nostre vite, perché non possiamo ricevere armi da voi? Perché Israele non ha imposto sanzioni aspre alla Russia? La decisione è vostra, dovrete vivere con queste risposte nella vostra coscienza. L’Ucraina 80 anni fa ha salvato gli ebrei, voi potete fare la stessa scelta”, ha concluso.

E’ il metodo Zelenskyi. un giovane e coraggiosissimo politico, che viene dal teatro e ne trae profitto. L’ottocentesco Putin, novello zar, riceve tutti a casa sua, lo fa con Macron e Scholz, tenendoli a distanza di una trentina di metri, con Bolsonaro al tavolino (ma c’è chi ipotizza il fotomontaggio), e l’aveva fatto anche con l’Ue, limitandosi a preveder una poltrona per Charles Michel e lasciando, inizialmente, in piedi Ursula von der Leyen (lo zar non si abbassa a trattare e discutere con una donna), si scomoda solo per riverire a Pechino, in giorno prima delle Olimpiadi invernali, il potente Xi Jinping, senza la cui protezione è bello e finito. Zelenskyi non solo va, almeno virtualmente in videoconferenza, da tutti e si rivolge ai parlamenti, ma tocca per ciascun Paese le loo corde più sensibili e più care. Le torri gemelle in Usa, la shooha in Israele. Altra stoffa di leader, d’altronde uno è democratica e l’altro un dittatore.

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