Visibilità, cosa si fa per te

Giornalista del casertano -in foto di copertina- denuncia il 5 maggio un attentato della camorra alla sua abitazione. Era falso, dicono a ragione gli inquirenti. Di fatto è reo confesso.

Gianvito Pugliese

Da cosa cominciare? Chiarire il titolo o dai racconto dei fatti?

C’era, anzi c’è, in un’operetta un’aria gradevole quanto nota. Le parole: “Donna, cosa si fa per te! Tutto pur di piacere a te…….”. Mi spiace, ma di tutto si fa ormai solo per la visibilità. Quasi più ambita dei soldi o del potere.

E’ il caso di un giornalista, il casertano Mario De Michele, del sito on line Campania Notizie. Ha denunziato il 5 maggio scorso un attentato con esplosioni di colpi d’arma da fuoco contro la sua abitazione. Il seguito, a suo dire, di minacce della camorra per le sue inchieste.

Gli inquirenti -Dda di Napoli e Carabinieri di Aversa- hanno accertato che sarebbe un clamoroso falso. Per cui venerdì il De Michele ha ricevuto un avviso di garanzia per simulazione di reato. Contestualmente è stata perquisita la sua abitazione ed è stata avviata la proceduta per la revoca della scorta. S’indaga ora sulla veridicità di precedenti episodi simili denunziati dal giornalista.

Ricordiamo, perfettamente, che nessuno può essere ritenuto colpevole per la nostra legislazione, civilissima in proposito, fino a sentenza definitiva. Sta di fatto che Mario De Michele è praticamente reo confesso. Ieri sera, infatti ha scritto un editoriale sul suo sito: nel congedarsi dai lettori, ha ammesso suoi “errori imperdonabili” e chiesto scusa agli inquirenti.

La visibilità e la notorietà per un attimo l’ha raggiunta, ma a caro prezzo.

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